-"Sveglia Andy.. hai fatto tardi anche stanotte.. cazzo amico mio questo dipinto è stupendo...e i colorii??"
-"buongiorno Jo.. si ho fatto tardi.. eh, i colori si.."
-"dovresti portarlo in galleria è bellissimo e queste sfumature sono una novità per te.. bravo!"
-"Jo.. non dire cazzate quel dipinto non si muove di qui.. mi appartiene.."
-"ok, ok come vuoi.. forza alzati che dobbiamo sistemare la galleria per la serata di presentazione.. più tardi ci raggiunge anche Amie.."
-"Jo non ho voglia adesso, lasciami in pace.." e gli lancio un cuscino.. suona il telefono..
< cosa vuoi? ho detto che non mi devi chiamare.. fai come ti pare.. ti saluto.. > e subito dopo mi alzo nervoso lanciando il telefono sul letto..
-"di nuovo tua madre?"
-"si.. vieni prendiamo un caffè, stasera dopo la mostra ti porto per locali.."
-"prima o poi capirò cosa cerchi vagando di notte..."
-"c'è poco da capire amico mio.. cerco la vita niente di più.. e la notte è il momento migliore per farlo.."
Non potrà mai capire i miei bisogni.. io esisto.. sopravvivo.. sono arrabbiato e cerco di colmare un dolore che probabilmente se non avessi questo modo di sfogare, sarebbe distruttivo, per me e per chi mi circonda.. mi butto in doccia e come spesso accade mi provoco piacere.. ne ho bisogno.. amo il mio corpo e la mia personalità stravagante emerge donandomi un fascino irresistibile.. esco con molte donne ma.. non appartengo a nessuna e soprattutto nessuna si avvicina se non sono io a volerlo.. i contatti fisici li ho solo a modo mio.. e su questo non si discute.. tempo fa ho avuto alcune crisi d'identità.. ci son stati momenti d'intimità con Jo ma non sono andati oltre a effusioni e baci.. non mi è dispiaciuto ma, non c'è stato altro tra noi dopo quel giorno, siamo molto vicini ma ora dividiamo solo i momenti quando ci divertiamo con le ragazze che vengono qui.. mi ha aiutato molto e il bene che gli voglio non ha eguali, tutto quello che ho appartiene anche a lui.. lui e Amie sono l'unica famiglia che ho.. mi sciacquo e appena esco dalla doccia..
-"Ehm .. c'è una mutandina nera qui..." mi grida dal salone Jo.. uhm una mutandina.. indosso un asciugamano in vita e vado da lui.. "fa vedere.." cazzo sono le mutandine di Hope ma.. non l'ho fatta spogliare nuda.. come ci sono rimaste qui?..
-"chi ti sei portato stanotte? i tuoi gusti sono da perizoma quasi invisibili.."
-"bhe da vestita mi sembrava tipo da perizoma.. son rimasto quando s'è levata il vestito, però credimi.. era sexy da morire.."
-"importante che ti sei divertito e dal dipinto direi di si.. hahaha"
-"Jo in realtà l'ho mandata via.. avevo una strana sensazione.. e la volevo.."
-"ma come l'hai mandata viaaa?? lo sai, non ti capirò mai.. dai vestiti prima che facciamo tardi.."
indosso i miei jeans neri strappati, una canotta bianca a costine e una giacca di pelle nera.. e c'è una cosa che non dimentico mai.. ho un debole per la matita nera sotto l'occhio.. è da donna? e chi lo dice? io sono un artista..
-"dammi ste mutandine pervertito curioso.. andiamo dai.." e le infilo nella tasca della giacca.. siamo in macchina e suona il telefono..
< cazzo ancora tu!! come devo fartelo capire che non voglio sentirti? non devi chiamarmi mai più.. no io non sono tuo figlio! mia madre è morta quando avevo 9 anni.. tu non sei niente.. non chiamare più altrimenti cambio numero!! > sono nero questa specie di donna ha deciso di farmi impazzire..
-"Andy mi dispiace.. ma credo che invece di continuare ad arrabbiarti dovresti cambiare numero, se davvero non vuoi più sentirla.."
-"stai scherzando? mi chiedi se davvero non voglio più sentirla? io non solo non voglio più sentirla, io vorrei sparisse completamente dalla mia vita.."
-"un giorno forse mi dirai perchè ce l'hai a morte con lei.. non posso esprimermi perchè non so cosa ti ha fatto, ma so che soffri, e questo mi basta per sperare che la smetta.."
-"non parliamone più sono già nervoso, e stasera è una serata importante per noi.."
Arriviamo in galleria, il mio spazio vitale.. il luogo dove ho deciso di condividere ritagli della mia esistenza.. sto bene qui ma spesso mi sento soffocare, perchè percepisco quello che espongo.. le mie emozioni.. la mia anima, sono racchiuse nei scatti rubati.. nei dipinti che creo nei miei momenti folli.. vederli è come continuare a riviverli.. e molti di questi attimi rappresentano l'anima dei miei 9 anni..
-"buongiorno ragazzi, vi ho portato le ciambelle.."
ed ecco Amie, è come una sorella per me.. quando mi sono trasferito a New York ero un barbone in balia della disperazione.. non avevo niente.. vivevo per strada e mi guadagnavo qualcosa dipingendo.. non dimentico da dove provengo.. e una notte fredda di Novembre mentre gelavo su una panchina è apparsa lei con un gruppo di amici.. non so per quale motivo si sia soffermata su di me, ma l'ha fatto invitandomi a mangiare hamburger e patatine e per scaldarmi.. non mi conosceva e mi ha aiutato senza pensarci.. da quel giorno non ci siamo più separati.. in un certo senso tutto quello che ho oggi lo devo a lei e Jo, mi sostengono.. mi aiutano con la galleria.. e io tutto quello che guadagno lo divido con loro.. per me non sono importanti i soldi, anche se ammetto che amo spassarmela.. ma questo è un tasto un pò dolente.. il mio è più un bisogno.. un bisogno naturale che poi si tramuta e finisce in arte..
Passiamo la giornata a sistemare l'ambiente.. è arrivato il catering per il rinfresco.. e mentre loro preparano i tavoli io e Jo ci siamo dedicati all'impianto per la musica che scalderà l'ambiente in sottofondo.. le opere sono illuminate al punto giusto ed è tutto pronto.. la serata inizierà alle 21, ho tempo giusto un'ora, per andare a cambiarmi e così faccio..
Prendo l'ascensore, arrivo al piano e davanti alla porta..
-"non ci posso credere cazzo! pure davanti alla porta ora?? te ne devi andare..."
-"ti prego figlio mio fammi parlare ho bisogno di dirti alcune cose molto importanti.. mi dispiace tanto.. ti prego.."
-"non capisco perchè dopo tutti questi anni riappari.. non serve dispiacersi ormai.. non devi aver bisogno di dirmi nulla.. hai perso questo diritto molto tempo fa quando hai scelto di sbagliare con me.. mi hai rovinato la vita.. e non chiamarmi figlio mio, io sono orfano.. sei morta per me ora vattene!!"Entro e sbatto la porta lasciandola lì.. la mia vita è un inferno per colpa sua.. e finchè non se ne andrà il mio passato continuerà a tormentarmi.. odio questa persona.. certe donne non dovrebbero essere madri.. mi butto in doccia veloce.. indosso un pantalone nero lucido con una camicia coreana che lascio sbottonata e uno stivaletto nero.. matita.. profumo e esco di corsa.. per fortuna è sparita dalla mia vista.. oggi il mio umore sta a terra.. ho bisogno di vibrazioni.. di vita.. arrivo alla macchina, prendo le chiavi dalla tasca e trovo la mutandina di Hope.. l'annuso.. mm buon odore.. la porto con me mettendola nella tasca del pantalone, mi dirigo in galleria son quasi le 21 e non posso arrivare tardi..
Parcheggio.. e la mia serata speciale ha inizio..
STAI LEGGENDO
Demoni
Short StoryAndrew un artista con una personalità formata da un passato tormentoso.. ps. racconto una storia che potrebbe turbare la sensibilità di alcune persone.. non uso volgarità ma alcuni punti potrebbero infastidire.. ho preso in prestito alcune immagini...