I know what love is - Harry Potter FanFiction

5-Fucking truth / Harry Potter

Nome: Maria Teresa
Provenienza: Irlanda, Purosangue
Casa di origine: Serpeverde
Sceglie il capitolo con: Harry Potter

Lo aveva conosciuto nella Sala Comune dei Serpeverde, infondo condividevano la stessa casa. Erano le tre di notte e tutti erano nel mondo dei sogni, ma Maria Teresa era troppo nervosa per ciò che le sarebbe capitato il giorno seguente: il Test di Pozioni.

Lei era una ragazza molto timida per essere una Serpeverde, ma nello stesso tempo perfetta per essere tale. Il suo orgoglio superava tutti i pregiudizi della gente, così come il coraggio e la mente fina che eccelleva nel club dei duellanti.
Il professore la detestava come pochi, e Maria Teresa lo sapeva bene. Sicuramente non ci avrebbe pensato due volte a modificare il Test della ragazza e a renderlo più difficile rispetto ai suoi compagni di classe, perciò Maria Teresa quel giorno lo trascorse con la testa fra le tante incomprensibili formule magiche.

Le ore piccole erano arrivate da un bel po'. Era stremata da tutto quello studio ma nello stesso tempo non aveva occhi per dormire. Si diresse nella Sala Comune con il pensiero di trovarla vuota, ma si stupì.
C'era un ragazzo,avvolto in una splendida vestaglia verde: Draco Malfoy.

I suoi capelli biondo platino erano immersi nelle sue mani mentre massaggiava le tempie con forza.
Si sentiva anche qualche singhiozzo, cosa che rese Maria Teresa ancora più stupita.

Si sapeva che Draco era un nobile componente di una famiglia purosangue degna di rispetto, e i suoi genitori lo avevano sempre martellato fino alla noia per ricordargli quali amicizie doveva avere e con chi avrebbe avuto il permesso di parlare. Lui era continuamente sotto pressione , soprattutto da suo padre, ma non lo faceva notare a nessuno: con il suo sorrisetto strafottente ha ammazzato il sorriso di molte ragazze mezzosangue. Il suo carattere così pieno di sé lo rendevano vulnerabile davanti a tutti i nati babbani e non, e la sua bellezza non era da meno.

Era un bad boy con il talento di farti sentire inferiore in men che non si dica.

Ma il carattere forte e ingiusto prima o poi crolla sempre in un pianto o in una confessione.
Cosa avrebbero detto tutti nel vederlo in quel modo? Come avrebbero reagito nel vedere il bullo della scuola piangere? Avrebbe dato la conferma di quanto tutti supponevano da tempo: Draco stava cedendo al suo vero carattere: un animo buono, ma non si sarebbe mai mostrato debole.

Maria Teresa rimase a guardarlo per un altro paio di minuti, per poi raggiungerlo in mezzo alla Sala Comune.
Lui la rispettava perché purosangue. La considerava all' altezza delle sue aspettative e mai la prendeva in giro, come di solito faceva con tutte le altre sfortunate. Lui la vedeva diversa, e la ragazza era conoscenza di ciò.Era l'unica "autorizzata" a fare coppia con lui nei progetti di scuola. Era l'unica a saper gestire il suo carattere impulsivo con una semplice parola disarmante. Era lei l'unica persona a mostrare coraggio con il Professor Piton e a tenergli testa nonostante tutto, mentre tutti si irrigidivano come degli idioti.

Quel coraggio, quel dannatissimo coraggio doveva tenerlo stretto.
Draco la invitò a sedersi vicino a lei e le chiese di prendere parte al suo piccolo e ristretto gruppo di maghi "superiori" pusorangue, che altro non facevano che starsene tra di loro a maltrattare nati babbani. Maria Teresa, che non aveva mai avuto proposte del genere, accettò. Solo lei aveva appena visto Draco piangere per davvero, lei lo aveva visto nella sua completa debolezza. E avrebbe sicuramente trovato il modo per fargli capire che il sangue di un mago non aveva così tanta importanza, se una persona possiede un cuore d'oro.
----------------------------------------------------------------

Ma come far cambiare idea ad un Serpeverde? Soprattutto ad un Draco Malfoy.
Sei anni erano passati ma il ragazzo non era cambiato di una virgola. Continuava con il suo gruppo "ristretto" a maltrattare i coetanei e a diffondere timore, mentre le ragazze continuavano stupidamente a corrergli dietro, pur sapendo di non avere nessuna possibilità.