Prologo

8.2K 263 3
                                    

Il sole splendeva, alto, nel cielo limpido di metà aprile.
La vita nel branco era cominciata già da alcune ore, ma lui era ancora nella tana dei suoi genitori ad aiutare la madre. Viveva lì, come voleva la tradizione, perché ancora non aveva trovato il suo Alpha e, se non l'avesse trovato entro il prossimo anno, suo padre ne avrebbe scelto uno per lui.

Spostò il suo giaciglio di pelli davanti alla porta, permettendo alla madre, Licia, di pulire quella parte di tana.
Il lungo ciuffo color carota gli cadde sugli occhi verde smeraldo. Lo scosto' sbuffando mentre si grattava il retro della nuca, coperta da corti capelli neri.

Si stava annoiando a morte. Anche se Omega, non gli piaceva occuparsi della casa e cose del genere, preferiva di gran lunga andare a correre per il bosco in forma di lupo, cercando di raggiungere i suoi amici, decisamente più veloci in quanto Alpha.

Tuttavia le cose stavano cambiando: quasi tutti i lupi della sua età stavano trovando il proprio compagno e a causa della guerra, il bosco era diventato terra di nessuno e quindi terribilmente pericoloso.

Ad un tratto, un lungo ululato gli perforò i timpani, facendo scattare lui e la madre fuori dalla tana, in ascolto.
Licia gli si paro' davanti, un istinto di protezione materno che in quegli anni mai aveva perso.

Una fila di lupi uscì marciando dal bosco. Grandi, imponenti e vincitori mentre gli sconfitti camminavano subito dietro, con la testa china e pesanti collari metallici ad incatenarli tra loro.

Nat rimase inorridito. Erano stati sconfitti e chissà cosa sarebbe accaduto ora a lui e gli altri, pochi, Omega non legati.
Il capobranco e un altro Alpha si fecero avanti, ritrasformandosi. Anche da umani erano alti almeno un metro e ottanta', completamente nudi e con i muscoli in bella mostra. Avevano entrambi i capelli leggermente lunghi sulla fronte, coprendo leggermente gli occhi duri e autoritari.
Nonostante la differenza, si poteva capire fossero fratelli.
Il maggiore aveva i capelli nero corvino e gli occhi affilati e grigio-argento.
Il più piccolo invece aveva i capelli rossicci, gli occhi color sangue e una cicatrice che solcava la palpebra del destro.

L'Omega rabbrividì: le loro figure mettevano in soggezione e una strana voglia di abbassare la testa ed esporre il collo, si fece largo in lui facendolo deglutire.

I due Alpha passarono in rassegna tutto il gruppetto. Erano una ventina tra Omega e cuccioli. Alcuni appena nati e altri ormai prossimi al primo calore.

I loro sguardi corsero velocemente alla tana del capobranco sconfitto, inchiodando sul posto i due Omega, e quando guardarono Nat negli occhi, lui volle solo morire. I due ruggirono con una tale potenza da far fare un passo indietro perfino ai propri guerrieri e il piccolo Omega si strinse alla schiena della madre tremando e lasciandosi scappare un mugolio di sottomissione ai suoi due Alpha.

Omegaverse 2x1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora