Strano ma vero erano passati diversi giorni senza attacchi o seguaci di Grindelwald che si divertivano per le strade della città. Ed era anche cominciato un nuovo anno a detta della radio e della signora Costela.
Quel periodo servì a Jacob per recuperare un po' del riposo perso nelle settimane precedenti e per fare ordine nella sua testa. Il fatto che gli avvenimenti fossero accaduti uno dietro l'altro senza sosta non gli facilitava certo il compito.In più il gruppo stava già programmando la prossima missione: un saltino alla scuola di magia brasiliana per recuperare i documenti. L'unico dettaglio del piano che ricordava era che sarebbero partiti all'alba del giorno seguente. Come si sentiva il pasticcere? Beh...al quanto nervoso. La cosa certa era che non si sarebbe dato pace fino a che non avrebbe ritrovato Queenie. Era la sua priorità. Il punto numero uno nella lista.
Si appoggiò allo schienale di uno dei divani del salotto. Notò che l'atmosfera era stranamente calda.
«Jacob! Anche tu qui a soffrire la calura?» gli domandò Charlotte, che era seduta accanto a Newt ed Eulalie e si faceva aria con un ventaglio bianco.
«Nah, di qua o nell'altra stanza è uguale» si passò una mano sulla fronte, accorgendosi di star sudando. L'unica che sembrava resistere alla temperatura era la signora Costela. Santo cielo, quella donna era letteralmente una roccia a discapito della sua età.
«Pensare che siamo a gennaio e dovremmo indossare sciarpe e cappelli di lana. Invece guardaci...» la giovane Auror indicò sé stessa «Qui in Brasile è tutto il contrario di tutto».
«Si chiama geografia».
«Lo so come si chiama, grazie Theseus».
«Prima che arrivassi stavamo sistemando alcune parti del piano» disse Newt, quasi come se volesse ignorare tutto il resto e concentrarsi su ciò che davvero contava.
«Ottimo, mi unisco a voi».La signora Costela fece cenno a Jacob di sedersi, poi continuò il discorso che aveva cominciato.
«La scuola si trova a nord della città, verso l'entroterra, ed è circondata dalla foresta. C'è una passaporta non molto distante da qui che vi farà apparire in un punto abbastanza vicino alla meta. Dovrete fare un pezzo di strada a piedi però, poiché non è possibile smaterializzarsi nei confini di Castelobruxo. Le porte dell'edificio sono sorvegliate dai Caipora: sono un po' come dei soldati. Mantengono la sicurezza e gira voce che non siano molto buoni con gli ospiti o gli intrusi» l'anziana fece una pausa «Questo è tutto quello che so o meglio che mi hanno riferito alcuni vecchi amici».
«Quindi dobbiamo letteralmente avventurarci in una foresta? Santi numi...è roba da pazzi!» osservò Jacob.
Di cose folli ne avevano fatte da quando erano a Rio, ma questa le superava tutte.
«Non è poi così complicato, se sai come muoverti».
«Ha ragione» Nagini si mostrò d'accordo con Newt «Io ho vissuto per tanto tempo in una giungla, in Indonesia. Poi è arrivato Skender e mi ha catturata...chiudendomi in una gabbia e trasformandomi in un'attrazione da circo».
Jacob non potè fare a meno di provare pietà per quella povera ragazza. Era così giovane e bella...ma la vita non risparmia nessuno, indipendentemente dal suo aspetto fisico o dalla sua età.«C'è un'ulteriore incognita però. Cosa faremo quando ci faranno entrare? Sempre a patto che non ci uccidano prima di varcare l'ingresso...»
«Io avrei un'idea, signorina Goldstein».
Tutti si girarono verso Lallie Hicks, che aveva la faccia di chi la sapeva lunga.
«Il preside di Ilvermorny è un collega e amico di Simonelle Dourado, preside invece di Castelobruxo. Se dicessi di essere lì per conto di Cooper avremo una possibilità di passare».
«Niente male come piano, davvero geniale!» commentò Theseus, che si ritrovò d'accordo anche con Yusuf Kama.
«Bene» annunciò Newt Scamander «Domani all'alba saremo già in viaggio. Ricordiamoci però che una foresta è sempre una foresta e che dobbiamo assolutamente evitare qualsiasi tipo di incidente. Vi consiglio di mettervi qualcosa di comodo addosso».Inutile dire che il giorno dopo Jacob dovette fare una delle peggiori alzatacce della sua vita. Ma siccome avevano deciso di partire alle cinque di mattina non c'era altra soluzione.
Lasciarono la villa visibilmente preoccupati e avevano le loro ragioni. Non è cosa da tutti andare a spasso per la foresta amazzonica di primo mattino.
Trovarono la passaporta di cui aveva parlato la signora Costela in un'angusto e buio vicolo. Sarebbe stato vuoto se non fosse stato per una strana scatoletta e un'insegna, accomunate dallo stesso disegno su di esse: un giaguaro e due bacchette magiche incrociate. Senza troppi giri di pensieri intuirono che quello doveva essere l'oggetto che stavano cercando. Appoggiarono le mani sullo strambo contenitore e in un attimo intorno a Jacob tutto cominciò a girare e a vorticare.
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Sotto la pioggia (a Fantastic Beasts Fanfiction)
Fanfic• COMPLETA MA DA REVISIONARE Disclaimer: la sinossi e la storia contengono spoiler sostanziosi su "Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald". Se avessi perso tutto, continueresti comunque a combattere? Siamo nel novembre del 1927. Una dura batt...