19. 𝐋𝐚 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 (Credence)

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Credence aprì gli occhi e scoprì di essere sdraiato sul letto della sua stanza alla dimora di Grindelwald in Largo da Lapa. Accanto a lui Queenie stava togliendo del ghiaccio dalla sua fronte.
«Ben svegliato, Aurelius» disse, sorridendogli.
«Come...come ci sono arrivato qui?»

Si ricordava solo vagamente della sera prima. Ricordava di aver parlato con Nagini e poi di aver perso il controllo.
«Ti sei letteralmente schiantato contro una delle finestre del palazzo. Eri confuso e avevi le mani piene di graffi. Così mi sono presa cura di te».
Il ragazzo si guardò le mani. Sembravano a posto e si chiese il perchè.
«Te le ha curate Grindelwald. È stato qui dieci minuti fa» l'espressione sul viso di Queenie si fece più pensierosa. Credence sapeva che la ragazza aveva avuto una chiacchierata con Gellert Grindelwald, ma non voleva chiederle come era andata, per non essere scortese.
«Oh, non sei per niente scortese. Alla fine Grindelwald ha capito, credo. Più che con me sembrava arrabbiato con Grimmson, per la storia del custode. Mi ha solo...ribadito che tutte le cose che stiamo facendo sono "per il bene superiore", "per il benessere futuro della comunità magica" e così via».

Credence era contento ma allo stesso tempo in pensiero per lei. Era dal giorno dell'omicidio che Queenie sembrava...strana. Si costrinse a moderarsi, per paura che la legilimens individuasse quei pensieri.
In quel momento qualcuno si avvicinò alla stanza, cantando un motivetto in francese.

Des nuits d'amour à plus finir
Un grand bonheur qui prend sa place
Des ennuis, des chagrins s'effacent
Heureux, heureux à en mourir

Quand il me prend dans ses bras
Il me parle tout bas
Je vois la vie en rose

Vinda Rosier entrò raggiante come non mai, nel suo completo verde scuro e con in testa il suo inseparabile cappello a punta.
«Bonjour! Ti sei svegliato finalmonte! Ero venuta a chiamare Queenie, ma visto che ti sei alzato anche tu...Grindelwald ci vuole nell'altra stanza. Ha avuto una visione, dopo la vostra chiacchierata» guardò Queenie e poi fece cenno a entrambi di seguirla.

Credence si alzò di malavoglia. La testa gli faceva ancora male, ma una parte di lui era curiosa di sapere della visione. Le visioni infatti non si presentavano tanto spesso: erano un evento raro, e rilevante per decidere sul da farsi. O almeno così aveva detto Vinda durante il tragitto dalla stanza alla sala da pranzo.

Grindelwald era già lì in attesa. Scrutò prima lui e poi Queenie, senza parlare. Vinda Rosier gli gironzolò intorno, posizionandosi alla sua destra e sussurrandogli qualcosa nell'orecchio, qualcosa che però Credence non riuscì ad afferrare. Grindelwald sorrise.
«Coraggio, Vinda, prendi il teschio».
«Non dovremmo aspettare tutti gli altri?» chiese Queenie, per poi guardare per terra, probabilmente pentendosi della domanda appena fatta.
«Oh no, no. Siamo già abbastanza».

Quello che successe dopo, Credence lo aveva già visto, durante il discorso di Grindelwald a Parigi. Il mago inspirò una sostanza magica, e poi espirò. Il fumo si espanse fino a riempire completamente la stanza e, a poco a poco, comparvero delle immagini. Erano sfocate, poco chiare, ma Credence riuscì comunque a intravedere qualcosa.

