E io non so amarmi.
Non so apprezzarmi, non so perdonarmi.
Il giudizio degli altri mi spaventa, solo ora sto iniziando a capire che il primo giudizio a spaventarmi realmente è proprio il mio.
Quello che viene fuori nella notte
Quella vocina che ripete:
Tu non sei abbastanza
Tu non vali niente
Tu non concluderai mai nulla
Sei troppo poco.
Tutte cose a cui credo. Me le bevo tutte, una ad una.
Non mi interrogo, non mi guardo indietro, non mi rendo conto dei monti che ho scalato a mani nude.
Tutto questo diventa fumo in quei momenti.
Come se fossi stata tutta la vita stesa sul letto a guardare il soffitto.
Non mi concedo di sbagliare, non mi concedo di cadere, non mi concedo di urlare.
E quando mi ritrovo a piangere mi obbligo a farlo in silenzio, facendo in modo che il chiasso del mondo non se ne accorga.
Devo smetterla.
Penso sia arrivato il momento di fare pace con me stessa.
Vado bene così con tutte le mie beate imperfezioni.
Nessuno è perfetto, nessuno è stato mai rimproverato per questo.
Perché invece io sono l'unica a rimproverarmi giorno e notte?
Non riesco a pensare che forse farò cose grandi e che tante giganti, le ho già fatte in passato.
Non so a cosa sono chiamata, non so qual è la mia strada, ma va bene così perché non c'è alcuna fretta.
Quindi adesso
ricomincia da te
e diamine, AMATI.
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resilienza
Poetryin psicologia, capacità di un individuo di affrontare un momento di difficoltà o un evento traumatico.