Capitolo 14

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***contenuti molto forti***

Andiamo alla festa, diciamo la parola d'ordine ed entriamo nella sala comune Grifondoro.
Trovo Hermione a ballare, cavolo quella ragazza sa muoversi proprio bene. Non me lo sarei aspettata da lei.
P: "beh c'è davvero molta gente"
A: "già"
P: "uuu guarda chi c'è lì in fondo!"
Guardo dalla parte indicatami da Pansy e vedo Draco che non smette di guardarmi e contorce la sua faccia a mò di disperazione. Come se pensasse davvero che ad una festa mi vestissi sobria. Andiamo sono Alycia Weasley.
Si avvicina verso di me, ma cerco di evitarlo così mi butto in mezzo alla folla e inizio a ballare e dimenarmi. Muovo i miei fianchi in modo sensuale e Draco non smette di fissarmi quando sento delle mani toccarmi i fianchi, mi giro ed è un grifondoro. Aaaa per la mor del cielo.
D: "ti conviene mettere quelle mani nelle tasche se vuoi tenerle per un altro po' prima che te le spezzi"
A: "come siamo aggressivi"
Cavolo quando fa il geloso mi piace più del solito, ma ho promesso di contenermi e di stargli lontana. Non voglio dover avvicinarmi a lui non dicendogli tutto. Mi allontano dalla pista e vado a prendere da bere. Bevo velocemente 3 shottini di firewisky. Cavolo sento l'alcool inebriarmi il corpo. Penso di non essere più così sobria come mi ero ripromessa di essere.
Mi butto di nuovo in pista visto che Draco se n'è andato. Meglio così, più lontana gli sto e meglio è.
D: "perché mi eviti?"
A: "cosa? Io non ti evito"
D: "si invece"
A: "no. Cavolo smettila di credere di essere sempre al centro dell'universo"
Prende e se ne va. Sono stata crudele, anzi spregevole. Ma cosa potevo fare?! Devo tenerlo lontano dalla mia storia che continua a tormentarmi.
P: "ehi che hai fatto a Draco?"
A: "niente, perché?"
P: "beh se ne è andato via."
A: "e quindi?"
P: "e quindi Draco Malfoy non va mai via prima che una festa finisca, per lo meno non da solo"
A: "a dir la verità anche io vado via. Non voglio stare più qui"
P: "vuoi che ti accompagni?"
A: "nono tranquilla"
Entro in sala comune e vedo Draco seduto a terra vicino al camino.
D: "ehi"
Non gli rispondo. Non c'è la faccio.
D: "e vabbene evitami. Fai quello che cazzo ti pare"
Lancia un pugno contro il muro del camino
Mi giro di scatto prima di salire le scale e vedo che sta sanguinando.
A: "stai bene?"
D: "ah ora mi rivolgi la parola? si sto bene"
A: "bene. Io vado"
Ho cercato di mostrare indifferenza, anche se quello che provo per lui tutto è tranne che indifferenza.
Prima che possa replicare percorro velocemente le scale e sbatto la porta della mia camera. Mi stendo sopra il letto e mi metto a dormire.

Mi sveglio all'improvviso verso le 11 di notte. Devo dirglielo. Non posso più aspettare. Devo dirgli tutto.
Mi catapulto fuori camera mia e in un attimo entro senza neanche bussare nella camera di Draco.
Si alza di scatto e si vede che si è appena svegliato. Era a torso nudo con addosso solo i pantaloni del pigiama con i capelli spettinati. Per quanto mi risultasse difficile concentrarmi, dovetti farlo.
E capii che anche per lui era lo stesso quando vide che avevo addosso ancora il vestito della festa.
Mi stesi accanto a lui sul letto.
A: "ti prego non parlare."
A: "chiudi gli occhi e ascoltami. Devo parlarti e non c'è la faccio a reggere il tuo sguardo dopo quello che ti dirò."
Chiuse gli occhi. E li chiusi anche io.
A: "volevi sapere perché mi fermavo sempre prima di...ehm insomma quando le cose stavano iniziando a farsi serie o perché ad ogni minima pressione sul mio corpo io esplodessi. Inoltre penso che tu ti sia anche chiesto il perché io ti evitassi stasera."
Feci una pausa per prendere il coraggio di dirlo a voce alta.
A: "2 anni fa, quando ero in Germania, ero fidanzata con un ragazzo. All'inizio della nostra relazione per i primi sei mesi sembrava gentile, amorevole, dolce, comprensivo. Un giorno dissi a Tom che ci saremmo visti alle 11 perché avrei visto un film da lui"
Presi fiato.
A: "quando andai in camera, mentre ci vedevamo il film lui iniziò a palparmi. Così io gli dissi di smetterla, ma lui non lo fece....anzi continuò sempre di più. Dopo svariati tentativi gli menai uno schiaffo, ma lui mi afferrò per i polsi me li poggio sulla testa e...e li strinse così forte che mi sembrò che si stessero per rompere. Iniziò a slacciarmi la gonna così cercai di dargli dei calci più e più volte ma....ma mi bloccò anche le gambe e me le aprì. Mi calò giù le mutandine e...e....lui dopo...dopo mi tolse la maglia, mi slacciò il reggiseno e mi penetrò. Sempre più forte, io urlavo di smetterla, di lasciarmi, gli urlai che mi faceva schifo così lui prese le sue mani e afferrò il mio collo. Strinse sempre più forte....fino a che sentivo l'aria sfiorare leggermente i miei polmoni. Pregai Dio di uccidermi pur di far finire quell'eterna agonia. Quando finì, mi prese e mi scaraventò fuori dalla stanza dicendo "pensavo che fossi meglio di così". Provai ad alzarmi ed uscii dal dormitorio ma crollai per il dolore in mezzo al corridoio."
Feci un'altra pausa per riprendere fiato visto che avevo detto tutto ciò con la massima velocità.
A: "mi risvegliai tra le braccia di Tom, in infermeria.
Mi chiese cosa fosse successo. Ero piena di lividi in tutto il corpo, la mia gonna e la mia maglietta erano rotte, le mie mutandine erano sporche di sangue.
Tuttavia non riuscii a dirglielo. Non ci riuscii...non riuscii a dire che...che...che ero appena stata stuprata. Volevo solo che tutto quello finisse, che nessuno facesse domande o si preoccupasse per me, che nessuno mi rivolgesse sguardi pieni di amore e comprensione. Volevo solo tornare alla normalità. Come se nulla fosse successo, ma pultroppo è successo"
Aprii gli occhi e vidi che una lacrima sgorgava il viso di Draco. Stava piangendo?!
Passai la mia mano sopra la lacrima e la asciugai.
A: "dopo vari giorni, (Tom credeva che io fossi caduta dalle scale), comunque dopo vari giorno all'incirca 2 settimane dopo l'accaduto incontrai di nuovo lui. Rimasi bloccata alla sua vista. Non riuscivo a muovermi. Non riuscivo a parlare ne a fare qualcos'altro. Da lì Tom capii che c'era qualcosa che non andava.
Mi porto in camera e mi chiese cosa fosse successo davvero. Gli raccontai tutto. Ogni minimo dettaglio. Da quel giorno non mi lasciò sola neanche per un secondo."
A: "tuttavia....una sera, quasi alla fine dell'anno scorso, era rimasto ad una festa ed io senza farmi vedere sgattaiolai fuori. Nel corridoio incontrai proprio lui. Mi bloccai, lui si avvicinò a me, così cercai di scappare ma fu tutto vano. Mi blocco i polsi e mi riempì di botte. Quando ebbe finito si slacciò la cintura e si abbassò i pantaloni. Mi disse che aveva qualcosa in serbo per me. Così iniziai a dimenarmi, gli urlai di smetterla e urlai aiuto. Prima che potesse farlo di nuovo per fortuna arrivò Tom" "lo riempì di pugni, calci gli fece di tutto e di più"
A: "andai dal preside per denunciarlo e fu mandato in un carcere minorile. Chiamarono i miei genitori e dovetti raccontare tutto a tutti. Sono più di 7 mesi che mi subisco i loro sguardi afflitti e in pena per me. Odio sentirmi quella debole, quella che deve essere difesa perché troppo fragile. Non sono stata espulsa dalla scuola in Germania. Sono stata io ad andarmene, ma ho detto a tutti che sono stata espulsa perché non volevo che tutti sapessero l'accaduto.
Quando mi prendi per i polsi e li stringi anche poco, mi tornano in mente tutte quante le botte che mi ha dato, tutti gli attimi in cui ha posato le sue mani su di me...tutte....tutte le volte che mi ha urlato contro. Ecco perché odio e mi spavento quando
un ragazzo urla. Adesso mi considererai una povera  anima in pena, debole, abbattuta, una persona da proteggere, da accudire"
D: "no. Non ti considero un' anima in pena. Sei una sopravvissuta, una combattente. Per me non sei debole, per me sei forte, determinata, tenace.
Sei la persona più in gamba che io conosca e sono
fiero di te e orgoglioso e anche felice che tu ti sia aperta su questa cosa con me."
Scoppiai in un mare di lacrime. Le sue parole avevano saputo far breccia nel mio cuore come quelle di nessun'altro. Mi abbracciò e mi strinse forte contro il suo petto.
D: "ci sono io e ti prometto che non ti farò mai del male. Mi dispiace davvero tanto."
Dormimmo così, l'uno stretti tra le braccia dell'altro. Sentivo di essere al sicuro, ed era l'unica sensazione di cui al momento avevo bisogno.

*spazio autrice*
Mi scuso per la mia imperdonabile assenza...e vi ringrazio per i bellissimi commenti. Finalmente alycia è riuscita a dire a Draco il suo più grande segreto che la tormentava da molto...spero che questo capitolo vi piaccia e lasciate una stellina per far crescere la storia grazie.
-✨🤎

𝕄𝕪 𝕝𝕠𝕧𝕖//𝔻𝕣𝕒𝕔𝕠 𝕄𝕒𝕝𝕗𝕠𝕪 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora