𝐍𝐄𝐖 𝐆𝐎𝐒𝐒𝐈𝐏 𝐆𝐈𝐑𝐋 𝐈𝐈

𝐀𝐒𝐇𝐋𝐄𝐘

La cena era proseguita senza più alcun sguardo fra Henry ed Ashley, mentre Allison cercava di distrarre gli ospiti raccontando sempre qualcosa di nuovo. Anche i genitori erano particolarmente tesi perché Serena continuava a guardare nervosamente Nate, ma stava ben attenta a ricambiare ogni suo sguardo perché, infatti, si voltava sempre prima che i loro occhi si potessero incontrare. Non sapeva cosa Nate pensasse a proposito di quel bacio, ma non era pronta a scoprirlo in quel momento. Anche Blair controllava la situazione con una certa impazienza e scrutava uno ad uno i suoi ospiti, rivolgendo loro sorrisi falsi quando proprio doveva.

Quando fu l'ora di andarsene Ashley non aspettò né Serena né Allison e si fiondò fuori da casa dei Bass prima di venir risucchiata da quel mondo caotico e superficiale in cui ognuno agiva come meglio credeva, fregandosene degli altri. Ashley si sentì ferita, delusa e tradita, sebbene non sapesse chi aveva spedito la soffiata con tanto di foto a New Gossip Girl. Voleva solo che quella tremenda notte finisse, non voleva neanche sapere cosa gli altri alla cena pensassero di lei né tantomeno cosa pensassero di lei ed Henry insieme.

I suoi desideri non furono esauditi, però, perché la sorella maggiore le corse dietro, urlando il suo nome a gran voce e, così, obbligandola a fermarsi sul marciapiede ben illuminato di fronte a casa dei Bass. «Ashley, per Dio, ho i tacchi!» Si lamentò Allison, dolorante. Si appoggiò alla spalla della sorella minore, che era anche più bassa di lei. «Possiamo tornare insieme? Mamma si fa accompagnare da Nate e Liam con la loro limo.»

Allison sorrise alla sorella in maniera ingenua, genuina. Ashley non poté far altro che accettare e lasciarsi andare a un piccolo sorriso, che Allison fu brava a fingere di non notare. Le due decisero di non prendere un taxi, ma di camminare, dato che, fortunatamente, la loro casa era poco distante da quella dei Bass. Inoltre, nessuna delle due voleva realmente tornare a casa, passare un'altra notte in attesa dell'addio di papà dal loro attico e dalla vita della loro mamma. Camminarono per le strade dell'Upper East Side chiacchierando del più e del mondo, ridacchiando e facendo battute di tanto in tanto, nessun accenno a Gossip Girl né a papà e ai loro nuovi fratellastri. Non volevano rovinare quel bel quadretto: era da tanto che non riuscivano ad avere del tempo per loro, sempre impegnate in altre attività.

Quando calò il silenzio, Allison si fece coraggio e confessò alla sorella ciò che avrebbe dovuto dirle già alla cena a casa dei Bass. Sapeva bene che Ashley era diversa da lei, le due avevano un carattere opposto per certi aspetti, ma si volevano un grande bene e, avendo pochi mesi di differenza, si consideravano come gemelle -avevano una grande intesa. «Non so se ne vuoi parlare.» Premise Allison con un mormorio, guardando Ashley con il suo miglior sguardo da angioletto proprio come le aveva insegnato Zara. «Ma voglio dirti che non c'è niente di male se frequenti Henry o chiunque altro.»

A quelle parole, Ashley divenne rossa come un peperone e cercò di nascondere il suo imbarazzo invano perché Allison sapeva bene che quando Ashley abbassava il viso, scuoteva la testa e si mangiucchiava le pellicine delle dita era nervosa.

Allison continuava a camminare a passo svelto, seguita dalla sorella, che mai come allora sperava che il loro attico fosse più vicino. Sorrise fra sé e sé e sperò che Ashley non l'avesse vista o le avrebbe mostrato il broncio tutta la notte. Non si fece scoraggiare da quella reazione, anzi, in qualche modo questo rassicurò Allison: temeva che la sorella fosse troppo triste per lasciar spazio ad altre emozioni. «Dico che stai sempre chiusa nel tuo mondo, leggi libri, scatti fotografie, ma non socializzi molto.»

Ashley scrollò le spalle. «Ho preso da papà.» Parve quasi una giustificazione, ma Allison non aveva alcuna intenzione di farla sentire in colpa per quello che era: aveva capito ormai da tempo che sua sorella non volesse le stesse cose che voleva lei, ma questo non aveva cambiato il suo modo di vederla.