𝐇𝐄𝐍𝐑𝐘

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Era tardo pomeriggio quando Henry Bass, che stava sorseggiando il suo tè in uno dei tavolini del bar del Palace, venne chiamato da un numero sconosciuto. Mise via il libro che stava leggendo e si accigliò mentre rispondeva; non gli capitava spesso di essere cercato da persone o numeri che non conosceva. «Pronto?» Chiese titubante, infatti.

Una voce femminile, che ormai conosceva bene, lo salutò con tono da civetta. «C'è in emergenza, occorre che tu sia qui il prima possibile, Henry.»

Henry socchiuse gli occhi, trattenendo a stento la rabbia. «Cosa vuoi da me ancora?»

Si sentì un sospiro dall'altro capo del telefono. «Ti aspetto all'aeroporto, non far tardi o tutti i tuoi sforzi andranno vani.» Henry non ebbe il tempo di ribattere che la telefonata fu chiusa.

Mise via l'iPhone, si alzò rapidamente e corse fuori dal locale. Non aveva tempo di fermarsi a riflettere e, anche se lo avesse avuto, non credeva di esserne in grado per davvero in quel momento. Agiva come un automa, meccanicamente e senza emozione. Erano mesi ormai che si era rassegnato a quella condizione, non poteva far altro che agire.

Fermò con un cenno del braccio un taxi e si fece portare a casa alla svelta. Avrebbe voluto chiedere la limousine, ma non aveva intenzione di farsi vedere dagli inservienti e dalla famiglia in quello stato. Sapeva di non avere una bella cera. Erano mesi che andava avanti così: Patricia lo chiamava e lui correva da lei, assecondando ogni suo capriccio e desiderio. Non era una situazione affatto facile né per lui né per la sua famiglia, che sapeva ben poco di questa sua relazione con Patricia. Persino New Gossip Girl, fino ad allora, aveva tenuto il naso fuori da quella faccenda.

Quando arrivò sotto casa sua chiese al taxi di aspettarlo che lo avrebbe dovuto portare rapidamente all'aeroporto. Il conducente brontolò, ma Henry rivolse uno sguardo che non lasciava trapelare incertezza: avrebbe fatto come voleva lui. Salì rapidamente i gradini che davano sul marciapiede ed entrò in casa sua trafelato. Zara era seduta sul divano quando notò Henry correre in camera sua.

«Che diavolo stai facendo?» Gli urlò dietro Zara, alzandosi di scatto e mollando la rivista che stava leggendo per terra. Alexandra si apprestò a riordinare la confusione della signorina, mentre Zara correva dietro al fratello su per le scale fino poi in camera sua.

Henry non le rispose, prese un borsone di Louis Vuitton e vi infilò delle biancheria intima, una busta ingiallita e dei vestiti.

«Ti ho fatto una domanda.» Sibilò Zara imputandosi, battendo a terra un piede scalzo.

Henry alzò la testa per guardare la sorella con rapidità. «Ho delle commissioni urgenti da fare fuori dal paese, sarò di ritorno il prima possibile. Avviso io mamma e papà.» Parlava con razionalità, pacatezza, nonostante i suoi movimenti fossero disordinati e frettolosi.

Zara si spaventò, ma cercò di non darlo a vedere. «Cosa devi fare di tanto urgente?» Aveva già una vaga idea, ma voleva sentire le parole del fratello.

Henry aspettò prima di parlare, sistemò le ultime cose prima di chiudere il borsone e fiondarsi giù per le scale. Zara non demorse e gli corse dietro con uno strano presentimento in corpo. «Allora?» Quasi strillò e per fortuna che nessuno dei governanti ebbe il coraggio di avvicinarsi perché quella era una conversazione che doveva rimanere privata.

Henry si fermò giusto un momento col cuore che gli batteva all'impazzata nel petto, gli occhi quasi fuori dalle orbite. Guardò la sorella negli occhi e con un piccolo sospiro parlò; «Devo andare in Svizzera, ma risolverò la situazione».

Zara sembrò essere stata colpita da un masso pesante perché barcollò. «Mamma non te lo permetterà, lo sai.» Sebbene volesse sembrare intimidatoria, sicura di sé come era sempre, quella volta non lo era affatto.

Henry non disse altro, uscì dalla porta rapidamente e lasciò la sorella immobile all'ingresso. Non si era raccomandato con lei, ma ormai Zara sapeva bene cosa dire ai genitori in quelle circostanze e, sebbene non approvasse il comportamento del fratello maggiore, lo avrebbe coperto come faceva sempre. Non c'era neanche bisogno che Henry le chiedesse nuovamente quel favore perché Zara gli sarebbe rimasta fedele in ogni caso.

Arrivò all'aeroporto senza ostacoli e quasi si sorprese di non aver trovato neanche una chiamata da parte del padre; difficilmente qualcosa sfuggiva a Chuck Bass. Henry pensò dovesse essere il suo giorno fortunato ed acquistò l'ultimo biglietto disponibile del primo aereo in partenza per la Svizzera. Non avrebbe usato il jet privato del padre proprio per evitare il confronto con lui, sebbene avesse già la scusa pronta.

Aspettò pazientemente il suo turno e quando gli fu concesso entrò nella parte dell'aereo riservata alla prima classe, dove aveva diritto a uno spazio comodo e confortevole tutto per lui. Non era certo come il jet su cui era abituato a viaggiare, ma poteva essere un buon compromesso, visto quello che stava per fare. Sospirò guardando fuori dal finestrino, dopo poco una hostess vestita di tutto punto gli chiese se desiderasse qualcosa del bar.

Henry sorrise. «Dello scotch.» Liquidò rapidamente la donna con un cenno di assenso.
Venne servito rapidamente, dopodiché venne annunciata l'imminente partenza. Henry prese il suo iPhone dalla tasca della giacca e pensò di spegnerlo, ma vi trovò una moltitudine di notifiche che non aveva affatto sentito arrivare. Alcune erano da parte di sua sorella, altre da sua madre, ma una in particolare colpì la sua attenzione e lo fece agire impulsivamente.

Bentornati miei cari amici dell'Upper East Side,
sono qui per aggiornarvi come sempre! La famiglia van der Woodsen-Humphrey è stata vista precipitarsi in ospedale così come la famiglia Bass. Ebbene sì, pare ci sia stato un incidente stradale in cui è stata coinvolta la piccola di casa Humphrey, Ashley, col suo fratellastro Luis Sparks. Resteremo in attesa di aggiornamenti, sempre qui per sfamare ogni vostra curiosità. A presto carissimi,

Xoxo, New Gossip Girl!


Ultimo capitolo di questa secondo, e penultimo, racconto di New Gossip Girl! A breve verrà pubblicato anche il continuo, xoxo.

𝐍𝐄𝐖 𝐆𝐎𝐒𝐒𝐈𝐏 𝐆𝐈𝐑𝐋 𝐈𝐈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora