𝐏𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨

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NEWT'S POV

Cimitero di Père-Lachaise
Parigi, Francia
27 settembre 1927

Intorno a loro era rimasta solo cenere. L'incantesimo aveva funzionato: erano riusciti a spegnere le grosse fiamme di Gellert Grindelwald e ora, sul pavimento di pietra grezza del cimitero parigino di Père-Lachaise, giaceva solo uno spesso strato di polvere nera. Qualche scintilla rossa brillava ancora nella fredda aria notturna e si poggiava sui fili d'erba che spuntavano tra le fessure delle varie tombe.

Tutti avevano perso qualcuno in quella battaglia ma avevano resistito fino alla fine: avevano combattuto fino allo sfinimento, mettendosi il dolore alle spalle.
Ora ognuno cercava conforto, chi in sé stesso, chi nelle proprie lacrime e chi nella pacca affettuosa di un anziano alchimista.

Il magizoologo Newt Scamander fece a mente il bilancio delle perdite. Pensò a Queenie Goldstein, la dolce, sorridente e frizzante Legilimens loro amica. Non era morta no, ma aveva comunque lasciato un vuoto dentro sua sorella maggiore Tina e il suo amato Jacob unendosi alle forze di Grindelwald. Forse per poco, forse per sempre, nessuno lo sapeva. Newt per primo.

Fissò il punto dove per l'ultima volta le fiamme erano state inghiottite dal terreno, pensando intensamente al secondo - ma non per importanza - dei nomi che aveva nella testa. In quell'arena erano volate via così tante vite... prima fra tante quella di Leta Lestrange. La ragazza che si era coraggiosamente opposta a Grindelwald per salvarli tutti ora era scomparsa come polvere in mezzo al fuoco.

"Ti amo"

Erano state queste le sue parole. Le sue ultime prima di finire in un luogo irraggiungibile per loro sulla terra. E se fossero rivolte a lui ricordando i loro anni a scuola, se fossero rivolte a Theseus sperando ancora in un felice futuro insieme all'auror, poco importava oramai.

Theseus. Newt si ricordò così di suo fratello maggiore al suo fianco. L'uomo stava cercando di trattenere le lacrime, accompagnato dal suo respiro affannoso ma che piano piano andava facendosi più regolare. Newt guardò i suoi occhi illuminarsi e divenire una patina lucida e azzurra: poteva immaginare quanto il suo cuore fosse a pezzi, perché anche il suo lo era. Nel silenzio che gravava sulle loro spalle come un macigno pesantissimo si avvicinò a lui e, quasi d'istinto, lo abbracciò. Newt mise tutto il suo amore in quel piccolo gesto, tutto il suo desiderio di confortare suo fratello. Theseus, che ricambiò l'abbraccio.

Per qualche secondo i due fratelli restarono immobili cercando conforto nel calore l'uno dell'altro, poi Newt parlò. Nonostante la sua voce fosse più un sussurro riuscì comunque a trapassare la quiete che si era creata nel cimitero dopo la tempesta dello scontro.
«Ho scelto da che parte stare».
Le lacrime dell'auror gli bagnarono il cappotto blu, ma lui le lasciò scendere, lo lasciò sfogare. Era ciò di cui entrambi avevano bisogno.

Il loro piccolo momento fu interrotto da un versetto soffuso proveniente da dietro una delle lapidi. I due si staccarono dall'abbraccio e Newt rivolse lo sguardo verso il terreno. Con sua grande sorpresa scoprì che l'artefice del verso era stato il suo snaso. La creaturina simile ad un ornitorinco di piccola taglia stava zoppicando e aveva una zampa ferita. Newt si chinò e lo prese in braccio, sussurrandogli «Ehi... vieni qui, ci sono io... ci sono io...». Il piccolo si rifugiò nel tessuto del suo cappotto e il magizoologo gli accarezzò il pelo con le nocche. D'un tratto sentì il contatto con uno strano oggetto che lo snaso aveva rubato dalla tasca di Gellert Grindelwald durante la battaglia e tenuto tra le zampe per tutto quel tempo. Newt si rigirò la strana fialetta tra le mani. Era argentata e affusolata e al centro di essa vi era una grossa perla trasparente incastonata tra il metallo prezioso. Newt mise la fialetta di fronte a sé. Fissò a lungo le due gocce di sangue rosse all'interno della perla. Parevano danzare leggere e sprigionavano luce, unendosi e separandosi ma restando sempre vicine. Il magizoologo guardò suo fratello, sicuro che anche Theseus avesse intuito di cosa si trattasse.

Sotto la pioggia (a Fantastic Beasts Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora