Capitolo 3- Era tutto perfetto

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Tommaso era sul lettino dell'ospedale. Lo portarono in una di quelle bianche stanze vuote. Tutti i medici correvano dietro di lui, tutti i medici, e Francesco. Sembrava quasi la scena di un film, un film drammatico.
Francesco non poteva fare altro che piangere, stava per perdere la persona che amava, finché i medici non gli diedero una notizia straziante:

M: Signor Oppini può venire qui in secondo?
F: Certo mi dica tutto.
<Avrebbe voluto non rispondere>
M: Purtroppo il signor Zorzi è in coma, ha poche possibilità di risvegliarsi.
A Francesco crollò il mondo addosso, non potette credere a quelle parole...
Ogni giorno andava a trovare Tommy e ogni giorno gli dava la mano cercando di muoverlo per farlo svegliare.

Passarono due settimane, ma a Francesco è sembrata un'eternità. Ogni giorno si sedeva vicino la finestra, osservava la luna, e teneva in mano la foto sua e di Tommy.

Finché una notte Tommaso aprì gli occhi, non vide il suo Francesco e iniziò a urlare il suo nome in un modo così straziante, che i medici lo hanno dovuto chiamare. Francesco purtroppo quella notte era occupato per lavoro.
Passo un giorno e Tommaso tornò finalmente a casa, non si sentì di avvisare Francesco, pensava che non essendoci quella notte con lui, si era stancato di accudirlo in quel momento così orribile. Ma Francesco quando venne a sapere che il suo Tommy stava bene, a casa sua, e lui non ne sapeva nulla, non la prese bene. Corse da lui e iniziarono a litigare..

F: Tommaso cazzo potevi avvisarmi che tornavi a casa eh..
T: Perché? Pensavo che ti eri stancato di stare con me...
F: Ma come puoi pensare una cosa del genere?
T: Quindi non ti sei stancato di accudirlo, sto male, non voglio darti rogne.
F: No, tranquillo bimbo.

...E da lì Francesco iniziò a stuzzicarlo.

Da nero, diventò tutto bianco. Dal litigio si passò a scherzare. Francesco continuava imterperrito a fargli delle battute, e Tommaso non faceva altro che ridere.
A un certo punto iniziarono a rincorrersi, Tommaso scappava, com'era solito fare. Francesco lo prese per i fianchi, lo spinse sul letto e si tolse la maglietta.
In Tommaso si manifestò un amarezza strana in faccia, non ne era sicuro. Francesco se ne accorse:

<<Tommy ma cos'hai?>>.

Tommaso non voleva essere solo un giocattolo, ma fece finta di nulla e si levò anche lui la maglietta. Tra una coccola e l'altra arrivarono a quel momento, che Tommaso sognava ubriaco ogni sabato sera al gf, e Francesco si divertiva a farglielo sognare.
Erano uno sopra l'altro, senza vestiti. Era come pensava, quello di Francesco non era un semplice e costante "mediocre". Ma questi pensieri li lasciò da parte quella sera. Stavano manifestando un vero e proprio amore.
Dopo un po iniziarono a baciarsi finché Francesco non si avvicinò al suo orecchio e gli sussurò un semplice e complicato "Ti amo".
Tommaso rimase sconvolto, una dichiarazione così diretta, dalla persona che lui voleva a tutti i costi, e che finalmente era sua, la persona che lo faceva stare bene, la persona che amava.
Tommaso senza pudore lo baciò e disse:
"Anche io"
Ripresero a baciarsi fino a rimanere senza fiato.
Era tutto perfetto.

Si era perfetto. Non sembrava vero, sembrava un sogno.
La mattina dopo si ritrovarono nello stesso letto, felici. Francesco gli accarezzò i ricci per molto tempo fino a che il piccolo si svegliò.
Guardarono verso la finestra, pioveva, come sempre.
Tommaso era pallido, gelido, aveva due occhiaie enormi, ed era pieno di dolori, ma non disse nulla a Francesco. Il maggiore era perso fra i suoi ricci, era completamente cotto.
Tommaso mostrò un piccolo brivido sul collo per via delle carezze, decise di alzarsi dal letto, e svenne.

Spazio autrici

Eiii ciao ragaa, allora non uscirà domani il capitolo avendo l'appuntamento con l'Isola (miraccomando vedetela), ma venerdì.
Sarà un po depressino, bello a parer nostro. Però okkk
E niente alla prossima
ciaooo <33

ZORPINI// Nessuno ti ama come lo faccio ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora