Capitolo 13

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L'attimo più bello che avesse mai vissuto.

Lì, accanto ad Harry.

Ed un momento dopo non c'era più, era solo, nel suo letto, il riccio era scomparso.

Eccoli lì, tutti i sensi di colpa che al mattino dopo salivano a galla, il buon senso e la lucidità arrivarono in lui assieme ad un grandissimo mal di testa.

Che stava facendo?

Aveva baciato un ragazzo, più di una volta, aveva passato con lui pomeriggi interi senza pensare al grande sbaglio che stava commettendo.

Lo aveva illuso, Louis non voleva quella vita.

Gli aveva fatto credere in un qualcosa, in un di più, gli aveva fatto credere in un 'noi'.

Non poteva, non avrebbe potuto.

Quindi aprì gli occhi, il mattino dopo, fissando il soffitto, sapendo che avrebbe dovuto deludere la persona che in quel momento gli stava più a cuore.

Cosa avrebbe dovuto fare? Essere qualcuno che non voleva essere? Per quanto gli piacesse Harry, non si sarebbe spinto fino a quel punto.

Quindi si alzò dal letto, gli facevano male le gambe, aveva voglia di dormire, chiudere gli occhi e sprofondare nel suo cuscino, ma purtroppo non poteva.

Di giù gli aspettava una bellissima colazione a base di Waffle e caffè, preparata come al solito da Lottie.

"Lou, ti va di iniziare a venire fuori con me mentre le ragazze finiscono di mangiare?" il castano non aveva neanche assaporato il cibo, ma sua sorella sembrava impaziente di parlagli, quindi la seguì.

"Lots dimmi, che succede?" era preoccupato, di solito quando la sorella doveva dirgli qualcosa lo faceva subito ed incurante di chi c'era davanti.

"È che ultimamente ti vedo strano, perso, solitamente passi le tue giornate tra scuola, calcio e noi, sembra che quest'ultima fase tu la abbia dimenticata".

Aveva ragione, tra Eleanor e Harry il ragazzo era stato poco a casa e la sua mancanza si sentiva.

"Hai ragione piccola" la prese in un abbraccio "mi sono solo preso qualche momento per me, i miei amici e il divertimento, non succederà più".

Non metteva mai se stesso prima della sua famiglia, questo era un'altro motivo per il quale doveva allontanare Styles.

"Non è questo Lou, io voglio che tu sia felice e ti diverta, perché lo meriti, solo promettimi che se avrai qualche problema ne parlerai con me" lo strinse più forte in quell'abbraccio, e Louis annui con la testa.

-

Una volta arrivati a scuola, non andò subito a cercare il riccio, anzi, provò ad evitarlo, voleva evitare di vedere la delusione nei suoi occhi, distruggere qualcosa che gli piaceva.

Ma se Louis non andava da Harry, Harry andava da lui.

"Stai provando ad evitarmi nano?" eccolo lì, con la schiena poggiata accanto agli armadietti, mentre il castano chiudeva il suo.

"No, ma ti devo parlare".

Eccolo lì, lo sguardo preoccupato del ragazzo alto 2 metri affianco a lui.

"Se hai deciso di fare l'etero rompi palle che non trova giusto che gli piaccia un ragazzo dillo subito, non ho tempo da perdere".

Harry sapeva, lo aveva sempre saputo, ma aveva voluto provarci ugualmente.

"È che non mi appartiene, è solo questo".

two hearts in a schoolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora