𝕤𝕚𝕟𝕚𝕤𝕥𝕖𝕣 𝕙𝕠𝕦𝕤𝕖

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"ʙʏ ᴛʜᴇ ᴘʀɪᴄᴋɪɴɢ ᴏꜰ ᴍʏ ᴛʜᴜᴍʙꜱ, ꜱᴏᴍᴇᴛʜɪɴɢ ᴡɪᴄᴋᴇᴅ ᴛʜɪꜱ ᴡᴀʏ ᴄᴏᴍᴇꜱ."

I cittadini di New Orleans la chiamavano ancora Sinister  House, anche se le sorelle Sinister erano svanite nel nulla già da tempo. Situata nel quartiere di Garden Street, la villa, in stile vittoriano, era molto bella e ben progettata, dipinta di un color bianco candido e luminoso. L'esterno dell'abitazione era circondato da numerosi pilastri che riprendevano il gusto classicheggiante degli antichi templi greci, con soffitti alti e un portico in legno che circondava la parte anteriore e i lati della struttura; il vano d'entrata era accompagnato da due enormi lampade da parete. La magione era circondata da prati rigogliosi e verdi con fitti alberi e rampicanti che correvano lungo la recinzione metallica, situata tutta intorno all'edificio. Era considerata la residenza più elegante e vasta della città, ma tutti convenivano che la casa avesse un che di arcano e sinistro, quasi quanto le sue ultime proprietarie.

Le sorelle Sinister erano donne facoltose, trasferitesi da Salem a New Orleans verso la metà del Settecento, mai troppo coinvolte nelle faccende della comunità, erano persone riservate, sempre in disparte a osservare gli altri da quella enorme casa sempre vuota. I racconti su quella casa e sulle sorelle erano quel genere di storie che i cittadini amavano ancora raccontare quando erano a corto di pettegolezzi.

La storia più famosa era quella della loro scomparsa: era stata ripetuta così tante volte e vi erano stati aggiunti così tanti particolari che era difficile stabilire quale fosse la verità. Ogni versione, però, riportava lo stesso identico avvenimento: un giorno di luglio, durante la calura estiva, dei ragazzini avevano sentito provenire dalla casa strani rumori, per alcuni grida, per altri sussurri, per altri ancora sibili come quelli dei serpenti. I ragazzi, presi dalla curiosità, avevano varcato la porta di Sinister House e avevano trovato l'inferno. Il pavimento, cosparso di sangue, rifletteva i loro volti terrorizzati da quello che rimaneva di un corpo dissanguato. Vi erano, situati intorno al corpo, tre roghi che disperdevano alte fiamme fino al soffitto. Il calore del fuoco bruciava l'aria, mentre un'odore di uova marce e incenso penetrava nei loro polmoni, facendoli quasi soffocare. I malcapitati, fino a quel punto impietriti dal terrore, fuggirono all'istante e chiamarono aiuto, ma quando la polizia arrivò non trovò nulla: a parte il mobilio e l'arredamento apparentemente intatto, né il presunto corpo visto dai ragazzini né le tre sorelle Sinister furono ritrovati.
Niente era mai andato a fuoco e nessun angolo della casa presentava tracce di sangue.
Molti pensarono che i ragazzi volessero fare uno scherzo, che si fossero inventati tutto, ma la paura insita nei loro sguardi era troppo sconcertante per essere solo una bugia.
La voce si sparse, le versioni cambiarono, la città divenne famosa per quell'episodio ma nessun acquirente si fece più avanti per la famigerata Sinister House. Per anni rimase disabitata, nessuno aveva il coraggio di entrarci e i pochi che avevano tentato la sorte giuravano che fosse sempre uguale: nessun segno di usura, di decadenza, nemmeno un granello di polvere.
Quando, dopo qualche tempo, tornarono ad abitarci, molte di quelli vissuti durante lo stesso periodo delle sorelle erano morti, ma le storie non aveva mai abbandonato la città.

Un giorno, una donna di mezza età in abiti dal taglio sartoriale, i capelli biondi raccolti e un cappello nero rotondo a tesa larga, aprì le porte dell'infausta dimora, e non era sola. Con sé aveva portato delle ragazze. Erano tutte diverse: more, rosse, bionde, brune, nere, bianche, alcune erano asiatiche e altre ancora indiane. Ascoltavano la signora con attenzione, mentre quella elencava strane norme e regolamenti. Avevano tutte lo stesso identico bagliore negli occhi, e non davano confidenza a nessuno. Infatti, a chi chiedeva loro da dove venissero non rispondevano mai, e se gli si chiedeva dove fosse la loro famiglia, rispondevano di essere tutte sorelle e che erano sotto la custodia di Mrs. Annabeth Clavel.
Ovunque andassero, erano sempre ritte, eleganti, con lo stesso ampio cappello nero della loro tutrice. Con il passare degli anni, molte andarono via e altre arrivarono; la casa funesta non fu mai più vuota. Nessuno era a conoscenza di cosa si facesse in quella casa, del perché ci fosse sempre un via vai di ragazze, apparentemente, da ogni parte del mondo. Per comodità, quindi, e perché era la cosa più simile a cui associarla, in molti avevano ribattezzato la casa come Scuola Sinister: Istruzione ed etichetta per ragazze problematiche. L'appellativo non era mai stato apprezzato dalla rigorosa Annabeth Clavel che, spesso, correggeva chi parlava troppo.
- Non sono problematiche, loro sono speciali. - diceva sempre, sistemandosi il cappello.
Quando morì, le sue volontà furono quelle di lasciare tutta la sua eredità e la gestione della scuola alla migliore delle sue alunne, che avrebbe preso il suo posto ponendosi alla guida dell'istituto. Le cose si svolsero così per le successive generazioni così che il cerchio non fosse mai interrotto, intervallato ogni volta dal passaggio del testimone e da una nuova generazione di ragazze speciali. 

Dana Walsh era una brava tutrice, gentile e riservata, ma negli anni in cui si fece carico dell'impegno, il fluire di ragazze diventò sempre più scarso. Nello stesso periodo aumentarono i casi di ragazze scomparse in circostanze inspiegabili, ritrovate spesso arse dal fuoco; nell'aria c'era sempre odore di zolfo e incenso che soffocava chiunque si avvicinasse ai corpi.

I tempi erano cambiati, e Dana, insieme alle poche ragazze a lei rimaste in custodia, aveva diminuito l'interazione col mondo esterno. Così tanto che, dal di fuori, la casa sembrava sempre estremamente ferma e taciturna. La paura aveva preso il largo nei meandri delle loro menti, qualcosa di malevolo si annidava nell'aria, e l'unico modo che conoscevano per sfuggirgli era nascondersi.

Proprio a questo punto comincia la nostra storia.


Ciao a tutti! Questa è la prefazione della mia storia, curiosi di andare avanti? Fatemi sapere cosa ne pensate!

xx alize

a little wickedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora