Rikky si trovava già tra la folla del Paradise quando vide da lontano il padre dirigersi verso il solito posto abbandonato. Si allontanò subito e pian piano cominciò a seguirlo nascondendosi tra gli alberi.
Dopo poco arrivò la mamma di Emma. Rikky fu assalita dalla rabbia. Spostò leggermente la testa per vedere meglio e vide Monica consegnare delle lettere al padre e spiegargli delle cose con attenzione. Cercò subito di farsi strada tra le frasche e raggiunse un robusto albero vicino alla porta di quell'edificio abbandonato per cercare di sentire qualcosa.
<<Massimo non so Maria cosa volesse intendere con queste parole, so solo che bisogna fare presto, non posso fare più da tramite, la mia famiglia non c'entra nulla con questa storia.>>
Rikky si piegò in avanti per vedere meglio e scivolò tra dei sassi che si nascondevano nel buio generano un lieve rumore, abbastanza per farsi sentire.
<<Cazzo!>> sussurrò tra sè e sè premendo la schiena dietro l'albero per non farsi vedere.
Il padre si girò di scatto.
<<Dobbiamo andarcene da qui, non è più sicuro.>>
<< Usciamo dal retro, ci manca solo che qualcun altro venga coinvolto in questa storia.>> rispose Monica.
Rikky aspettò qualche secondo prima di seguirli per non farsi vedere, ma inutilmente: già non c'era più nessuna traccia.
Intanto si addentrò nella stanza dell'edificio dove il padre si incontrava puntualmente con Monica. Sentì lo scricchiolio del legno sotto i suoi piedi, camminava lentamente temendo che quel fragile pavimento potesse crollare. Era una stanza buia illuminata solo da uno spiraglio di luce che veniva da una porta sulla sinistra. Si diresse verso quest'ultima aprendola lentamente. Affacciava sulla spiaggia, in un punto che non aveva mai visto.
<<Dovresti stare attenta a dove ti impicci tesoro>>.
Rikky si girò di colpo tirando un sospiro di paura.
La voce arrivava da un balconcino di una casa. Era una donna dai capelli scuri arruffati, raccolti con una pinza. Seduta su una sedia a dondolo, fumava una pipa, muovendosi lentamente come se fosse assente a se stessa. Il viso era ricoperto dalle rughe e sicuramente consumato dal fumo. Il corpo quasi esile, come se si potesse spezzare al solo tocco. Era abbastanza malandata ma al suo tempo doveva essere una bella donna. Doveva avere all'incirca settant'anni almeno. Traspariva un angosciante animo;
che la vita non aveva avuto pietà di lei, questo era certo, lo si vedeva dallo sguardo vuoto, perso. privi di qualsiasi emozione. Dava l'idea di una donna con cui la vita era stata molto dura, e nulla poteva più toccarla.
Da quel balconcino c'era un'ampia vista, doveva passare tutto il giorno così e sapere molte cose di molte persone pensò Rikky.
<<Chi è lei?!>>
<<Non importa.>>
<<Importa invece. In cosa non dovrei impicciarmi?>>
<<Nelle faccende altrui che non ti riguardano.>>
<<Mi riguardano e come.>>
<<E perchè mai?>>
<<Cosa sa di loro?>> Disse Rikky evitando la domanda per non dare informazioni di sè.
<<Il passato non dovrebbe mai essere toccato, fa solo male.>>
<<Signora ho bisogno di sapere tutto quello che conosce per favore.>>
<<Monica è solo un tramite, quelle lettere sono da parte di Maria, una vecchia cara amica dei due.>>
<<Più di un'amica per lui a quanto pare.>>
<<E tu chi sei? Perchè ti interessa tanto questa storia?>>
<<Non importa>> ripetè Rikky imitando la risposta precedente della signora.
<<Questo bel caratterino sarà il tuo male, stammi a sentire lascia perdere e continua la tua vacanza serenamente.>>
<<Chi è Maria e cosa vuole?>>
La donna la guardò come a rimproverarla di questa sua scomoda curiosità.
<<La prego.>>
La donna la guardò silenziosa per qualche secondo e poi cominciò a parlare.
<<Tanti anni fa, quando questi signori avevano tutti all'incirca diciotto anni, Maria si innamorò di Massimo, ebbero una storia e nell'arco di pochi mesi la donna uscì incinta di due gemelli, un maschio e una femmina. Fu una gravidanza nascosta, dunque Maria non si accorse di essere incinta fino al momento in cui stava partorendo. Prima del parto non le si formò il pancione e aveva le mestruazioni regolari. Chiamarono un'ansiana donna del villaggio che poteva aiutarli a partorire in casa a cui pregarono di mantenere nascosto il segreto; allora queste cose erano considerate scandalo e macchiavano di vergogna l'intera famiglia. Ma qui al villaggio esistono solo tanti silenzi, di sicuro non segreti. Non si sa come, nessuno dei presenti al momento del parto parlò, ma anche quella volta le voci cominciarono a girare. Ricorda, quì anche quando credi di essere sola ci potrebbe essere qualcuno che ti sta guardando.>>
<<Sembra inquietante.>>
<<Lo è.>>
La donna fece un respiro quasi a prendere coraggio e continuò.
<<Quando Maria partorì scapparono insieme, si diceva che fossero andati in un paesino di montagna, in modo da essere al sicuro e soprattutto sicuri che nessuno li conoscesse, ma come si dice il mondo è piccolo e le notizie al villaggio arrivarono lo stesso e la gente aveva sempre più informazioni su questa storia. Massimo e Maria erano molto giovani, lui non era pronto a prendersi cura di due bambini e un giorno li portò via durante la notte. Non disse mai a Maria dove li portò. I due si lasciarono e presero strade diverse. Qualche anno dopo Massimo trovò un'altra donna a Milano con cui si sposò ed ebbe anche una bambina. E' stato davvero coraggioso dopo anni tornare qui. Lui crede che ormai sia una storia passata, certo sicuramente la maggior parte delle persone ansiane che lo sapevano, adesso saranno morte, ma le storie che sembrano dimenticate sono le più pericolose. Un segreto non muore mai del tutto ragazza mia.>>
Rikky pietrificata, ascoltava in silenzio, sconvolta dalla storia del padre.
<<E Maria?>> Chiese Rikky con un filo di voce e gli occhi lucidi.
<<Maria perse la testa. Non si sa se continuò a vivere in quella cittadina di campagna o in un altro posto. Si sa solo che adesso ha ricominciato a scavare nel passato e, ritrovato massimo, non sarà una passeggiata per lui.>>
<<Cosa è stato dei due bambini?>>
<<Si dice siano stati portati in chiesa quella notte e fortunatamente adottati da brave famiglie qualche mese dopo.>>
<<Quindi sono stati separati?>>
<<Così dicono.>>
Regnò il silenzio per qualche minuto.
<<Tu non hai semplicemente l'aria di una ragazzina curiosa, sei legata a loro per qualche ragione?>>
<<Affatto>> Rispose freddamente Rikky.
<<Bene, sarà meglio così>> disse la donna spegnendo la pipa e facendo per rientrare.
<<Mi racconti di più>> cercò di fermarla Rikky.
Ma la donna tornò nella sua assenza e alla ragazza non la considerava neanche più.
Così anche Rikky fece per andarsene.
<<Lo so che sei la figlia di Massimo.>>
Quelle furono le ultime parole della donna prima di rientrare in casa.
Rikky al suono di quella frase avanzò il passo, anche se le gambe dall'agitazione stentavano a reggerla.
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THE VILLAGE
RomanceUn'estate travolgente, fatta di amori, amicizie, dolori e pensieri adolescenziali. Un finale inaspettato e verità agghiaccianti che salgono a galla. Niente è come sembra ed ognuno, come sempre, ha la sua verità.