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Rhodes

Sento ancora il suo urlo rimbombarmi nelle orecchie quando strattona il suo braccio per allontanarsi da me e da Chris, cominciando a guardare il lupo di Myrea con terrore puro.

-Eve- la chiamo, per attirare i suoi occhi su di me e il suo sguardo terrorizzato si sposta su di me. Ha paura di me, di tutti noi.

-No! Devi stare lontano da me, non avvicinarti- urla continuando ad arretrare fino ad arrivare con le spalle al muro. Sembra un animale in trappola. Lancio uno sguardo veloce ai miei migliori amici che si spostano in modo da circondarla, ma mantenendosi a una sufficiente distanza da non terrorizzarla ancora di più.

-Eve, devi stare calma- le dico, usando quasi involontariamente il mio potere e sembra quasi che i suoi muscoli si rilassino leggermente.

-Non dirmi di calmarmi! Siete dei mostri- dice sussurrando l'ultima frase ed è evidente che le stia venendo un attacco di panico. Ci eravamo preparati a questa evenienza e ho un calmante nella tasca dei pantaloni e lentamente lo prendo, per poi nasconderlo nella manica della camicia.

-Cosa volete da me? Lasciatemi andare, non dirò a nessuno quello che ho visto ma vi prego lasciatemi andare- continua lei mentre ormai le lacrime le accarezzano le guance arrossate e sento il mio lupo agitarsi, desideroso di andare a calmarla, mentre il suo battito aumenta sempre di più e questo non fa che mettermi in allerta.

-Nessuno vuole farti del male, Eve, ma devi respirare e soprattutto devi calmarti. Lo sappiamo entrambi che agitarti così non ti fa bene- le dico placato e lei fissa di nuovo i suoi occhi nei miei e mi perdo per qualche attimo in quei pozzi di terrore.

-Perché? Altrimenti un pezzo di un mostro come voi sarà stato sprecato per nulla?- chiede abbassando il tono della voce sputando quasi il termine "mostro" ma non faccio caso a ciò che ha detto e spero che tutti i presenti facciano lo stesso.

-Per questo sono qui? Volete il cuore indietro?- chiede questa volta stringendosi le mani al petto e un po' mi si strige il cuore all'idea di quanto il suo stia soffrendo.
Il suo che è tutto ciò che mi rimane della mia compagna e non posso rischiare che smetta di battere adesso.

-Eve hai la mia parola che non ti succederà nulla, sei al sicuro qui, molto più di quanto lo eri in ospedale. Se vuoi torniamo in ufficio e ne discutiamo con calma- dico usando ancora il mio potere ed è ancora più evidente adesso il modo in cui il suo battito rallenta.

Sembra per un attimo fidarsi d me, anche se solo per pochi secondi e poi lancia uno sguardo in direzione della porta da cui siamo entrati. Faccio un cenno a Daniel che si sposta quel tanto che basta per invitarla ad uscire.

Lei non si fa pregare e corre quasi in quella direzione, ma so che non sta scappando. La seguo con calma, senza alcuna fretta e la vedo guardarsi intorno spaventata.

-Non verrà nessun altro a parte noi, stai tranquilla- le dico mentre lei continua a studiare il luogo in cui ci troviamo, ma appena apro bocca sposta il suo sguardo su di me.

-Questo non mi rassicura  dicerto. Posso capire cosa cazzo siete e perché mi avete rapito?- mi chiede alzando un po' il tono della voce e inizio a spazientirmi, non tollero che mi si parli così. La mia espressone deve essersi fatta più seria perché lei lo nota e fa un passo indietro, aumentando la distanza tra noi.

Sospiro mentalmente per calmarmi e ricordo al mio ego da Alpha in che situazione mi trovo prima di iniziare a parlare -Lo hai visto, Eveline, siamo lupi- le dico ma questa risposta sembra non soddisfarla affatto.

-Lupi mannari, licantropi, come preferisci definirci. Non siamo dei mostri e tanto meno cattivi. Non vogliamo mangiarti- le dico e l'ultima frase suscita sul suo viso un'espressione quasi ambigua.

Heart's beatDove le storie prendono vita. Scoprilo ora