Lista di cose da fare scrivo sopravvivere sulla prima riga poi cancello e segno compiti per quel corso che non seguo mai stasera pizza surgelata in preda a un'emicrania che si fa desiderare prendimi e fammi male smetti di spuntare solo a volte annuncio dico ripeto scrivo a chiunque non mi conosca le stesse frasi che ho detto ieri e il ieri prima di ieri nessuno ascolta o forse tutti il mio male è spettacolo la vita è spettacolo coprimi di glitter e poi leccami la faccia tanto è commestibile e fa parte della performance come fingere o essere onesti che poi non sono così diversi se messi vicini dove stai davvero nemmeno lo sai destra sinistra cambia tutto quando ti stendi per non pensare ma pensi di più con la testa posata allora su che è tardi mancano due giorni no uno no mezzo segni crocette nella tabella degli impegni e ne aggiungi altre sempre di più che tanto non ci si annoia quando si esiste sbuffi guardi in alto ripeti schermo spento necessità incombenti videochiamata che aspetta e faceva paura ma ora non più tanto non è reale un po' come il futuro che non rientra nella sfera del concepibile tanto quanto gli accenti persi dal correttore automatico chissà dove sono andati spero tornino perché non so scrivere due emisferi del cervello non so a cosa servono forse uno è quello scemo l'altro quello sveglio io sono tutti e due o solo uno il dottore dice che non lo sa che va bene così mentre mi guarda con terrore che ridere il male degli altri fa più male del mio oppure no boh queste ossa rotte sono così solide che non ho motivo di preoccuparmi di nulla piramide di carte incollate con la gelatina se ci sarà vento me ne preoccuperò in quel momento ora penso all'adesso massimo un paio di minuti poco più in là oltre c'è un buco nero o forse nebbia o forse quei vermi colorati coperti di zucchero che ridono fra di loro mentre bruciano sui tagli aperti che hai in bocca i dolci non danno alcuna soddisfazione è solo piacere temporaneo un po' come tutto come respirare come respirare più forte per tipo cinque minuti poi basta che noia fa male la schiena e nemmeno questo è vero legno sopra i miei occhi che rumore queste reti di ferro spero che nessuno abbia sentito niente girarsi e rigirarsi per cercare pace che non arriva perché fuori e dentro non sono collegati fuori e dentro sono come il pistacchio il suo guscio coperto di sale quasi più simpatico del pistacchio dov'era il punto di questo discorso non lo so vorrei leccare un guscio di pistacchio sì che come tutto dura poco pochissimo poi è vuoto di nuovo chissà cosa significa chissà se il vuoto è una difesa da cosa poi non so chissà come stavo con gli occhiali rosa quella volta che ero innocente inconsapevole bramo l'ignoranza come se potesse salvarmi ma forse un mantello di piume rosa avrebbe lo stesso effetto fintanto che non sbatte la testa contro la mia inesistente identità dove il rossetto sta negli occhi ma solo se è rosso e se è giornata altrimenti brucia la pelle e pure l'ego non sei abbastanza emo per passare per ragazzo o forse non abbastanza ragazzo per passare da emo no fermi non voglio associarmi agli uomini sono una colonna ordine ionico solo perché mi piace il nome coperta di righe se non sbaglio spirali che tanto stanno bene nella mia stupida testa tonda voglio vendere il mio dolore e farne un capolavoro ma la noia è più grande dell'ambizione e troppe persone mi conoscono là fuori sarebbe impossibile dir loro guardate eccomi qui spogliata della carcassa che vedevi solo vibes e parole senza virgole ricordi com'ero ricordi com'ero in classe o per strada o all'asilo se mi ricordi dimenticami se mi ricordi fai finta di nulla e non parlarmi più lo spettacolo deve andare avanti ma non voglio confronti questa luce è unilaterale e mi acceca abbastanza da permettermi di non vedere e se vedrò oltre l'occhio di bue la platea sarà soffocante e il secchio di sangue mi cadrà in testa di nuovo e non posso permetterlo credo oppure sì non lo so però il sangue non mi piace molto anche quando è metaforico e si appiccica alla pelle e tra le dita e non sa da molto solo da sconfitta da vergogna da mancanza di cose che gli altri hanno fatto io mai e ti pesa mi chiede ti pesa davvero o è solo un ideale che ti sei imposta io ci penso mi gratto le mani giro gli anelli che non porto mai non lo so rispondo non lo so vorrei aver fatto cose credo vorrei esistere nella testa degli altri ma anche nelle foto nelle memorie nei pensieri notturni o qualcosa del genere anche se odio la parola vorrei che mi sta sempre in testa giro le ossa anche questa posizione è scomoda e il cerotto sul dito mi fa sentire di plastica ora mi chiameranno e io spegnerò gli occhi per aprirne di diversi e ridere di cose che non fanno ridere oppure sì ma non lo capisco perché quando fa così ridere da piangere alla fine è uno sforzo fisico e mi annoia da morire e poi tornerò indietro tornerò a non sentire le emozioni degli altri a chiedermi quali parti del mio passato hanno senso ancora adesso chissà quanto manca all'esplosione chissà se ci sarà mai ci sono anniversari di cose che esistono solo nella mia testa suddivisa in tabelle e ogni volta che ne segno uno mi schiaccia i polmoni per un po' e stare da sola è brutto credo perché mi ricordo che sento cose che mi pesano e non sono molto brava a portare pesi no in realtà sì ma li metto da parte e li lascio crescere come quando lasci le patate troppo tempo da sole e fanno spuntare le foglie credo o qualcosa del genere e di nuovo le punte delle mie dita sono fredde freddissime ora farò il mio solito teatrino e le poserò sul collo del primo malcapitato e sbufferà io riderò e poi passerò alla prossima scenetta che tanto ogni giorno è uguale con un copione diverso e quando mi dicono che sono una brava persona non vedo perché dovrei crederci se smettessimo tutti di mentire sarebbe più semplice ma così dovrei farlo anch'io e non so qual è la verità quindi zitta e menti e accetta le menzogne degli altri sicuramente un giorno inizierai a crederci e sarai felice nella tua casa gialla e verde ora credo di avere le mani bagnate ma non è così è solo sudore freddo per cosa non si sa dovrei finire quella cosa viola per domani ma non mi va di impegnarmi non so nemmeno che significhi farlo allora bestemmio tanto per fare mi riempio i polmoni di blasfemie e penso a mia nonna che non ho mai capito chissà se ora che non capisce nemmeno lei è felice ma non mi interessa la famiglia è tipo un insieme di cose strane vabbé comunque chissà se troverò mai la mia personalità tra tutti quei quiz che faccio chissà chi sono ma che frase forzata forse dovevo pensarci di più forse sì forse no mi manca il corridoio sempre buio del mio liceo quello al secondo piano con la luce naturale e il caldo innaturale e nessuno che guardava e i cassetti pieni di disegni messi a caso i cavalletti scheggiati mezzi rotti caffè colato storie sentite di nascosto mentre hai le cuffie ma la musica spenta perché le persone sono più interessanti anche quando parlano di chi non conosci e mi manca sparire nel pennello guardare oltre le statue per provare mezzo battito in più per mezzo sguardo in più ma forse anche quella era noia forzata forse sto mentendo anche ora forse sono troppo condizionata dall'ambiente in cui cresco tipo le piante romanticizzare il passato è divertente quando il presente fa male ma tanto sai già che anche quando il passato era presente faceva un male cane cazzo faceva male davvero pure là ma ora è diverso e l'erba del ricordo è sempre più croccante ed ecco che