Sembrava una battaglia. E... le figure visibili nella nuvola erano tante e combattevano sotto una grande statua. Su una delle braccia di quest'ultima, due uomini stavano duellando. Ad un tratto però, una figura nera si scagliò contro uno dei due, facendolo cadere. Credence aveva capito perfettamente: avrebbe perso il controllo, trasformandosi in obscurus. Oppure...poteva sempre controllarlo e non necessariamente trasformarsi in esso. Si costrinse a rimandare i suoi pensieri a dopo e a continuare a guardare.
Venne messo a fuoco l'uomo a terra e il ragazzo scoprì che si trattava di Newt Scamander: Grindelwald in persona stava puntando la sua bacchetta contro lo zoologo. Proprio in quel momento, la visione terminò. Credence si girò verso Queenie, vicino a lui: la poveretta sembrava paralizzata dalla paura.

«Très bien!» esclamò Vinda Rosier, sfoggiando un sorrisetto malizioso.
«Apprezzo l'entusiasmo, Vinda, ma non dobbiamo cantare vittoria troppo presto, non ti pare? La visione non era completa, dopotutto...tu che ne pensi, Aurelius?»
La domanda di Grindelwald prese Credence completamente alla sprovvista.
«Io...si. Si, sono d'accordo con lei» fu tutto ciò che riuscì a dire. Sperò che nè Grindelwald nè Queenie avessero letto i suoi pensieri riguardo a quello che avevano appena visto. Non poteva essere preoccupato per Newt...quest'ultimo lavorava per Silente, e lo scopo di Credence era uccidere il professore e non provare pietà per un magizoologo. "Basta a fare lo sdolcinato", disse a sè stesso. "Non sei più il ragazzino spaventato di New York. Sei cambiato. Devi convincerti del tuo potenziale".

«Ora, metà della città è già sotto il nostro controllo, ma le ricerche non stanno andando come sperato. Voglio che uno di voi si faccia catturare da Scamander e dai suoi patetici amichetti e vada a parlare direttamente con il Novellino. Ma non Aurelius: lui ha già fatto abbastanza e voglio che resti qui».
Giusto, la storia di Nagini e dell'omicidio dei due No-mag.
«E nemmeno tu, Goldstein».
Queenie, che non aveva detto una parola per tutto quel tempo, sembrò sul punto di uccidersi.

«Sarò lieta di andare io!» esclamò Vinda Rosier con soddisfazione. "Ma da dove lo tira fuori l'entusiasmo?", pensò Credence.
«Era quello che volevo sentire» Grindelwald rise «Sai dove devi farti trovare».

Credence si stava perdendo. Come faceva Vinda Rosier a sapere dove sarebbero stati Newt Scamander e i suoi compagni? Come faceva Grindelwald a saperlo? E perchè lo sapevano solo loro due?
«Io ho finito. Potete andare» il mago congedò i tre con un cenno. Fecero per uscire ma a quanto pare le sorprese non erano finite.
«Ah, Rosier?» Grindelwald richiamò Vinda, che si girò.
«Non ti ho detto che non puoi uccidere nessuno dei compagni di Scamander...»
Questa dichiarazione aumentò la soddisfazione della francese, che girò sui tacchi e cominciò a cantare nuovamente, come quando era venuta a chiamare lui e Queenie.

Vinda, Queenie e Credence uscirono dalla stanza, la prima saltellando, la seconda guardando il pavimento e il terzo immerso nei suoi pensieri e con una domanda fissa nella testa.
Che ruolo ho in tutto questo?

*Spazio Autrice*

Ciao a tutti!
Innanzitutto spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento. E se la visione di Grindelwald fosse giusta, cosa comporterebbe ciò per i nostri eroi? Che ruolo ha secondo voi Credence? Aspetto tutte le vostre opinioni e le vostre eventuali critiche (perchè il capitolo potrebbe anche avervi fatto schifo eh) nei commenti!
Volevo dire grazie alla mia nuova e dolcissima sostenitrice lovenewtinaforever (il nome è stupendo ahaha).💖
Ci si vede al prossimo capitolo gente!💛🌻

Sotto la pioggia (a Fantastic Beasts Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora