Capitolo 8 - Eddie è stato rapito e una giornata con i Monstar

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Passò qualche settimana, ed io, assieme ai Monstar, giravo per le strade della città. Qualche volta, li portavo con me in ufficio, altre volte, invece, andavamo fuori città e facevamo un pic nic.

Però, una mattina di fine giugno e inizio luglio, successe qualcosa che scosse tutti gli agenti del distretto dove lavoravo: Eddie Valiant era scomparso da 3 giorni. La moglie, Dolores, mi aveva chiamata, pensando che suo marito fosse con me. Io le risposi di no. Allora, chiamai il commissario e spiegai la situazione. Il commissario ordinò a tutte le pattuglie di setacciare OGNI quartiere della città, persino nelle fogne, se fosse stato necessario.

Quando tornai a casa, chiamai tutti quanti e decisi di parlargli della situazione: "Ragazzi, ho da darvi una notizia. Ebbene, come vi ho spiegato in questi giorni...un mio amico...l'ex detective Eddie Valiant...è scomparso. Mi piacerebbe se mi aiutaste a cercarlo". Bupkus si alzò dalla poltrona e disse ad alta voce ai suoi fratelli: "Allora, chi vuole venire con me? Io vado con la macchina a cercare questa persona". Uno ad uno, i Monstar alzarono le mani e s'incamminarono verso la macchina.

Io, presi coraggio e li seguì. Salimmo sulla grande jep e girammo per le strade del centro. Passò qualche ora, ma niente da fare: controllammo ogni angolo della città, nel parco cittadino, vicino al centro commerciale, nell'aera industriale, ma nulla. "Ragazzi, che ne dite? Ritorniamo a casa e continuiamo le ricerche domani?" domandai ai ragazzi. Blanko mi rispose tristemente: "Spero di ritrovare quella persona" e prese dalla sua tasca una piccola fisarmonica.

"Bupkus, torniamo a casa" dissi al mio ragazzo. Lui fece retro front con la jep e ritornammo a casa. Dopo un'oretta di viaggio, parcheggiammo la macchina e entrammo a casa. "Ragazzi, stasera cucino io" disse Bang, mentre indossava il grembiule nero e si metteva il cappello da cuoco in testa. I ragazzi sorrisero e prepararono la tavola per la cena.  Io, invece, aiutai Bang a tagliare le patate e le carote, mentre Brutus e Blanko, assieme a Nawt e Bupkus, prendevano la tovaglia rossa, i piatti e le posate. 

Finito di preparare la tavola, i ragazzi, tranne Bang, andarono a farsi una bella doccia. "Possiamo usare la doccia, Bea?" chiese gentilmente Brutus, ed io, risposi allegramente così: "Certo. Basti soltanto che non ci stiate tutti e cinque nella doccia" e ridacchiai per qualche minuto. I Monstar salirono le scale e iniziarono a spogliarsi in camera, poi, entrarono tutti nel bagno. Mentre cucinavo con Bang, chiesi al Monstar verde: "Scusa, ma Pound dove è finito?"

Bang rispose così: "Sarà uscito con la sua ragazza, Lindsay". Ero preoccupata, non sapevo dove stava. Insomma, ero preoccupata. A un certo punto, sentì che stavano cadendo degli oggetti dal bagno e corsi per le scale. "Che succede? Cosa...cosa state facendo a Blanko?!" domandai ai ragazzi, guardando ciò che stavano facendo. La scena era questa: Brutus teneva su la tenda della doccia, mentre Bupkus e Nawt insaponavano per bene Blanko che, bagnato come un pulcino, cercava di asciugarsi la faccia con il grattaschiena.

Risi come una matta, e i ragazzi divennero rossi dalla timidezza. Erano letteralmente nudi! "Ti prego, Bea. Non dire niente di tutto ciò al commissario e agli agenti" disse Nawt, mentre si nascondeva dietro Brutus. "Va bene, non dirò niente. Comunque, avete dei bei glutei, soprattutto tu, Bupkus" dissi io e feci l'occhiolino a Bupkus. Lui, divenne ancora più rosso e cercò di nascondersi dietro la tenda della doccia.

Ritornai di sotto, e indovinate chi era appena tornato? Pound. Il Monstar arancione stava seduto sulla sedia in cucina e parlava con Bang. "Pound, dove sei stato?" domandai al ragazzone, e lui, mortificato per la situazione, mi rispose: "Sono stato con la mia ragazza, Lindsay. Lo so, non avrei dovuto sparire così senza avvertire, ma avevo il cellulare scarico". Bang prese dall'armadietto un bicchiere e bevve un pò d'acqua, poi, si girò verso Pound e disse in tono serio: "Pound, per la miseria. Potevi almeno dircelo che andavi con la tua ragazza. Beatrice era preoccupata per te e temeva che ti fosse successo qualcosa, per la miseria".

Il Monstar arancione era mortificato per quello che era successo e disse: "Mi dispiace. Non succederà mai più". Mi avvicinai al ragazzone e lo abbracciai con tutte le forze, poi, gli diedi un bacio sulla fronte liscia. "Per punizione, niente carne. Solo carote e patate" dissi io a Pound. Poi, gli dissi che doveva andare in bagno ad aiutare i suoi fratelli. Il Monstar arancione si alzò dalla sedia e andò dai suoi fratelli al piano superiore.

Bang mi fece assaggiare la carne di bue, ed io, stupita, risposi entusiasta: "Bang, sei bravissimo a cucinare. Dove ai imparato a preparare certe prelibatezze?" Lui, rosso come un peperone, mi rispose ridacchiando: "Me lo ha insegnato mia madre. Avevo 14 anni. Una sera, mia madre venne in cucina e mi chiese se volevo aiutarla, io risposi entusiasta di si, e cucinai con lei una torta al pan di zenzero" poi, il Monstar verde si fermò di colpo. "Che cos'hai? Stai male?" chiesi al ragazzo che, con gli occhi lucidi, piangeva. "Lei era tutto per me. TUTTO. Da quando è morta, non riesco più a fare le stesse cose di prima" rispose Bang e si rannicchiò a terra. Abbracciai il cuoco e cercai di tranquillizzarlo.

Poco dopo, scesero anche gli altri e vedendo che Bang stesse piangendo, si avvicinarono e lo abbracciarono. In quel momento, ripensai a Eddie: lui era come un secondo papà, dato che il mio genitore genetico era morto 6 anni prima, durante una sparatoria. 

Quando ci staccammo, Bang rispose singhiozzando che la cena era pronta. Tutti quanti ci sedemmo a tavola e pregammo. "Signore, ti ringraziamo per questo cibo che ci ai offerto. Amen" dissi io, mentre facevo il segno della croce e iniziai a mettere con il mestolo nel piatto di ciascuno una porzione di carote e patate. Pound, come vide le carote, fece una faccia disgustata, ma Bang lo fulminò, ricordandogli la sua punizione. Ciascuno mangiò la propria porzione di cibo, poi, chi aveva ancora fame, faceva il bis. Finito il cibo, Bang prese un lunghissimo vassoio e aprì il coperchio: erano delle gigantesche bistecche di bue, aventi attorno un sughetto.

Brutus e Bupkus si leccarono le labbra, mentre Nawt cercava di rubacchiare le patate rimanenti dai piatti altrui. Presi una bistecca e la tagliai in due, poi, diedi una parte a Pound, dicendogli: "Tieni, ti do questa fetta di carne". Il Monstar arancione ringraziò per la fetta e la ingurgitò tutta d'un colpo. Tutti quanti lo guardarono con occhi sgranati; Nawt chiuse gli occhi a Blanko, da quanto faceva schifo. "Ei, Mangione, chiudi la bocca. C'è anche una signorina con noi" disse Brutus, mentre squadrava Pound. Il ragazzone, si accorse della cosa, e prese un fazzoletto e si pulì le labbra, poi, sorrise timidamente.

Quando finimmo di mangiare, ciascuno prese il proprio piatto, bicchiere e posate e li passò sotto l'acqua del rubinetto. Poi, ci sedemmo sul divano e accendemmo la tv. In quel momento, c'era il film con Tom Hanks ,"Angeli e Demoni". Blanko mi abbracciò per tutto il tempo, mentre Bupkus e Brutus facevano cambio di posto. Bang, invece, mangiucchiava qualche fragola, mentre Pound e Nawt russavano come due trattori.

Il film finì alle 23. Blanko si era addormentato sulle mie gambe, mentre Brutus e Bupkus cercavano di spostarlo senza svegliarlo. "Come facciamo a spostarlo? Se si sveglia, questo ci ammazza" disse Brutus a bassa voce. Consigliai ai due: "Ragazzi, guardate che se volete, basta prendergli una coperta e lasciarlo pure qui. Sembra un angioletto". Bupkus concordò con me e spostò soltanto la testa di Blanko, permettendomi di alzarmi. Presi una coperta e la misi sopra il Monstar blu, poi, gli dissi a bassa voce: "Buonanotte, piccolo Blanko" e m'incamminai verso la camera.

Brutus dormì nel suo sacco a pelo, assieme a Pound e Bang, mentre Nawt si sdraiò sopra la cassapanca. Bupkus, invece, si sdraiò sul letto e si tolse i pantaloncini blu e la maglietta, avente addosso soltanto le mutande.  "Che combini?" dissi al mio ragazzo, ridacchiando. Lui, in tono sexy, mi rispose: "Beh, cerco semplicemente...di addormentarmi. Ti sdrai vicino a me?" Guardai per un momento Bupkus con le braccia conserte, poi, feci cenno di si con la testa e mi sdraiai sotto le coperte. Lui cercò di baciarmi, ma gli risposi: "Senti, se vuoi fare certe cose, facciamole quando siamo soli. Intesi?" poi lo baciai e gli augurai buona notte. Bupkus mi abbracciò e si addormentò. 


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