Capitolo 22

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Era apparso tutto fantastico, fino a quando Louis non aprì gli occhi e notò il ragazzo spettinato a petto nudo accanto a lui e si rese conto di quello che era appena accaduto.

Cazzo.

Le sue insicurezze, la sua cicatrice sul fianco, le sue piccole gambe delicatamente muscolose, le sue spalle addolorate, tutto ciò era stato toccato da Harry.

Lui era entrato in Harry.

Gli aveva appena dato se stesso, il permesso di mostrargli un mondo che non conosceva, un mondo che prima denigrava.

Era lì, ad osservare il suo braccio ingessato sulla gamba nuda del riccio.

Il calore che li aveva avvolti quella nottata aveva addirittura contrastato il freddo di gennaio.

Due corpi svestiti, fragili e stanchi, erano quello, dopo una notte di passione.

Harry dormiva ancora, aveva gli occhi chiusi e la mano dietro la nuca di Louis, nulla avrebbe potuto renderlo più bello di quel momento.

Mentre il castano lo osservava, confuso, smarrito, la sua anima era fuori dal suo corpo.

Non si pentiva di nulla di quello che era appena successo, ma doveva trovare il lato negativo, non poteva essere tutto perfetto.

Era abituato ad un mondo triste, cupo, ad un mondo che ti sottrae sempre qualcosa, che ti distrugge un sorriso, un mondo che non ti permette di respirare senza aver paura.

Era abituato a quel mondo, prima che Harry Edward Styles entrasse nella sua vita.

Aveva portato la luce.

Lui era l'antidoto, per una vita piena di veleno, Harry era l'antidoto.

Il suo, bellissimo e dolcissimo antidoto.

E dopo mezz'ora di pensieri contorti e paranoie, decise di accettare che quello che era successo poche ore prima gli era piaciuto, che il corpo nudo di Harry, sotto al suo, lo aveva fatto arrivare in paradiso, che la cosa migliore che avesse mai provato fino a quel momento, era stata spingersi dentro al riccio e vedere il suo viso compiaciuto, placare le sue urla di piacere con dei baci, per poi crollare ed addormentarsi sul suo letto.

Il momento migliore in 18 anni di vita, addormentarsi con i respiri ancora affannati di Harry come ninna nanna.

Come avrebbe potuto svegliare da quel sonno profondo quell'angelo?

Sarebbe stata una vera e propria crudeltà, ma doveva farlo, avevano davanti una lunga e faticosa giornata di scuola.

"Ehi Harry".

Cercava di smuoverlo con il braccio, ma non voleva essere poco delicato.

"Harry sveglia, abbiamo scuola".

Niente, non ne voleva sapere, era in un mondo tutto suo.

"Santo Styles! Ringrazia che ho un braccio rotto e che pesi il doppio di me altrimenti ti avrei già buttato giù dal letto".

Delicatezza, dicevano.

"Basta mi sono rotto, sei un fottuto ghiro!"

Arrivò alle maniere forti, afferrando con la mano il cuscino dietro di lui e colpendolo ripetutamente sul viso del riccio.

"Cazzo Louis, cosa ti passa per la testa? Stavo dormendo!"

Finalmente.

"Me ne sono accorto, mio dolce Harry, ma tra 20 minuti dovremmo essere in classe".

two hearts in a schoolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora