Capitolo tre - Quello Che Avevamo

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10 anni fa.

Harry: 9

Louis: 11

-

Harry si nascose sotto le coperte. Non voleva andare a scuola. Non lo fa mai.

Anne cercò di mantenere la pazienza. "Harry, devi andare a scuola."

"Posso avere un giorno di riposo o qualcosa del genere? Mamma loro mi prenderanno in giro." Harry viene ancora preso in giro perché gay e ora che conosce il significato, viene insultato di più.

"Harry, piccolo, andrà bene."

Harry pianse nel suo cuscino, ma Anne non poteva. Si sentiva male per il suo bambino ma lui doveva imparare ad affrontarlo.

Passarono dieci minuti prima che Louis arrivò insieme a Lottie per andare a scuola insieme a Harry e gemma.

"Harry hai cinque minuti per prepararti o sarai nei guai," lo avvertì Anne sbattendo la porta dietro di sé.

Con ancora le lacrime che scorrevano sulle guance paffute di Harry, si alzò e si mise i vestiti che sua madre gli aveva preparato. Si asciugò il viso e scese le scale.

In cucina, Anne e Gemma ignorarono le lacrime sul viso di Harry mentre facevano colazione.

Harry mangiò un pezzo di bacon, quando il campanello suonò.

Louis e Lottie entrarono e aspettarono che recuperassero tutte le loro cose.

"Vi voglio bene! Buona giornata!" Gridò Anne ai suoi figli.

Harry e Louis si presero per mano e Louis raccontò a Harry di quanto fosse fastidiosa Fizzy.

Quando arrivarono a metà strada dalla scuola primaria, Gemma salutò i ragazzi e andò ad incontrare il suo ragazzo.

Nel momento in cui Gemma li lasciò soli, Louis si girò verso Harry, "Cosa c'è che non va?"

"Volevo restare a casa. I ragazzi mi prendono in giro."

Louis strinse la mano di Harry, "Che ne dici di andarci a prendere un gelato?"

"Non abbiamo soldi."

"Sì! A pranzo. Che ne dici di andare a prendere un gelato e di giocare tutto il giorno al parco?"

"Non ci metteremo nei guai?"

Louis sorrise, "Sì, è questo il punto, dico bene?

Harry acconsentì e lasciarono Lottie prima di correre alla gelateria locale.

Rimasero in fila pazientemente, tenendosi per mano.

Gli adulti, soprattutto anziani, strabuzzarono gli occhi alla vista dei ragazzi.

Quando arrivarono al bancone, Louis ordinò due coni al cioccolato.

"Non dovresti essere a scuola adesso?"

Louis scosse la testa, pensando ad una scusa. "No, veniamo istruiti da casa. Mamma e papà stavano litigando e il mio fratellino ha iniziato a piangere. Ho pensato che un gelato gli avrebbe tirato su il morale."

Il cassiere guardò Louis tenersi per mano con il ragazzo, "Quanti anni hai?"

"11."

L'uomo sorrise, "Sei molto intelligente per avere 11 anni. Sei anche un bravo fratello, ecco i vostri gelati."

Louis ringraziò l'uomo e gli porse i soldi.

Harry leccò il suo gelato prima di guardare Louis, "Hai mentito."

"Si, beh. Non potevo dire la verità, cosa avrei dovuto fare?

Harry si accigliò, "Mamma dice che mentire è un male."

"Haz, va tutto bene. Te lo prometto."

Il gelato di Harry era abbastanza buono. Lo finì molto velocemente e il suo cervello si congelò. Iniziò a gemere, tenendosi la testa con le mani. "Louis." piagnucolò.

Louis avvolse le sue braccia attorno a Harry, "Passerà, dagli un secondo."

Quando la sensazione se ne andò, Harry tirò un sospiro di sollievo.

Louis finì il suo gelato e prese di nuovo la mano di Harry, anche se erano appiccicose.

Quando arrivarono al parco, Harry corse verso le altalene. Iniziarono a fare una gara su chi andava più in alto. Cercarono di oscillare alla stessa velocità in modo da potersi tenere per mano.

Dopo, fecero gare di corsa e provarono ad arrampicarsi sugli scivoli. Poi Louis fece girare la giostra mentre Harry era seduto al centro che urlava di gioia.

Dopo una seria partita a ce l'hai, si stancarono e si sedettero su una panchina.

Harry posò la sua testa sulla spalla di Louis, "Pensi che loro la smetteranno?"

"Non lo so Harry. Sono solo dei bulli."

"Fa male, Boo. Non piaccio a nessuno.

" A me piaci."

"Cosa c'è di sbagliato nell'essere gay?"

Louis scosse la testa, "Niente."

Rimasero in silenzio a lungo, finché Louis controllò il suo orologio digitale per vedere se era già ora di andare a prendere Lottie davanti a scuola.

Louis prese la mano di Harry e lo fece alzare in piedi.

La passeggiata fu breve, arrivarono alla scuola quando la campanella suonò e i bambini iniziarono a correre fuori.

Lottie si avvicinò a loro e sorrise.

"Com'è andata a scuola Lotts?"

"Bene."

Louis sorrise alla sorella e iniziarono a incamminarsi verso casa.

Quando attraversarono la casa degli Styles, Anne gridò a Harry: "Oggi non è stato così male, vero?"

Harry sorrise a Louis, "No, non lo è stato."

ღღღ

Eccomi con un nuovo capitolo.

Spero che la storia vi stia piacendo.

Ci vediamo al prossimo capitolo, ciauuu.

TPWK

When We Were UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora