Capitolo 22- I nuovi genitori

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Passò un mese, i due ragazzi persero un sacco di tempo in questi giorni per cercare gli abiti del matrimonio. Francesco ne trovò uno subito, ma Tommaso è un po' più complicato in queste cose, ha girato tutta Milano per trovare un abito a suo piacimento. Si presero questo mese per fare tutte le compere necessarie per il matrimonio. In quella mattina Francesco ebbe una chiamata da Cristina:
F: Ciao, dimmi.
Cristina rispose in lacrime: Samuele, è-è morto. Un incidente stradale. Non so a chi lasciare il piccolo Edo, devo procedere per vie legali e metterlo in un instituto, è ormai orfano, ti prego, adottatelo voi, ti prego.

Francesco dall'ansia chiuse il telefono. Cristina dall'altra parte continuava a piangere, e procedeva per tutte le vie legali necessarie per la tutela del bambino.
Francesco ne parlò con Tommaso:
F: Sai Tommy, noi abbiamo una casa, abbiamo già deciso che volevamo un bambino, ne eravamo d'accordo.
T: Cosa ti ha detto Cristina?
F: Io-io non voglio abbandonarla a questa situazione, né lei né il piccolo Edo..
T: Cosa c'entra Edo, Fra parla.
F: È morto anche suo papà, è orfano ormai, Cristina mi ha detto che giustamente, per la tutela del bambino, sarebbe dovuto andare in un istituto. Mi ha chiesto di adottarlo.
Tommaso abbraccio Francesco con un piccolo sorriso di emozione: Francesco, faremo tutto ciò che ti ha chiesto, quello che vuoi tu, e che voglio anche io, ci prenderemo cura noi di lui.
F: Tommy quindi... è un sì?
T: Si, si Franci,quel bambino è speciale, ti mette di buon umore.
F: Ora avviso Cristina, e comunque hai ragione
T: Uh come sempre
F: Ma dai

Francesco chiamò Cristina:
F: Ciao Cristina
C: C-ciao Francesco
F: Ehy tranquilla, abbiamo deciso che lo adotteremo noi, però quando vuoi puoi venirlo a trovare.
C: Grazie mille..
F: Tranquilla, anzi do-

Tommaso sfilò il telefono dalle mani di Francesco:

T: Ciao Cristina... non avrei mai pensato di ringraziarti, eppure lo sto per fare.
Intanto mi dispiace per quello che ti è successo, e si quando vuoi puoi venirlo a trovare. Ora tii devo ringraziare, mi stai facendo vivere il mio sogno...
C: Sono convinta che sarete bravissimi come genitori...
-Tommaso aveva gli occhi lucidi-
T: G-grazie mille
C: E di che... allora domani ci vediamo per firmare i documenti?
-Tommaso disse a Fra a bassa voce quello che aveva appena detto Cristina
e i due annuirono-
T: Si, ci vediamo domani
C: Perfetto, a domani, e grazie mille.
T: A domani, grazie a te.

Firmarono tutto il giorno dopo, ma per avere il bambino nella loro casa dovevano aspettare qualche giorno. Arrivato il tanto atteso giorno, i due si recarono nell'istituto, e Edoardo, che era nel cortile a piangere sull'altalena, appena li vide gli corse incontro. Una mano lo bloccò e lo sgridò, rimandandolo da dove era venuto. Tommaso e Francesco si guardarono intristiti dalla scena. Avanzarono finché una persona li fermò:
P: Piacere sono Paola, questo istituto è mio, voi dovete essere i nuovi genitori del piccolo Edoardo, non ci credo che ormai in questo mondo anche due uomini possono avere dei figli -disse quest'ultima frase in silenzio, con un fare schifato-
I due nuovi genitori si guardarono e risero, ormai si facevano scivolare addosso questa cavolate, per poi ridere della stupidità della gente.
P: Allora, dovete mettere qualche firma. Volete cambiare il nome del bambino?
T: No, mi sembra giusto che abbia il cognome del papà. Se vorrà cambiarlo lo farà in futuro.
P: Benissimo, EDOARDOO -disse urlando-.
Il piccolo sentendo il suo nome corse, vide Tommy e gli corse incontro abbracciandolo. Tornarono a casa, e il piccolo Edo iniziò a raccontare: "Sapete, io pensavo che essendo piccolino mi avrebbero fatto giocare, andare all'asilo con gli altri compagni. Invece no, sono stati cattivi, mi sgridavano sempre, e guardate -disse indicando un graffio- la signora Paola mi ha fatto questo, perché volevo scappare in giardino a giocare". Tommy e Fra avevano le lacrime agli occhi. Diedero un succo al bambino e gli fecero le coccole tutta la sera, facendolo ridere e divertire. Si divertirono tutti e 3 sul lettone grande. Passarono la serata più bella, da quando si erano conosciuti.

Il giorno dopo si svegliarono tutti.
Francesco e Tommaso erano sul divano, e poi avevano visto il piccolo scendere dalle scale.
T: Amore fai piano eh, comunque buongiorno.
E: Buongiorno...
T: Ehy che succede?
E: Sono un po giù...
T: Facciamo così, ora franci ci prepara la colazione, così ne parliamo tutti e tre. Va bene? Mi raccomando Oppini non lo intossicare..
F: Ma secondo te faccio stare male questo angioletto -disse facendogli una carezza sui capelli-
T: Tu vai, noi iniziamo ad apparecchiare.
F: Va bene, però dopo voglio 2 baci extra, da entrambi.
T: Ma te lo scordi..

Tommaso si allontanò ridendo Francesco preparò la colazione.
Si misero seduti tutti e tre e Edo iniziò a parlare:
E: Ma io quando posso vedere Cristina?
T: Amore la puoi vedere quando vuoi, la chiamiamo e viene qui, va bene?
E: Mhmh
T: Ti fa male?
E: Cosa?
T: Il graffio che ci hai fatto vedere ieri
E: Un pochino...
T: Ma oltre a questo, ti hanno fatto altro?
E: Si... però ora cambiamo argomento sennò sto ancora peggio..
T: Va bene amore
E: Vi posso chiedere due cose?
T e F: Certo
E: Intanto come vi posso chiamare? Insomma, siete i miei genitori... non posso chiamarvi Tommy e Franci. Va bene così? A Franci papà e a Tommy papi?
T: Ma... amore certo..
F: Va benissimo piccolino
E: Ahhh e poi dobbiamo decidere anche il vestito per meee, per il matrimonio.
T: Giusto.
Tutti e tre iniziarono a ridere, per loro era appena cominciato il capitolo più bello della loro vita.

ZORPINI// Nessuno ti ama come lo faccio ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora