𝐍𝐀𝐓𝐄

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Quella mattina Nate era particolarmente agitato. Non riusciva a smettere di pensare alla conversazione avuta poco tempo prima col suo migliore amico, Chuck Bass. Nonostante gli anni passati separati, fra i due il rapporto di stima e fiducia era rimasto invariato. Probabilmente era anche a causa del loro legame che Nate Archibald non riusciva a smettere di riascoltare nella sua mente il consiglio dell'amico di una vita.

Era talmente chiaro il suo stato d'animo che persino il figlio, Liam Archibald, non riusciva ad ignorarlo. «Si può sapere che ti prende?» Domandò, infatti. Sebbene fosse un ragazzino di soli diciassette anni, si comportava come un vero gentiluomo. «Non riesci a star fermo stamani?» Alluse alla gamba del padre che continuava a muoversi sotto il tavolo.

Nate cercò di fare il disinvolto. «Non capisco cosa intendi.» Si nascose dietro alla tazza di caffè che stava bevendo al tavolo della colazione col figlio.

Liam alzò gli occhi al cielo, sospirò e poi guardò il padre con discrezione. «Si tratta di Serena?»

Nate aggrottò la fronte, tirò su un falso sorriso e scosse la testa. «Serena? Cosa c'entra Serena?» La voce gli si era incrinata leggermente e questo bastò a far capire a Liam che aveva c'entrato in pieno!

Liam nascose a stento un sorriso. «Niente, chiedevo.» Lasciò che il padre bevesse un altro sorso del suo caffè prima di tornare a parlare. «Ti comporti in modo strano da quando l'altra mattina ti è venuta a trovare Serena, magari era successo qualcosa fra di voi.» Scrollò le spalle, mentre Nate quasi spalancò gli occhi.

«Cosa ti viene in mente, figliolo?» Ridacchiò a disagio Nate, ma Liam era molto intelligente e conosceva il padre molto più di quanto credessero entrambi.

«Non ci sarebbe niente di male. Insomma, Serena sta passando un brutto periodo col marito, tu e lei siete sempre stati amici. È normale tu sia preoccupato per lei.» Spiegò Liam mostrandosi molto calmo. I suoi capelli biondi erano tirati indietro con del gel, mentre gli occhi azzurri, così simili a quelli del padre, stavano fissi sull'uomo seduto di fronte a lui.

Nate sospirò, si prese qualche secondo di silenzio per poter riflettere. Non era una conversazione facile per lui che aveva sempre cercato di allontanare il figlio dalla sua vita amorosa: credeva che, essendo cresciuto senza una madre, non avrebbe mai accettato una figura femminile accanto al padre, nella loro famiglia. Inoltre, Nate non si era più innamorato già da un bel pò di anni.

«Tua madre era una donna meravigliosa.» Iniziò a parlare con un tono di voce basso, roco. Non erano soliti parlare della madre di Liam, infatti il ragazzo a stento sapeva chi fosse la donna che lo aveva messo al mondo. Non sentiva l'esigenza di trovarla, di conoscerla. «Non ci amavamo, non penso fossimo destinati a stare insieme, ma era davvero molto bella. Aveva un grande cuore, un bellissimo carattere. Ho sempre sperato di innamorarmi di lei.»

Liam era impassibile, recepiva quelle parole in maniera meccanica quasi come se non lo riguardassero. Quella freddezza e quella razionalità erano ben diverse dal carattere focoso e passionale del padre, ma Nate non gliene faceva una colpa; come poteva essere colpito da quelle parole se non aveva mai conosciuto la madre? Per lui, lei era solo una sconosciuta.

«Con Serena, invece, c'è amore?» Domandò Liam cautamente. Non voleva mettere a disagio il padre, ma era chiaro ad entrambi ormai che ritornare in città, ritornare a casa, era stato necessariamente un ritorno di fiamma per quel vecchio amore mai passato.

Nate annuì lentamente. «Ho sempre amato Serena, l'ho sempre ammirata e rispettata perché è una donna con mille fragilità e un carattere disarmante. L'ho sempre amata in un modo troppo grande e difficile per lei.» Era stato difficile arrivare a quella conclusione, ma dopo quella notte Nate aveva ormai compreso che i due avevano un rapporto troppo grande da poter gestire come avevano sempre fatto impacciatamente e in modo infantile.

𝐍𝐄𝐖 𝐆𝐎𝐒𝐒𝐈𝐏 𝐆𝐈𝐑𝐋 𝐈𝐈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora