L'inizio della verità.

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<<Dimmi>> disse Marco con sguardo confuso.

<<Finalmente  sei qui, ti sto aspettando da un'ora!>> Borbottò Marta. <<Dai vieni andiamo in yogurteria.>>  disse tirandolo da un braccio, facendo chiaramente capire che la yogurteria era l'ultimo dei suoi pensieri.

I due sparirono nell'arco di qualche secondo per l'insistenza della ragazza che non accettò un no come risposta nonostante lui esitò qualche istante.

Così Marco, confuso, si diresse verso casa, intento a raggiungere Sabrina.

Arrivato trovò Sabrina ancora sveglia distesa sull'amaca fuori il giardino della villetta, assorta dai pensieri.

Il cielo era un manto di stelle. L'amaca, dondolando leggera, cullava la ragazza insieme a tutte le sue preoccupazioni, che man mano sembrarono alleggerirsi.

<<Ehi amore, ancora sveglia?>>

<<Già>> rispose Sabrina senza distaccare lo sguardo dal celo stellato.

<<Mi è successa una cosa strana... quel ragazzo... Cristiano, giusto?>>

Sabrina spalancò gli occhi e rivolse lo sguardo verso Marco che tutto ad un tratto aveva assunto un'interesse. 

<<Cosa è successo?>>

<<Mi ha fermato dicendomi che doveva dirmi una cosa, poi è arrivata la ragazza bionda e sono andati via. Mi sa che avevano qualcosina da fare>> Ridacchiò Marco.

Sabrina chiuse gli occhi come a trattenersi da qualsiasi risposta istintiva.

<<E tu invece che fai qui sola soletta?>> sussurrò Marco accomodandosi accanto a lei. 

Cominciò ad accarezzarle lentamente la gamba, diretto verso un'unica direzione.

Sabrina gli bloccò la mano, ed agitata accennò un sorriso. Pensava solo ad affrettarsi a dire qualcosa, a trovare una scusa per non andare oltre.

Da quando Marco era arrivato al villaggio i due non avevano avuto alcun contatto fisico, Sabrina era sempre scappata dai tentativi del ragazzo.

Marco ci riprovò diversamente. Cominciò a baciarla sul collo con lo scopo di farla sciogliere un po'.

<<Amore sono stanca.>>

<<Sabrina si può sapere cos'hai?>>

<<Cosa?>> Si finse confusa la ragazza.

<<Sembra che non vuoi che ti tocchi, trovi sempre una scusa da quando sono qui.. eppure pensavo che ti mancassi, invece mi sento un estraneo>>.

Al suono di quelle parole le si spezzò il cuore.

<<Sono solo stanca>> disse voltandosi per non far vedere gli occhi lucidi dalle lacrime.

<<Certo, come no>> Marco si alzò di scatto e andò in stanza deluso da quell'atteggiamento portato troppo alla lunga dalla ragazza che non trovava il coraggio di confessare tutta la verità.

Sabrina si sollevò con la schiena. Si sedette, poggiò i piedi per terra e si ripiego in una posizione di esasperazione, portandosi le mani alle tempie, temendo che la testa le potesse scoppiare tra qualche secondo.

Dopo circa venti minuti rientrò anche lei e i due si addormentarono dandosi le spalle nello stesso letto che quella notte sembrava così estraneo, inondato da mille pensieri e delusioni che man mano avvelenavano il cuore.


Erano le 12:00 ma le ragazze dormivano ancora sogni profondi, dopo aver fatto le ore piccole la sera precedente.

<<Ehi dormigliona alzati, è quasi ora di pranzo! E' già tutto pronto per le tue amiche.>>

THE VILLAGEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora