Capitolo 10

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Era la prima volta che i due facevano qualcosa insieme da soli, forse sarebbe stata la serata giusta per mettersi finalmente tutti i dissapori da parte ed incominciare da zero, o forse avrebbero solo bevuto.

"Una birra per me" era sempre così monotono Louis Tomlinson, un ragazzo così regolare.

"Nessuna birra Jim, portaci due mojito" ovviamente Harry era esattamente il suo contrario, gli piaceva esagerare.

Erano seduti vicino al bancone, come due vecchi amici, a fumarsi una sigaretta e ridere aspettando i loro drink, sembrava che tutto l'odio non fosse mai esistito.

"Come va con Eleanor?" domandava come se non lo sapesse già.

"Bene, è una bella ragazza, gentile e molto brava a letto" gli porse uno sguardo perverso specificando l'ultima affermazione.

"È solo questo vero? Non la ami?" voleva proteggere la sua amica, era giustificabile.

Il castano si buttò subito un grande sorso di alcool in gola per poi asciugarsi la bocca.
"No Harry, l'amore non è cosa per me, ma tranquillo, Eleanor lo sa".

"Credi veramente che lei stia con te solo per divertimento? Lei ti ama Lou, lasciala o la farai soffrire".
Gli poggiò una mano sulla spalla, voleva fargli sentire la sua vicinanza, voleva che Louis sapesse che Harry c'era.

"Io mi trovo bene con lei, stiamo bene insieme, solo che non la amo, non credo sia una cosa essenziale in un rapporto".
Non spostò la mano di Harry.

"Anche io ero in una relazione così" abbassò il braccio e si accese un'altra sigaretta "solo che in quel rapporto io ero Eleanor, sapevo che lui non mi avrebbe mai amato, ma ci ho sperato fino a quando non mi sono spezzato".

'Lui' questa parola risuonava nella mente di Louis
'Lui' significava che a Harry piacevano i ragazzi
'Lui'.

Voleva veramente chiedergli cosa significasse quel 'Lui', ma non gli riguardava, non doveva importargli, se voleva essere un buon amico doveva iniziare a non giudicare.

"Adesso soffri ancora?" il suo tono di voce era gracile, sincero, preoccupato.

"No LouLou, sono pur sempre Harry Styles, ci sono state mille ragazze che mi hanno distratto fino a farmi dimenticare il passato, tranquillo" gli passò la sua sigaretta, non aveva molta voglia di terminarla.

Ci fu un momento, in cui Louis portò quella sigaretta alle labbra, quella sigaretta che aveva toccato il riccio, in quel momento lo sentì incondizionatamente e inspiegabilmente vicino a lui.

Continuarono a bere per tutta la serata, drink su drink, quasi dimenticando che il giorno dopo avrebbero avuto scuola.

La mattina dopo la madre di Louis sarebbe andata via, forse era per questo che aveva bisogno di sentirsi poco sobrio, per non iniziare a piangere e buttarsi tra le braccia del ragazzo accanto a lui, come ormai era di abitudine.

"Sono le 11:30 cazzo, domani abbiamo scuola" ecco l'ansia del castano che iniziava a farsi viva.

"Tranquillo nano, perché non resti a dormire da me? abito più vicino al liceo e domani non faremo neanche tardi, andremo con la tua macchina".

Ci ha pensato, veramente, Louis per un secondo ha pensato di accettare quella proposta, stava passando una bella serata.

"Vorrei amico, veramente, ma domani mattina mia madre va via, ho 3 sorelle e senza di me non farebbero neanche colazione, le devo accompagnare a scuola, dipendono da me".

Harry abbassò lo sguardo e pagò i drink, non rispose neanche.

"Andiamo a fare una corsa prima di tornare a casa?"

two hearts in a schoolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora