dieci per cento

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Con il telefono al 10% volevo scrivere due righe. Ho un senso di vuoto che riempie ogni centimetro del mio corpo,
ogni millimetro del mio cuore.
Tutto così indecifrabile e insensato,
giornate a far niente ma a pensare a tutto.
Non so se amo la solitudine o la detesto,
non so se voglio le persone attorno o voglio stare sola.
Ho innalzato muri che ora non sono in grado di abbattere,
forse semplicemente non ne ho voglia.
Ho paura dell'altezza, eppure guardare dal basso verso l'alto quel gigante mi fa sentire potente, come se non avessi mai avuto così tanta forza, come se fossi imbattibile e come me, lo fosse anche il muro.
Eppure basterebbe una folata di vento, crollerebbe in cento pezzi, uno per uno, addosso a me.
Basterebbe che qualcuno bussasse un po' più forte.
Non voglio nessuno, e la verità è che non mi basto neppure io. Mi sento talmente leggera e fragile che ogni cosa sarebbe in grado di spezzarmi in cento pezzetti.
Non sono mai stata tutta intera io, ho seminato pezzetti di me in giro, così che se potessero mai esser serviti a qualcuno sarebbero stati lì, pronti per essere usati.
Fragile, tremendamente, non so neanche decifrare come o quanto.
Vorrei fare cento cose, eppure mi sento scarica, al 10% e non riesco ad aggiustarmi nemmeno un po'.

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