2-Lele

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-Potete chiamare Davide e chedergli se torna per pranzo?-
Mirko prende il telefono dalla tasca e avvia la chiamata lasciandolo con il vivavoce sul tavolo.
-Pronto...-
-Torni per pranzo?-Chiedo.
-Sto arrivando.-
-Passa a prendere qualcosa di pronto, non ho voglia della pasta in bianco.-Esclama Gianni.
-A quest'ora è aperto solo il mcdonald's-Riflette il mio migliore amico.
-Faccio l'ordine e lo faccio arrivare a casa.-Dico.
-Va bene, arrivo-Risponde prima di attaccare.
-Ultimamente è così freddo...-Insiste Gianni.
Mirko si alza e lo abbraccia.
-Lele ha ragione, se ci fosse sotto qualcosa lo saprebbe. Stai tranquillo.-
L'abbraccio dura qualche minuto, ma la gelosia s'impossessa di me e per un' istante vorrei ordinare una coca-cola scaduta per Gianni.
Qualche minuto dopo Davide suona al citofono, dalla fretta si dev'essere dimenticato di prendere le chiavi.
-Che ti è successo?-Gli chiede agitato Mirko.
Preoccupato li raggiungo all'ingresso e con un movimento veloce allontano Mirko da Davide.
-Non dimenticarti di respirare-Sussurro baciandogli la testa.
Osservo il mio migliore amico, ha una guancia arrossata e si muove in maniera scomposta.
-C'è stata una rissa dall altro lato della strada così sono intervenuto-
-Hai fatto l'eroe? -Gli chiede Mirko.
-Sono sempre gli eroi a farsi male-Sussurra e dopo avermi dato una spallata se ne va in camera.
-In realtà vincono e sono indistruttibili-Sussurra Gianni.
-Non seguirlo-Lo blocco.
-Deve sbollire la rabbia, lo conosco. Se ha fatto a botte gli altri sono messi peggio-
-Non lo metto in dubbio, ma è comunque sconvolto e non ne capisco il motivo-
-Sarà il motivo della disputa ad averlo sconvolto-
Ad interrompere la nostra conversazione è l'arrivo del pranzo.
Così dopo aver pagato e richiamato Davide iniziamo a consumare il nostro pasto.
Accanto a me, il ragazzo che conosco da sempre trema e prova in tutti i modi a trovare una scusa per non mangiare.
-Davide il panino non ti farà nulla, per una volta puoi lasciarlo lì-
Fulmino Gianni con lo sguardo.
-Posso avanzarlo anche io?-Mi chiede Miky.
-Solo perché continuare a mangiare questa roba non ci fa bene-
Abbasso lo sguardo sul mio panino, qualche giorno fa mi gustavo gli immensi piatti di mia madre.
Ora mangio i panini di qualsiasi Fastfood come se non mi avesse insegnato nulla.
-Faccio una carbonara, buttate tutto nell'immondizia.-Esclamo.
Felici fanno come gli ho detto e chiedo a Davide di seguirmi in cucina.
-Mi dici la verità?-Gli chiedo appena siamo da soli.
Nel mentre prepariamo la pasta e il guanciale.
-Gianni scendi a comprare altre due uova? -
-Tranquillo andiamo noi-Esclamano.
-Sono grasso?-
-Sei rincoglito, non grasso.-
-Sul serio Gabri-
-Perchè insisti col chiamarmi Gabri?-Chiedo appoggiandomi al frigor.
-Lho sempre fatto-
-Si ma non con questo tono, come se mi disprezzassi-
-Com'è andata con la tua ragazza? - Gli chiedo.
-Io... Sono un uomo felice con lei-
Mi ha detto una bugia.
-Che avete fatto? -
Inizia a tremare e mi sento impotente.
-Se vuoi piangere fallo, ci sono solo io-Gli ricordo.
-Gianni mi sta addosso-
-Se non mi spieghi inizio a starti addosso anche io-
Scoppia a piangere e si lascia cadere sul pavimento.
Mi avvicino a lui, provo ad abbracciarlo ma si allontana.
-Che ti hanno fatto?-Gli chiedo.
-... Mi hanno bruciato la pelle-Sussurra.
-Ma in che rissa ti sei andato a immischiare? - Sussurro passandogli la mano tra i capelli.
-Fa vedere-Dico.
Nega scuotendo la testa.
-Te l'hanno detto loro che sei grasso?-Aggiungo.
Annuisce.
-Davide ti ricordo che le Marche più importanti ti vogliono come proprio modello... -
-I fatti e i numeri dicono che non sei grasso, mi dispiace ma non stiamo parlando di una cosa soggettiva quindi è una cosa che non posso permetterti di pensare. - Gli spiego.
-Ma loro la pensano-
-Loro prima di pensare dovrebbero guardare-
-Pensi che non abbiano guardato?-
Si Leva la maglia mostrandomi tutti i segni delle bruciature e i segni che avevo visto qualche ora prima.
-Hanno visto male-Dico.
-Anzi, hanno visto così tanto bene che volevano rovinarti come loro-Dico e questa volta si lascia abbracciare.
È molto più alto di me, non riuscirei mai a prenderlo in braccio.
-Siamo tornati-
Prova a staccarsi da me ma non glielo permetto.
-Gianni puoi venire un attimo... Solo tu-Gli spiego.
Quando Vede Davide, senza porre domande lo prende in braccio e lo porta verso il bagno, non abbiamo bisogno di parole perché anche se i nostri rapporti sono diversi siamo grandi amici.
-Amore mio ste uova?-
Ridendo entra in cucina con un sacchetto.
Sapevo che sarebbe rimasto sulla soglia della porta.
-Ti abbiamo preso anche altri ingredienti, magari sta sera ti viene in mente qualche altro piatto speciale-
-Vuoi che cucini anche stasera?-Chiedo afferrandolo per i fianchi.
-Non mi dispiacerebbe-
Ci baciamo, un bacio veloce e finisco di preparare il pranzo.
-È crollato?-
-C'è qualcosa che mi sfugge-Sussurro evitando la sua domanda.
distoglie lo sguardo e mi sembra improvvisamente agitato.
-Che c'è?-Gli chiedo preoccupato.
-Mi sa che ho dimenticato una cosa...-Risponde agitato, prova ad allontanarsi da me ma non glielo permetto.
Lo afferro per i fianchi e lo incastro nel mio petto.
-Lè non...-
-Fai come faccio io-Sussurro.
Prova a imitarmi e quando percepisco che esausto si sta lasciando abbandonare a se stesso lo prendo in braccio.
-Peso-
-Non ti sforzare, soprattutto se devi sparare certe stronzate-
Mi lascia un bacio sul collo e percepisco il suo sorriso sulla mia pelle.
-Adesso facciamo così... tu ti riposi sul divano, mentre io vado al negozio a cercare...-Gli spiego.
-Resta con me...-
-Prendo quel che hai perso e...-
-Ti ho mentito-Sussurra guardandomi negli occhi.
Si aggrappa con disperazione alla mia maglia.
-Lè non funziona.... le pastiglie non funzionano.-Sussurra con la voce rotta del pianto.
Lo prendo nuovamente in braccio e mi siedo sul divano tenendolo stretto al mio petto.
-Non ti agitare, non sono arrabbiato adesso parliamo tranquillamente.-
Segue il mio respio e dopo un po smette anche di piangere.
-Come mai quest'attacco di panico?-Chiedo sfiorandogli il collo con le dita.
-Ho paura, le pastiglie...-Sussurra, ma lo interrompo.
-Amo, adesso restiamo un attimo qui... ti tranquillizzi poi ti riposi e io trovo una soluzione.-Gli dico tranquillo.
-Lele, ti ho detto altre bugie.- ... -Non voglio farti preoccupare, ma ho molti più attacchi di panico.-
-Miky sei con me, basta piangere-
Lo sento prendere dei profondi respiri e lo vedo chiudere gli occhi.
-Ti amo-Sussurra prima di addormentarsi tra le mie braccia.
Sorrido, mentre penso a quanto lo amo e ai momenti che abbiamo passato insieme.
abbiamo festegiato da poco il nostro primo anniversario e mi ha reso un' uomo felice.
Ecco perchè ho deciso di portarlo a una festa poco distante da qui.
Incantato lo osservo ancora un po, poi tenendolo in braccio lo porto nella nostra camera.
-Ne ha avuti altri?-Mi chiede Gianni, uscendo dalla stanza di Davide.
Annuisco e lo ringrazio.
So che sono migliori amici e sono più che sicuro che si siano parlati e che sia stato Gianni a convincerlo a parlare con me.
-Stai pure con lui, io e Davide abbiamo deciso di saltare il pranzo.-
Annuisco ed entro nella nostra stanza facendo leva sulla porta con il piede.
Lo adagio nel letto e lo copro con la coperta.
Ho qualche difficoltà a farlo staccare da me, ma alla fine cede e si lascia abbracciare dalle coperte.
Mi dirigo in cucina e continuo a lavorare, mentre in casa regna un silenzio diverso.

⭐e/o💭?

Desideri e complicazioni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora