Capitolo 27- "Cattivo"

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Passarono un po di giorni, Tommaso era chiuso in camera con il respiro affannato. Fra era giù con Edo mentre il piccolo faceva merenda.
T: Francesco... puoi venire un attimo su con me?
F: Ehy Tommy, certo -poi si rivolse al bambino- amore io e papi andiamo un attimo di sopra ok? Tu rimani qui
E: Va benee

F: Andiamo?
T: Si...

Arrivati in camera Tommy incominciò a parlare:

T: Fra io... ti devo parlare
F: Ok, dimmi tutto
T: Tu mi ami fra?
F: Ma hahahahahah Tommy sei serio?
T: Mah vedi tu, più serio di così
F: Va be, comunque certo che ti amo
T: Ah davvero? No perché in questi giorni non sembra proprio -si alzò dal letto-
F: Tommaso in che senso?
T: Tu non mi ami più.
F: Ma che cazzo stai dicendo -si alzò anche lui, e iniziarono entrambi ad urlare-
T: CHE CAZZO STO DICENDO? LA GELOSIA QUANDO CRISTINA PARLAVA CON GIUSEPPE? SE È LA TUA EX DOVRESTI LASCIARLA FARE....
F: Ma proprio perché è la mia ex, è una persona a cui ho voluto bene, che ho amato, è normale essere gelosi un po no?
T: Quando andiamo a portare Edo da Cristina sei sempre così felice eh?
F: Felice? Ma che cazzo dici? dai Tommy vieni qua, calmati..
T: NON MI DEVI TOCCARE -si scansò- NO NON VENGO LA, E NON DIRMI DI CALMARMI!
F: TOMMASO CAZZO VIENI QUA

Edoardo dal piano di sotto iniziava a sentire le urla, piano piano salì le scale e si accasció vicino la porta.

T: MI RISPONDI SEMPRE MALE, MI BACI SEMPRE ALLA SPROVVISTA, CHE C'È? TI VERGOGNI DI ME?
F: Cosa?! NO TOMMY NON MI VERGOGNO DI TE, VOLEVO CHIEDERTI-
T: VOLEVI CHIEDERMI COSA? FRANCESCO, SONO STATA SOLO LA TUA CAZZO DI AVVENTURA GAY, EH?
F: Tommaso no. Vieni qua calmati ti prego.
T: VATTENE FRA

-Edoardo aprì la porta in lacrime-

E: BASTA! VI PREGO BASTA!
-I due guardarono il bambino-
E: Non ce la faccio più a sentirvi, qua non se ne va nessuno -si fermò- vi prego, non vi lasciate, avete anche un matrimonio tra poco. Calmatevi, fate pace
T: Edo ma tu... quindi, non dovevi essere qui, ti avevamo detto di restare di sotto.
F: Smettila Tommaso
E: Vi stavo ascoltando, perché parlavate..
F: Perché stai-
E: Liangendo? Perché non ce la faccio a sentirvi litigare
T: Edo... noi non vogliamo farti sentire male.
E: È così mh? Allora datevi un bacio, ma non uno piccolo, un bel bacio. Fa nulla che ci sono io, anzi, a me piace vedervi
T: Ecco noi-
-Tommaso fu bloccato perché subito le labbra di Francesco si posarono sulle sue-
F: Lo ha chiesto lui, no?
T: Si, lo ha chiesto lui
-Tommaso ricambió-
E: Perfettoz adesso vi preparate e andiamo al parco, e vi tenete mano nella mano. Se qualcuno vi disturba ci penso io, CHE ASPETTATE? SUUU FORZAAA!!
T: Amore calmo hahaha, noi in realtà dovevamo andare a casa di nonna Alba, ci ha invitato per una cena di famiglia, con quella di papà e quella mia.
E: E allora andiamo lì, suuu -li prese per i polsi e li portò al piano di sotto con sé-

E: Aspetta che prendo il cappott- PAPÀÀÀ NON CI ARRIVO
F: Ti aiuto -disse ridendo e prendendolo in braccio-
E: Grazie papà
T: Ma che amori che siete. Ora andiamo dai che siamo in ritardo come al solito.
E: Sisi
F: Arriviamo Edo, un attimo
E: Va bene
F: Tommy ehy
T: Dimmi amore
F: Mi hai chiamato... amore?
T: Si? Non posso?
F: Ti amo cazzo
T: Anche io tanto -si baciarono-
F: Come no
T: Yess

-Andarono in macchina, e tra canzoni e risate arrivarono da Alba-

Tommaso era però ancora turbato, infatti gli sussurrò nell'orecchio prima di uscire di casa "non credere che sia finita qui".
Arrivati a casa di Alba, Edo corse fra le braccia della nonna, e iniziò a giocare con tutto ciò che trovava davanti. Erano arrivati tutti, gli invitati erano Armanda, Gaia, Tommaso, Francesco e Alba. I due nonni di Edo purtroppo non c'erano. A tavola regnava il silenzio, fino a quando Edo si sporcò di sugo. Tommaso, ancora incazzato con Fra, disse ad alta voce: "Edo, cazzo stai più attento, hai 4 anni non 2, era una felpa di Prada bellissima, la macchia non se ne va più"
F: Ehy Tommaso calmati, guardalo.. -il piccolo Edo aveva il viso offeso per le parole di suo padre-
Armanda: Ehy Tommy, vieni di sopra con me.

-andarono, dicendo a tutti che sarebbero tornati 5 minuti dopo, e iniziarono a parlare-

T: Dimmi mamma..
A: Ho visto come ti sei scagliato contro quel povero bambino.
T: Dico sempre a Fra di portare una bavetta, e non lo fa mai...
A: Avete litigato?
T: Si, tu conosci le mie insicurezze in amore più di altri. Ora che ho una persona vicino, la allontano.. non vorrei mai ricevere colpi bassi, e parto con le mani avanti..
A: Francesco ti ama, è normale che si "vergogni" a baciarti in pubblico, è la sua prima vera esperienza, e soprattutto, ha paura dell'omofobia della gente.
T: So che mi ama... ma-
A: Non c'è nessun "ma", lui ti ama, e tu anche.

-tornarono a tavola, ormai avevano finito di mangiare, e avevano sparecchiato, Tommaso prese il piccolo Edo e lo portò con se nel salone-

E: Cattivo -diede un calcio a Tommaso-
T: Scusa amore, non volevo gridare con te, ti comprerò un'altra felpa.. ok?
E: Ok, ma oggi non ti parlo più, sei stato cattivo.

"Cattivo", quella parola a Tommaso proprio non andava giù, anche detta da un bambino di 4 anni

T: Ok...

Finita la serata, dopo un Karaoke Alba-Tommaso, tornarono tutti a casa, e Tommaso si mise sul divano da solo, voleva stare lì quella notte, erano tutti arrabbiati con lui, e lui con il mondo.

Erano ormai le 4 di mattina, Tommaso sentì dei passi per le scale.
F: Ehy...
T: Ciao Fra, che vuoi?
F: Dovresti dormire, sai?
T: Grazie mamma, non devi dirmi cosa fare, ho 26 anni, grazie.
F: Mi posso sedere?
T: Mh... va bene
F: Grazie -disse sedendosi-
T: Sentiamo, che vuoi?
F: Volevo parlare un po con te...
T: Vuoi parlare o litigare?
F: Voglio parlare, e ricordati che quello che ieri voleva "parlare" ma poi si è messo a litigare sei tu.
T: Probabile... -poi rise- Fra...
F: Dimmi
T: Io... cioè... posso... Stendermi?
F: Da quando volevi farlo?
T: Non lo so
F: Vieni qui, scemo.

Tommaso si sistemò e Francesco iniziò ad accarezzargli quei pochi capelli, che stavano ricrescendo. Tommaso poi iniziò piano, per non svegliare il bambino, a piangere.
F: Oi Tommaso stai bene? Sfogati ti prego, dimmi, che è successo?
T: Jo? Nono nulla sto bene... sono solo stanco ecco...
F: Non ci crede nessuno
T: È solo che... sembra che tutti ce l'abbiano con me...
F: Chi te lo fa credere?
T: Nessuno...
F: Allora nessuno ce l'ha con te.
T: Mio figlio magari?
F: Bon è che ce l'ha con te... è solo che... magari si è spaventato, non sappiamo ciò che ha vissuto in quell'orfanotrofio, anche se ci è rimasto poco, sembra che lo abbia segnato. Tommy... magari è perché sei un po giù, un po stressato, un po per quello che ci è successo ieri. Hai alzato la voce, ti sei arrabbiato e lo hai fatto stare male.
T: Io però non voglio farlo stare male...e non voglio far star male nemmeno te
F: Tommy sentimi bene, non mi fai stare male, mi fai stare benissimo come nessun'altro. Non fai stare male nemmeno Edo, non ho mai visto nessuno bravo come te con i bambini, sei un genitore fantastico. Tommy, credimi.
T: Jo... grazie Fra....

Poi videro scendere anche Edoardo

-Francesco si alzò di scatto-

F: Ehy, hai 4 anni non 20, vai subito a dormire, sono le 4 di mattina, forza
T: Ehy Fra, hai detto a me di stare calmo, ora devi stare calmo anche te
F: Scusa, ma se abituiamo nostro figlio così chissà come crescerà, poi domani deve anche andare a scuola..
T: E va be' non ci andrà se sarà stanco
E: No papi, cosa dici, voglio andarci, è tutto il weekend che non vedo Alessio, ah emh.. domani può venire a mangiare sa noi dopo scuola?
T: Si amore, vi viene a prendere papà con la macchina.

Alle 4.30 di mattina, ripresero tutti a dormire. Il giorno dopo si alzarono presto, per preparare Edo e portarlo a scuola.

Dopo 4 ore, Fra si mise in macchina e andò a prendere Alessio e Edo:

A: Ciao signor Francesco, oggi sono stato un eroe.
E: Si papà, mi ha difeso da due compagni che mi prendevano in giro per voi due. Gli ha dato 2 calci
F: Gli ha dat- Cosa? -rise sotto i baffi per non farsi vedere dai bambini, in fondo, doveva fargli capire che era una cosa sbagliata- Alessio sei un eroe ma, gli eroi non fanno male alla gente..
A: Invece sì, nei film della Marvel tutti sconfiggono i cattivi combattendo
F: Ok sei stato un mito, ma di in giro che ti ho detto di non farlo più eh.. ahahah

Arrivarono a casa e passarono tutta la giornata a giocare con i bambini. Riaccompagnarono Alessio a casa, e Edo si fermò a dormire da lui. Francesco e Tommaso, ne approfittarono per spingersi un po' più oltre nel farsi le coccole, e poi si addormentarono, uno sopra l'altro.

ZORPINI// Nessuno ti ama come lo faccio ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora