-Capitolo 20-

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T/N's pov

Si restarono a fissare negli occhi, nessuno dei due intendeva battere ciglio, era davvero strano.

Erwin gihignó cosa che fece innervosire Levi.

<<Sì, sì lo voglio a combattere nell'esercito, questo ragazzo ha carattere >> disse Erwin sorridendo.

<<Io non->>

<<già tanto che non ti ho fucilato, stai zitto>> rispose Erwin minaccioso.

<<Compie gli anni il venticinque dicembre se non sbaglio, quel giorno si arroluerà nell'esercito>> disse sempre il biondo a braccia conserte.

<<Bene, ora andiamocene>> disse Erwin mettendo una mano sulla spalla del comandante, conducendolo verso l'uscita, ma venne fermato da Rico.

<<Aspetti! Mi scusi >> disse col fiatone.

<<Che succede? >> chiese Erwin confuso.

<<Suo figlio è un traditore! >> esclamò Rico.

<<Traditore? Di che parli? >> chiese scettico.

<<Ha baciato l'ebrea! >> esclamò.

Io sentì come il mio cuore fermarsi, Levi avrebbe dovuto risolvere tutto ora.

<<È una bugia zio, non farei mai tale gesto>> cercó di dire Levi.

<<Ebrea, cosa stai facendo a mio nipote? >> mi chiese il comandante.

<<Nulla lo giuro, ci siamo parlati una o due volte tutte per ragioni professionali>> dissi preoccupata.

<<Lei non c'entra nulla, si vede che questa serva aveva voglia di dire bugie>> rispose Levi.

<<Rico, hai le prove di quello che dici?>> chiese il comandante.

<<certo, eccole>> disse porgendogli la foto.

<<ci tengo inoltre a dire che->> fece per aggiungere ma venne subito interrotta.

<<Io vedo solo un'immagine sfocata.>> affermò.

<<che cosa?! >> esclamò come se fosse impossibile.

<<Se ti andava di prendere in giro qualcuno ce l'hai fatta. Vattene prima che finisca male>> rispose buttando per terra la foto.

<<Ma io! >> cercò di giustificarsi lei.

<<via. Adesso >> esclamò arrabbiato.

Sussurrò qualcosa e se ne andò su tutte le furie, in fondo peró mi ritenevo abbastanza fortunata che la foto sia venuta male, avrei rischiato di grosso.

Adesso eravamo solo io e Levi in stanza, e quando sentimmo la porta aprirsi e poi chiudersi venne verso di me.

<<Ci è andata bene vero? >> chiese mettendomi una mano sulla spalla.

<<perché l'hai fatto? >> domandai imbarazzata.

<<Fatto che cosa? >> chiese come se fosse completamente innocente.

<<Perché mi hai baciata? >> chiesi con le guance di un color cremisi.

Anche lui arrossì di botto e si portò una mano dietro alla nuca.

<<Nessuna ragione in particolare, ne avevo voglia>> disse imbarazzato.

<<Comunque non mi pare tu ti sia opposta, potrei farti la stessa domanda quindi>> disse per scaricare la colpa addosso a me.

La cantante di Auschwitz ❤︎Levi x Reader❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora