Capitolo 19.

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Le sue mani sui miei fianchi e le sue labbra sul mio collo mi fanno venire i brividi, brividi di paura e disgusto.
-girati e i tuoi amici ne pagheranno le conseguenze- dice una voce a me conosciuta.
-ti prego, lascia fuori i miei amici e la mia famiglia ok? Farò tutto quello che vuoi- dico iniziando a tremare ancora sotto il suo tocco che si va sempre di piu a spaziare sul mio corpo.
-oh ma certo che farai tutto quello che ti dico, guarda che brava bambina che sei, hai messo un bel vestitino sai, anche questo ti fa un culo spettacolare- dice per poi passare le sue mani, dai miei fianchi al mio interno coscia per poi stringerle sui miei glutei.
-Cazzo! Cazzo! Dio mio Mi-Hi! Ti scoperei anche qui! Ma non voglio che tutto questo venga visto da altri, andiamo!- dice per poi stringermi a se posando una mano sul mio ventre, per poi spingermi dentro la scuola. La sua mano sul mio ventre spinge forte il mio corpo al suo, mentre con l'altra mano sembra contattare telefonicamente qualcuno.

-si c'è l'ho, sei lì? Perfetto, stasera ci divertiamo- dice la voce al telefono.
-ora bambolina ci divertiremo e tu farai tutto quello che io e il mio amichetto vogliamo , chiaro?- mi chiede.
E io annuisco. Se questo li farà restare lontani da chi amo lo farò.
Arrivati al retro della scuola. Un ragazzo con una maschera bianca ci aspetta.
-wow Mi-hi le tue  gambe... sono  spettacolari- dice il ragazzo mascherato posando un suo dito sulla mia guancia per poi farlo scivolare lungo la mascella fino allo scollo del vestito.
-devi sentire il culo che ha, Dio non vedo l'ora di fottermelo- dice ripalpandomi dinuovo in modo rude e violento il sedere , per poi lanciarmi verso quello con la  maschera bianca che si rivela anche lui mascherato, ma con una maschera nera.
-Oh hai proprio ragione, questo culo merita di essere battezzato come si deve- dice quello dalla maschera bianca mentre sbatte il suo bacino contro il mio sedere come a imitare l'atto della penetrazione.

Il mio corpo non riesce a muoversi, è completamente in balia dei due che giocano con me come fossi una pallina da tennis. Mi lanciano l'uno tra le mani dell'altro. Continuando più e più volte a palparmi il sedere con violenza.
-ora però che ne dici se ti togli questa eh?- mi chiede il mascherato in nero sfiorandomi la giacca.
Io alzo lo sguardo verso di lui e scuoto la testa.
-scusa come?- mi chiede avvicinandosi pericolosamente a me.
-oh Mi-hi non fare la bambina su, te lo stiamo chiedendo con le buone.- dice l'altro.

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