4-Lele

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🖋️1563

Siamo in macchina, ho una mano sulla sua coscia mentre tengo l'altra saldamente sul volante.
-Non vedo l'ora di vivermi la serata-Commenta Miky.
Effettivamente è da un po che non usciamo, il nuovo virus ci ha spaventati parecchio, ma sapere che in Italia non c'è ci mantiene tranquilli.
Lo osservo dallo specchietto e non posso far a meno di notare la sua bellezza e la camicia bianca, che gli fascia perfettamente l'addome.
Si è vestito proprio come piace a me e non vedo l'ora di godermi lui e la serata.
-Voglio vederti felice e tranquillo-Sussurro notando che muove la gamba leggermente agitato.
Mi sorride.
-In realtà stavo pensando a Davide...-
-Ora non ci pensare-
-Ti amo-Sussurra e si avvicina per lasciarmi un bacio sulla guancia.
-Ti amo anch'io- Sussurro dopo aver parcheggiato la macchina.
Ci dirigiamo all'ingresso.
Da quando ci siamo trasferiti a Milano abbiamo frequentato spesso questo locale.
Così, raggiungiamo il nostro, ormai amico, buttafuori.
-Noi entriamo.-Esclamo prendendo il mio ragazzo per mano.
-Comunque stai facendo entrare persone di tutte l'età-Gli fa notare ridendo Miky.
-La ragazza di prima non mi sembrava maggiorenne-Rifletto una volta nel locale.
La puzza di fumo che ristagnava all'esterno da posto a all'odore del alcool e delle pietanze che vengono servite in pista.
A qualche passo da noi ci sono due ragazze che si baciano, distinto ci allontaniamo per lasciargli un po di privacy anche se, alla coppia, non sembra importare.
-Ragazzi!-Ci richiama il barista.
Alzo la mano per salutarlo.
Poi al bancone si siede una ragazzina e iniziano a parlare.
Dei ragazzi abbandonano una poltrona poco distante da noi e si dirigono alla pista da ballo.
Ci faccio accomodare Miki.
-Hai fame?-Chiedo alzando la voce per sovrastare la musica.
Annuisce e dopo avergli sbottonato la camicia e sistemato il colletto gli lascio un succhiotto sul collo.
-Lè..-Geme.
-Vuoi fare rissa?-Mi chiede ricordandomi che l'ultima volta che l'ho lasciato da solo ho picchiato un cameriere che gli era toppo vicino.
-Questa volta non hanno motivo per avvicinarsi.
Miky fissa la ragazza e scuote il capo ridendo.
-é la ragazza di prima-sussurra
-Sarà magiorenne?-Mi chiede.
-Non lo so, mik... ho dei dubbi.-
-Che pirla, le sta facendo assaggiare tutti i cocktail possbili e immaginabili.- Esclama riferendosi al nostro amico.
Rido perchè la ragazza è molto carina e probbilmente il nostro caro amico spera che sia in un locale per gay solo per errore.
Mi alzo lasciando Miky sulla poltrona.
-Cosa desideri?-Gli chiedo, ma si è incantato e quando mi volto capisco che la ragazza ci sta guardando.
Non è più al bancone... è nel bel mezzo della pista con il cocktail in mano e ci osserva con un po' di rossore sulle guance.
-Cazzo.-Sussurra.
-Dovrei esssere geloso?-Gli chiedo mentre osservo i movimenti impacciati della ragazza.
-é la prima volta che la vedo, io invece dovrei essere geloso?-Mi chiede osservandomi con un sopracciglio leggermente alzato.
In risposta però lo bacio.
-Vado a vedere in che situazione è...-Mi avvisa alzandosi dalla poltrona.
-Voglio un buon drink!-urla lasciandmi vicino al bancone.
Il locale si sta affolando e non posso permettermi devo sbrigarmi se voglio avere qualche possibilità di ritrovarlo sano e salvo.
-Quanto l'hai fatta bere?-
-é molto carina.-Mi risponde.
-Ma la conosci?-
-é nuova.-
-In quelle condizioni qualcuno le salterà addosso.-
-Se si è trasferita in una città come milano è perchè sa badare a se stessa-Dice sicuro di sè, mentre mi prepara il cocktail preferito da Mirko.
-Mirko?....evita di fare risse anche questa volta-
Rido, ma non gli dico che si è avvicinato alla ragazza con la quale ci sta provando.
-Come va il lavoro?-Mi chiede, mentre prepara un drink anche per me.
-Dopo la vittoria di Davide abbiamo avuto un aumento dei lettori...Scrivo così tanto che, a volte , ho paura di aver finito gli argomenti.-
Annuisce e posa i due cocktail sul bancone.
-Poi torna a dirmi com'è, è la nuova specialità della casa-Mi informa.
-Eri ispirato e te lo sei inventato adesso?-Gli chiedo ridendo.
Annuise, poi, con il suo solito sorriso inizia a servire anche gli altri.
Tengo i due drink con una mano e provo a chiamare Mirko.
-esci-Mi dice prima di attacare e a causa della musica lo sento appena.
Esco dal locale e lo trovo inchinato verso una ragazza, le tiene i capelli e sento una scossa per tutto il corpo, quando noto che è la stessa ragazza che era al bancone.
Probabilmente per la gelosia.
-La possiamo accompagnare a casa?-Mi chiede, mentre aiuta la ragazza a ripulirsi, con un fazzoletto di carta, la bocca dal vomito.
Annuisco senza pensarci troppo.
é così indifesa in questo stato.
-Ma ti ha detto dove abita?-Chiedo.
Sarà la quarta volta, da quando è in piedi che perde l'equilibrio e rischia di cadere, così, dò i drink a Miky e la prendo in braccio, a modi sposa, facendo attenzione al vestito.
é leggera... realizzo, mentre mi osserva impaurita.
Non parla, non ride.
-Vittoria, giusto?-Chiede il mio ragazzo.
La ragazza si volta impaurita e mi accorgo che sta rovistando nella sua borsa e nel suo portafoglio.
La ragazza si sarà anche trasferita da poco, ma se ci vedesse qualcuno non lo biasimerei se pensasse male.
-Miky non è molto educato....-
-Voglio solo riportarla a casa...-
-Non so se stiamo facendo la cosa giusta.-Ammetto.
-Abito in un palazzo poco distante da qui.-Sussurra e prova a liberarsi dalla mia presa, ma non urla... non dice altro e la sua voce, così leggera quasi mi culla.
-Mirko evita di ubriacarti anche tu-Sussurro notando che sta bevendo anche il mio cocktail.
-é buono-Sussurra.
Sorrido rficordandomi le parole del barista.
-Riesci a camminare?-Le chiedo resistendo alla tentazione di passarle una mano tra i suoi capelli rossi.
-Non salgo in macchina con voi.- Susssurra mantenendo un tono di voce basso e calmo.
-Va bene-Esclama Mirko.
-Volevamo tornare a casa alle prime ore dell' alba. Vorrà dire che ti accompagneremo a piedi.-
-A piedi?-Chiedo confuso e dall' espressione della rossa capisco che nemmeno lei si aspettava una risposta del genere.
La poso con i piedi per terra e per un momento è costretta ad appoggiarsi a me.
La sorrego tenendola per le spalle .
-Fa freddo, tu non ti sorreggi nemmeno in piedi ed entrambi, in queste condizioni rischiate di ammalarvi.-
-Ora sei mio padre-Chiede ridendo amaramente.
-Quanti anni hai?-Chiedo.
Sarà sicuramente una ragazzina ribelle in fuga dal padre.
-diciotto voi?-
-diciannove e venti-Rispondo.
-Bene, ora mi lasciate da sola?-CI chiede.
-Domattina non ti ricorderai di nessuno, dammi la via, ti riporto da tuo padre-Dico.
Scoppia a piangere e si lascia cadere sull'asfalto fuggendo alla mia presa.
Mirko mi trucida con lo sguardo mentre alzo le spalle confuso.
-Tranquilla...-Gli sussurra mentre le accarezza la spalla.
-Se non ci vuoi andare non ti ci portiamo.-Le sposta qualche ciocca di capelli dietro alle orecchie e per un piccolo momento vorrei essere al suo posto.
La ragazza si gira e lo travolge in un abbraccio.
-Vivo da sola, non fatemi male-
Mirko la stringe a sè e le sussurra qualcosa all'oecchio.
-Scusami-Sussurro quando si rimettono in piedi.
-Scusami tu-Sussurra e non capisco a cosa si riferisca.
Una volta alla macchina la facciamo accomodare sui sedili posteriori e sia io che Miky proviamo, disperatamente, ad avviare una conversazione.
-Da quanto vivi qui-
-Da qualche ora-Sussurra.
-é il palazzo vicino al bar?-
La ragazza annuisce e smettiamo di parlare.
-é questo?-Chiediamo contemporaneamente ma la ragazza sta dormendo nella mia macchina.
Mirko ride e dopo che ho parcheggiato scende dalla macchina.
-Ha il mazzo di chiavi nella borsa- mi ricorda.
Abbiamo buttato i bicchieri nel bidone fuori dal palazzo.
Dovrò ricordarmi di lasciare la mancia al barista la prossima volta.
Mirko prende in braccio Vittoria e mi lancia le chiavi dalla sua borsa.
A causa del freddo la pelle scoperta è ricoperta di brividi e non posso far a meno di guardarla.
Dopo essere riuscito ad aprire il portone mi chiedo come faremo a trovare la porta giusta.
-Oh! povera stella- Esclama una donna sulle scale.
-Buonasera...-La saluto.
-Dai salite..-Ci sprona la signora e dopo averla seguita per tre rampe di scale si sofferma su una porta.
-Non ci credevo quando ha detto che viveva da sola-Esclama e dal tono mi sembra molto antipatica.
Un uomo, da dei colpi sulle pareti. Probabilmenti perchè facciamo troppo casino.
-Sei il suo ragazzo?-Chiede a Mirko che la tiene ancora in braccio.
é sicuramente la pettegola del palazzo.
-Siamo i cugini.-Mento a denti stretti.-
-E la stiamo solo accompagnando a casa, se non le dispiace...-Sussurro inserendo la chiave nella serratura.
-Oh, certo certo...-Dice tornando nel suo apparamento, quello accanto.
Quando entriamo provo a parlare, ma Mirko mi tappa la bocca con la mano.
-Ti sfoghi in macchina.-Sussurra e nel silenzio dell' appartamento riesco a sentire le parole della pettegola che le vive accanto.
-Amore dovevi vedere che bei ragazzi, proprio per bene.-
-Non capisco cosa ci faccia in questa topaia, in fondo, anche lei era vestita bene-
Resisto alla tentazione di tirare un pugno alla parete e dico a Mirko che lo aspetto all'ingresso.
Sento di aver fatto qualcosa di troppo.

⭐e/o💭?

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