-"prima ti ho detto che conosco il tuo dolore.. ci sono cose che non sai di me.. e cose che io non so di te.."
-"Hope.." e mi interrompe appoggiandomi un dito sulle labbra..
-"shhhh, aspetta.. non voglio sapere il tuo dolore a meno che non sia tu a volerne parlare ma.. vorrei spiegarti quello che hai sentito sotto le dita.." si sofferma facendomi un piccolo sorriso e poi prendendomi la mano inizia a farsi carezzare il corpo.. e continua.. "solo così puoi capire questi.." e passa sfiorando ogni tatuaggio che abbellisce il suo corpo.. "quando avevo 5 anni ho avuto un incidente con la mia famiglia... e purtroppo i miei genitori non ce l'hanno fatta, sono figlia unica e i miei nonni erano già troppo anziani per prendersi cura di me.. mi hanno accudito fino all'età di 8 anni poi purtroppo son venuti a mancare.. non ho altri familiari in vita.. così sono stata data in affido.. son passata in diverse famiglie prima di fermarmi a questa che mi considera come una figlia.." resta in silenzio per qualche minuto.. percepisco il suo disagio e continuo a carezzarla dolcemente.. poi riprende a parlare.. "con la prima famiglia ho vissuto un inferno, soprattutto con i loro figli.. erano più grandi di me e.. oggi che sono più adulta credo che nella mia ingenuità da bambina probabilmente, abbiano approfittato di me.. la seconda famiglia erano gentili ma.. non avendo mai avuto figli pensavano più alle loro necessità che alle mie e comunque nemmeno loro mi hanno mai amato abbastanza.. la terza invece.. bhe era davvero un modello di famiglia.. ma questo per chi vedeva da fuori.. perchè in realtà lei tradiva il marito.. e lui beveva e poi.. sfogava su di me la rabbia e l'odio che aveva per la moglie.. mi prendeva a pugni.. mi picchiava con cinghie e cucchiai di legno e.. ho bruciature di sigaro sparse.. ma si guardava bene di non lasciarmi segni in punti visibili .. finchè un giorno per fortuna era troppo ubriaco, e non riuscendo a controllarsi, stava per soffocarmi.. da quanto è stata forte la stretta mi sono rimasti i segni intorno al collo e così han potuto aiutarmi.. quel giorno hanno finalmente scoperto i maltrattamenti che subivo vedendo tutti i segni e mi hanno affidata a due angeli sulla terra.. la mia attuale famiglia.. avevano anche un figlio Dylan, e lui subiva il mio stesso trattamento.. ha 3 anni più di me e ha cercato di proteggermi tantissime volte, siamo molto legati.. è stato dato anche lui in affidamento e dopo varie lotte i miei attuali genitori son riusciti ad averlo con noi" le lacrime scendono dal suo viso e io inerme davanti alle sue parole riesco solo a stringerla.. poi asciugandosi le lacrime continua.. "i tatuaggi che vedi sul mio corpo li ho fatti per coprire le cicatrici.. ho reso arte il mio dolore visibile.. ecco ora sai le cose più importanti sulla mia vita.."
-"Hope.. non ho parole giuste per descrivere il mio dispiacere.. non posso dirti cosa sarà di noi.. ma ti assicuro che nessun'altra cicatrice segnerà questo splendido corpo.." e dandole un piccolo bacio la stringo sul mio petto.. "ormai è mattino.. vorrei restassi con me..." e lei stringendosi ancora di più, sussurra.. "non vorrei essere in nessun'altro posto.."
Restiamo abbracciati fino ad addormentarci.. e finchè non mi sento chiamare...
-"Andy svegliaa.. oh cazzo!! scusate.."
Jo è arrivato venendo direttamente in camera come suo solito.. mi sono dimenticato di avvisarlo.. e come un fulmine è uscito dalla stanza andando a farsi un caffè.. lo raggiungo mentre Hope imbarazzata va a farsi una doccia..
-"tranquillo Jo, colpa mia scusa.. mi son dimenticato di avvisarti stanotte..ma che ore sono.. oh merda è tardissimo!!"
-"eh si Andy.. ho fatto tardi anch'io stamattina dobbiamo muoverci.."
mi suona il telefono..
< si.. chi parla?.. come?? no no, mi dispiace.. si capisco perfettamente ma, non posso venire.. no.. non ho nessun legame con la signora..no no.. ok ma ripeto io non posso fare nulla per voi mi dispiace.. buona giornata!!.. >
chiudo la chiamata e mi zittisco immediatamente..
-"che succede Andy.. chi era al telefono?.."
sono praticamente scioccato, immobilizzato .. ho mille pensieri in testa.. Hope ci raggiunge in cucina.. ma non presto molta attenzione..
"Andy?? hey tutto apposto?..
mi parlano entrambi ma io non ho fiato per dire nulla.. penso alle parole della telefonata.. non sento niente.. vorrei provare dispiacere.. davvero ma.. quello che sento è una sensazione di sollievo.. come se questa sua attuale sofferenza mi ripagasse di tutto il male che mi ha fatto.. sono una brutta persona? no non credo, purtroppo ad oggi sono una persona priva di spirito e la mia anima è nera.. non riesco a provare compassione.. non posso pensare al perdono.. ma davvero ci sto ancora pensando??.. poi l'insistenza di Jo mi riporta alla realtà..
-"amico mio.. hey stai bene, chi era al telefono??" mi chiede .. e Hope mi osserva cercando di capire la situazione ma.. come potrebbe..
-"Jo era un responsabile della clinica dove sta la donna che dice di essere mia madre.. dice che deve dirmi cose importanti.." e il mio sguardo va al viso di Hope che sembra incupirsi.. e poi con un evidente disagio mi dice..
-"Andy.. io forse è meglio se vado.. credo abbiate cose da dirvi.. ci sentiamo dopo.." non riesco a dirle di restare la mia testa è presa da pensieri oscuri ora, e vorrei solo sfogarmi ma lei non sa nulla di me... e io mi vergogno così tanto..
-"ok Hope.. ti chiamo dopo.. perdonami.."
lei mi accenna un delicato sorriso dei suoi e, salutando se ne va.. lasciandomi al mio mondo fatto di dolore e oscurità..
-"Andy parlami.. che ti hanno detto?"
-"Jo.. han detto che devo raggiungerli il prima possibile.. che in questi giorni è peggiorata e chiede continuamente di me.. ma io, non vado da nessuna parte.. ti prego rinvia il servizio fotografico coi clienti, non posso lavorare stamattina.. dovresti lasciarmi solo.."
-"non dovresti restare solo.. cazzo ti conosco!!.." lo guardo fulminandolo e si accorge che sono cupo e perso.. "ok ok ti lascio in pace.. rimando appuntamento, cerca di stare tranquillo ti chiamo dopo.." e lascia l'attico..
resto solo accendo lo stereo ad alto volume e..
mi giro e rigiro nel soggiorno, tirando per aria casa.. e poi mi butto in doccia.. sono nero, perchè cazzo mi hanno chiamato?? perchè è tornata, per darmi il tormento?? non andrò mai da lei.. sfogo su di me la rabbia provocandomi piacere.. furioso.. intenso.. facendomi male.. cercando di affogare questa sensazione oppressiva.. distruttiva.. cercando eccitazione perdendomi in un orgasmo.. grido arrabbiato.. nel piacere piango e.. "no cazzo Hope.." lei è li che mi guarda.. e spogliandosi mi raggiunge in doccia.. "Hope ti prego non dovresti essere qui.." si avvicina e guardandomi negli occhi.. "dividi il tuo dolore con me.. lascia che ti aiuti.. non voglio che ti fai del male, ne vederti così.."
-"Hope non posso.. devi andartene.. devi uscire da qui.. non voglio con te.. non posso ti prego.. non voglio ferirti.."
ma lei è come se non sentisse le mie parole.. si stringe al mio corpo eccitato e caldo.. non sono lucido adesso, non voglio farle del male.. non voglio che veda il vuoto che abita dentro di me.. mi bacia ma, sono fuori di me.. non vedo più niente.. ho bisogno di vita.. ho bisogno di godere di quel battito che mi porta all'esasperazione per non sentire più nulla.. e l'oscurità prende il sopravvento.. "Andy.." accecato dal dolore.. sono perso nel bisogno di ritrovarmi.. le prendo i capelli tenendogli la testa e penetro il suo corpo esile e indifeso da dietro.. con forza.. la tengo stretta contro la parete di vetro e spingo fino ad arrivarle nel profondo.. spingo sempre più forte e sento le sue grida.. le sto facendo male cazzo!! e ne sto facendo a me stesso.. non riesco a fermarmi.. le lacrime non mi danno tregua.. ho bisogno di perdermi.. e ho bisogno anche di lei.. continuo a penetrarla con forza, l'eccitazione ossessiva vibra dentro di me, annientandomi completamente l'anima.. tormentato esco e la giro.. prendo la sua testa tra le mani sollevandole il viso e.. appena aggancio i suoi occhi pieni di lacrime e dolore mi sento morire.. "Hope piccola.. cazzo.. perdonami, che cosa ho fatto!!.." e la stringo al petto sotto il getto della doccia che ci scivola addosso..
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Demoni
Short StoryAndrew un artista con una personalità formata da un passato tormentoso.. ps. racconto una storia che potrebbe turbare la sensibilità di alcune persone.. non uso volgarità ma alcuni punti potrebbero infastidire.. ho preso in prestito alcune immagini...