Capitolo 28- Quel tanto atteso giorno

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Per le successive 2 settimane, la famiglia, composta da Tommy, Franci e Edo, si è organizzata per il tanto atteso matrimonio. Finalmente era arrivato il giorno. Si sposano nel comune più importante di Milano, e fra 3 ore devono stare lì. Edo si alzò alle 7.15, perché caduto dal letto, ed è andato dai suoi genitori piangendo, dicendo che si era fatto male al braccio. Per fortuna Tommy sentì il pianto del bambino e si svegliò subito, ma fortunatamente non era nulla di grave, solo un piccolo graffio. Insieme svegliarono Fra e andarono a mangiare la buonissima colazione preparata dalla tata. Era quasi una colazione reale. C'era di tutto. Oggi era il loro giorno, e doveva essere perfetto e speciale. Finita la colazione si iniziarono a lavare: Francesco andò per primo, e finì subito, per poi prendere Edo e aiutarlo a lavare. Tommaso fu lasciato per ultimo, tutti sanno che ci mette 3 ore, e gli altri non volevano aspettarlo a non fare nulla. Francesco nel mentre che Tommaso si lavava, uscì il vestito. Era bellissimo. Fra era in camera, solo con le mutande, e quando Tommy entrò senza bussare, in accappatoio, rimase scioccato, e con un piccolo sorriso sulla bocca corse da lui e lo baciò, per poi esordire con "sei bellissimo Oppini, ti amo". Francesco rispose con un semplice "ti amo" sussurrato nell'orecchio al più piccolo.

Passarono 2 ore e mezza, e come al solito erano in ritardo: Francesco aveva fatto cadere il profumo per terra, che aveva ovviamente rotto, e quindi è corso in un negozio vestito con il suo costume del matrimonio; Tommaso non si era ancora vestito, aveva per sbaglio strappato il pantalone, che la tata gli stava cucendo; il piccolo Edo continuava invece a lamentarsi per il graffio di prima.

Finalmente tutti e tre si riunirono davanti alla porta di casa e partirono per il comune. Tommaso e Francesco erano al piano di sopra, in stanze diverse. Tommy era con Gaia e Fra con sua madre Alba.

(Tommaso)

T: Gaia, io devo andarmene, non ce la posso fare..
G: Tommy che cazzo dici, forza non fare il solito scemo.. ahah
T: Non sto scherzando Gaia -e poi la abbracciò piangendo-
G: Sai piccolo, la mamma mi raccontò che al matrimonio di papà, anche lei si sentiva così, è normale essere insicuri. È solo ansia amore, tranquillo. Andrà bene
T: Grazie Gaia, non ci fossi tu sarei già scappato via dalla finestra.

-Per Francesco l'atmosfera era invece più felice-

(Franceco)

A: Amore, non ci posso credere che il mio bambino si sposa,
F: Credici ma! Sono felice, che cazzo mi ha fatto quel ragazzino per farmi innamorare così
A: Smettila su, poche chiacchiere e muoviti.

Entrambi uscirono nello stesso momento dalle rispettive stanze. Si guardarono sorrisero e scesero giù dove c'erano tutti gli invitati, e il signore che doveva sposarli già al suo posto.
I due sposi arrivarono all'altare e si sedettero:
F: Tutto bene? -sussurrò a Tommaso-
T: Sono agitato, ma va tutto ok -rispose lui-

La cerimonia iniziò. Dopo le varie frasi tradizionali arrivó il momento delle promesse. Tutti in quella stanza si alzarono in piedi, prima che i due iniziassero a parlare.

S: È arrivato il momento delle promesse. Tommaso esponi le tue a Francesco.
T: J-inizio io...allora...Francesco Maria Oppini... oggi sono qua a sposarmi con te. Non pensavo di arrivare a questo giorno, sopratutto con una persona meravigliosa come te... -Alba si commosse- Fra io... mi con te... mi scuso per non essere sempre tanto presente per il lavoro, di non passare tanto tempo con te e Edo -disse mentre guardò suo figlio e gli sorrise- Non sono perfetto e mai lo sarò, però c'è una cosa di cui sono certo, quella cosa è che ti amo. Lo farò, sempre, in qualsiasi circostanza. Fra tu forse non te ne sei accorto... ma quel 18 settembre tu mi hai cambiato la vita, mi hai e mi stai aiutando, hai abbattuto tutti i muri che mi sono costruito, e si, voglio che tu diventi mio marito.

Francesco aveva gli occhi lucidi e poi cominciò a parlare: Caro Tommaso Maria Zorzi... uh... allora... questo è il nostro giorno. Diciamo che mi hai tolto le parole di bocca, ma cercherò di fare qualcosa. Tommaso, anzi, Tommy, io non mi sono mai messo in dubbio, ma quando entrai in quella casa e ti ho visto... per la prima volta... ho pensato tante cose. Intanto che eri bellissimo, e lo sei ancora adesso; poi ho pensato da subito che tra noi ci... potesse essere un rapporto. E infatti eccoci qua, chi lo avrebbe mai detto. Come hai anticipato tu, non sono perfetto e mai lo sarò... ma sappi che qualsiasi cosa io sarò al tuo fianco, combatteró per te, sarò dalla tua parte, ti difenderò sempre e ti proteggerò da tutto -Tommaso si commosse- ti amo. Voglio che tu diventi mio marito.

Edo portò le fedi, se le misero con gli occhi lucidi.

S: Sposi, potete baciarvi
-così fecero-

T: Ti amo.
F: Ti amo.

Tutti si alzarono in piedi ad applaudire. I due passarono tutto il comune prima di uscire fuori dalla porta ed essere sparati dai fiori e dal riso. Si baciarono sotto quella pioggia bianca, piangendo per la commozione, e amandosi. Tutti uscirono a guardarli, compreso Edo, che era in prima fila a sorridere e urlando fieramente a tutti "quelli sono i miei genitori". I due poi presero Edo in braccio e si fecero fare una foto, la più bella foto che abbiano mai fatto. Passarono la mattinata lì, fra baci, abbracci, pianti di commozione e foto. Era il giorno più bello della loro vita e nessuno poteva rovinarglielo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 16, 2021 ⏰

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ZORPINI// Nessuno ti ama come lo faccio ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora