CAPITOLO 7

56 6 2
                                    

Elia

Dopo averci provato un casino di volte decido di ordinare due pizze i demoni non capiscono molto di cibo e infatti non so neanche come funziona, ma per fortuna esistono le pizze.

Dopo poco arriva il ragazzo delle pizze lo guardo dritto negli occhi e lui mi lascia le pizze, per fortuna che sono un demone visto che non ho un soldo e sinceramente non mi andava di pagare, dopo che va via le sistemo e aspetto che arriva.

Un paio di minuti dopo sento bussare apro la porta e mi trovo davanti Elis e davvero cosi bella spero che passa una serata piacevole con me.

Elis

Appena sono pronta prendo il telefono e raggiungo il suo appartamento, busso alla porta dopo poco mi apre.

Elia: ciao Elis.

Elis: ciao, spero che sono venuta in orario.

Elia: si, tranquilla entra pure.

Elis: va bene.

Entro dentro e mi trovo davanti un appartamento molto carino decisamente ordinato.

Elia: che tene pare?

Elis: pensavo che era un po in disordine.

Elia: mi dispiace ma mi piace tenere tutto in ordine.

Elis: lo vedo.

Raggiungiamo il salotto mi siedo ed Elia porta la pizza.

Elia: pensavo di cucinare ma non sono molto bravo.

Elis: tranquillo, magari la prossima volta ti invito io.

Elia: va bene, non vedo l'ora.

Elis: allora perchè non mi racconti un po di te.

Elia: non ho molto da dire.

Elis: la tua famiglia?

Elia: la mia famiglia e un po complicata come storia.

Elis: mi dispiace.

Elia: tranquilla non vado molto d'accordo con loro, infatti mi sono trasferito qui anche per questo.

Elis: capisco, allora cambiamo argomento.

Elia: invece la tua famiglia?

Elis: non la conosco quando ero molto piccola sono stata abbandonata davanti a una chiesa e ho vissuto fino adesso li insieme ad alcune suore.

Elia: mi dispiace.

Elis: tranquillo loro sono state fantastiche.

Elia: capisco.

Elis: spero di trovare un giorno qualcosa sui miei genitori, voglio capire perchè mi hanno abbandonato.

Elia: e normale ma non pensi che scoprirlo ti farà stare male?

Elis: forse ma voglio comunque capirlo.

Elia: capito, allora che lavoro fai?

Elis: lavoro in una libreria fin da piccola amo i libri.

Elia: bello.

Elis: e tu invece che lavoro fai?

Elia: se telo dico poi devo ucciderti.

Elis: spero che tu stia scherzando.

Elia: stavo scherzando comunque un noioso lavoro di ufficio niente di particolare.

Elis: capito.

Parliamo per un po e devo dire che lo trovo decisamente interessante, un paio di ore dopo decido di tornare a casa.

Elis: e meglio che vado, domani lavoro.

Elia: anche io e stato bello stare con te.

Elis: anche per me.

Elia mi accompagna alla porta ci guardiamo per un paio di minuti fino a che sento le sue labbra sulle mie, ma appena ricambio il bacio lui si stacca lo guardo e sembra decisamente sconvolto, ha uno sguardo molto strano.

Elis: stai bene?

Elia: mi dispiace ma non posso farlo.

Elis: scusa non so neanche se sei impegnato.

Elia: non lo sono ma non posso farlo, scusa ora e meglio che vai.

Elis: va bene.

Elia chiude la porta raggiungo il mio appartamento e mi sento decisamente confusa, pensavo che gli interessavo non sono molto brava con i ragazzi e molte volte non li capisco, ma pensavo che gli piacevo invece mi sono sbagliata, anche se non capisco il suo sguardo era cosi strano.

Elia

Chiudo la porta raggiungo il bagno e mi guardo allo specchio i miei occhi diventano neri e bastato solo un bacio e stavo tornando di nuovo demone, i demoni non possono amare nessuno e se baciano qualcuno lo fanno solo quando sono possiedono qualcuno perchè vogliono la loro carne e il loro sangue, un bacio dato in quel mondo e totalmente sbagliato sono un demone non posso farlo, non mi posso avvicinare troppo seno finirò nei guai e non solo io, anche se mi dispiace devo cercare di non avvicinarmi troppo ma allo stesso tempo non voglio stargli lontano, pensavo che gli umani erano difficili ma devo dire che anche i demoni lo sono o forse e lei il problema.

DEMON LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora