Capitolo Dodici- Cos'hanno

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Zayn e Niall uscirono dalla stanza per la colazione. 

Harry prese il braccio di Louis e lo trattenne. "Mi sei mancato... Ecco perché l'ho tenuto."

Il cuore di Louis faceva male. Lo faceva davvero, ma non poteva dire a Harry quanto gli mancava. Potrebbe far sapere a Harry che dall'altra parte del letto c'è un buco in fiamme a cui Harry apparteneva. Ha così tanto dolore e tutto ciò che vuole è piangere sulla spalla di Harry, ma non può. Ed è colpa di Harry. Se Harry non l'avesse tradiuto, se Harry sarebbe rimasto fedele, Louis avrebbe potuto essere con lui.

"Quella notte è stato un errore. Non l'ho fatto- ho cercato di respingerlo. Ero così ubriaco e volevi uscire con Zayn perché è così perfetto in ogni modo e non volevi avere niente a che fare con me e volevo solo mostrarti a tutti ma eri così freddo nei miei confronti e ho bevuto così tanti bicchierini- "

Louis lo schernì, "Mi stai seriamente incolpando? E se non volessi passare ogni tre secondi con te? Sei così bisognoso e appiccicoso. Volevo aria, Harry. Ma ovviamente non potevo perché non eri il mio ragazzo, eri il mio bambino. Il mio obbligo. Se non voglio ballare con te, ti ubriachi e cerchi di scopare qualcun altro".

"Ero un obbligo? Volevo solo renderti felice! Ero il tuo ragazzo, ovviamente volevo passare del tempo con te!" Harry si difese.

"Sei un bambino. Non sei capace di gestirti. Sei debole e non puoi stare in piedi da solo. Da quando eravamo bambini ad ora. Non hai mai avuto una spina dorsale per fare qualcosa prima. Sei debole." Louis sputò, il viso rosso di rabbia. È tutta colpa di Harry.

Harry chiuse gli occhi. "Forse non sono stato il primo a baciare l'altro, ma ti amo. Non è abbastanza?" Chiese prima di spingersi oltre Louis e correre da Zayn che faceva finta di non ascoltare e Niall che ovviamente stava ascoltando.

A Harry non importava che i suoi vestiti fossero arruffati e spiegazzati o che puzzasse di alcol o che non avesse nemmeno le scarpe. Non sarebbe stato vicino a Louis.

Il pavimento gli bruciava la pianta dei piedi. Ma ha continuato a correre. Si stava dirigendo verso la spiaggia in modo da poter essere solo sul molo privato fatto per le persone che stavano nelle case al mare.

Harry salì su un palo del bagnino e si sedette lì. Si portò le ginocchia al petto e seppellì il viso.

Louis non ascolterà nemmeno quello che è successo. Non staranno mai insieme e non saranno mai felici. Rovina tutto. Non può fare niente di giusto. Il cuore di Harry faceva più male di quanto potesse immaginare. Gli manca la sensazione della pelle abbronzata di Louis sulla punta delle dita. E il tenue blu delle iridi di Louis quando Harry gli faceva i complimenti. O il piccolo sorriso che riceveva ogni volta che Harry parlava di qualcosa a cui teneva profondamente. Gli manca Louis.

"Sai che l'oceano ha abbastanza acqua salata senza le tue lacrime?" Ha detto un accento australiano. "Anche se faccio lo stesso ogni anno alla festa del papà. Questa è un'altra storia. Ma sai che la vita non è così triste e brutta come potrebbe sembrare in questo momento."

Harry guardò in alto per vedere un ragazzo super abbronzato, super attraente, super tonico e super senza maglietta. Aveva capelli biondi ricci e labbra super opache. Stava sorridendo empaticamente.

"Posso?" Indicò il punto vuoto accanto a Harry, Harry annuì.

"Non stavo piangendo."

"Quindi non stavi piangendo. Ma non sei solo sulla spiaggia con vestiti stropicciati perché ti senti liberato e felice. Va bene essere tristi, ma non devi essere triste da solo."

Harry guardò l'orizzonte dell'oceano che non aveva una fine.

"Come ti chiami?"

"Harry."

Il ragazzo sorrise: "Beh, Harry, mi piacerebbe vederti sorridere perché mi piacciono i sorrisi. Son sembrato gay? Probabilmente. Sono Ashton."

Harry sorrise leggermente.

"Ora Harry, seguimi mentre ti porto a prendere delle infradito. Ho comunque bisogno di una maglietta. La mia è stata rubata dall'oceano."

Ashton balzò dalla tribuna e aspettò che Harry facesse lo stesso.

Andarono sul lungomare dove ci sono tutti i negozi mentre Ashton raccontava a Harry della sua band. Arrivarono in un negozio mentre Ashton stava dicendo a Harry che avrebbe dovuto venire ad ascoltarli.

"Forse, penso di non voler stare a casa. Quindi probabilmente lo farò."

Ashton sorride, "è fantastico!" Entrarono nel negozio. "Mikey, puoi darmidelle infradito e una maglietta?"

Il ragazzo aveva i capelli neri con la sua frangia tinta di blu. Era più bianco della carta e sembrava super emo. "Sì, qui. A proposito, Luke è malato e non riesce a cantare. Le prove sono annullate. E ciao, io sono Michael e tu sei carino."

"In realtà sono Harry."

"Peloso (in inglese peloso si traduce con hairy e quindi Mike fa questa battuta sul suo nome.) dove? Non importa se hai un tappeto laggiù-"

Harry rise, "no, il mio nome è Harry. Come il mago."

"Oh, anche tu sei un mago? Scommetto che potresti fare un po' di magia a letto con la tua bacchetta."

Harry rise ancora di più.

"Mi dispiace per lui," si affrettò a dire Ashton.

"Sto scherzando, a meno che tu non voglia. Ma sul serio sembravi triste e l'umorismo crudo è quello che so fare meglio." Michael sorrise.

Harry notò i suoi occhi grigi. Ashton prese la maglietta e se la gettò sopra la testa, "quando scendi?"

"In tipo 10 minuti, mi aspetti?"

E lo aspettarono. Poi sono andati in una tavola calda popolare e mangiarono insieme. Harry prese entrambi i loro numeri e raccontò loro dell'Inghilterra. Parlarono della loro band e di come hanno un concerto al ristorante questo fine settimana. Passarono le ore e il telefono di Harry morì, andarono in giro insieme finché Michael non ricevette una telefonata da sua madre e dovette tornare a casa. Ashton chiese a Harry di restare per un po'. Anche se non si aspettava un sì come risposta. Ma Harry non voleva tornare a casa da Louis. Preferiva stare con Ashton.

ღღღ

Dio, davvero scusate. Sono in ritardissimo e mi dispiace un sacco, ma ho avuto molti problemi in questo periodo.

Giuro che mi farò perdonare.

Come sempre voi continuate a votare e a commentare.

All the love, S.

xxx

When We Were UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora