Capitolo 14

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La mattina mi sveglio e sono ancora attaccata a Jordan, mai dormito meglio. Mi sveglio svogliatamente per dare da mangiare ai miei cagnoloni e preparare la colazione. Mentre verso il caffè nelle tazzine lo sento entrare ciabattando in cucina.
<Buongiorno J>
<Buongiorno>dice con voce ancora rauca provocandomi un colpo al cuore.
<Se ti chiedo un bacio sono inappropriato?>chiede posizionandosi alle mie spalle e bloccandomi contro il piano della cucina, mi giro e lo guardo un attimo negli occhi, poi lo sguardo mi fugge sulle sue labbra e sento comuni richiamo, come se ci fosse una calamita sulle sue fottute labbra, il mio piano di fare un po' la preziosa svanisce immediatamente. È un bacio dolce e breve, quando so stacca noto il suo sorriso, così spontaneo, e non posso far a meno di sorridere a mia volta. Dopo aver fatto colazione e aver pulito i piatti mi affaccio come al solito alla finestra a fumare e ripenso alla serata appena passata, wow, non so come io sia riuscita a darmi un freno, ma la parte razionale di me mi dice che ho fatto bene.
<Mi faccio una doccia e poi vado a fare la spesa>dico rivolta a Jordan che è intento ad ascoltare il telegiornale e coccolare King.
<Ti accompagno, fai con calma>mi dice mantenendo lo sguardo sul notiziario.
Mentre l'acqua fresca scorre sulla mia pelle sento Connor entrare.
<Ehi, il tuo telefono non smette di squillare>
<Chi è?>
<Non è un numero salvato ma è dall'Italia, Siena(?)>
<Riattacca e blocca>
<Oh, ok, come credi>dice con una voce indecifrabile. Una volta fuori dalla doccia mi asciugo i capelli e poi vado ad infilarmi dei vestiti. Opto per un paio di jeans neri flare, una camicia crop bianca, le mie adorate Jordan pine green e sopra la mia giacca di pelle verde. Lui si prepara alla velocità della luce con un jeans e una camicia sopra.
Una volta al supermercato siamo grati alla fortuna perchè non c'è troppa gente e quindi possiamo fare la spesa con tutta la tranquillità del mondo.
<Sei taciturno, qualcosa ti turba?>gli chiedo mentre cerco le spezie giuste.
<Ohhh beh, a dirla tutta..., chi ti cercava stamattina con tanta insistenza? E soprattutto perchè sei stata così impassibile sul riattaccare. Pare quasi che quella chiamata abbia turbato te...>
<Eccoci giunti a quel momento, speravo non sarebbe arrivato... Ma ecco, si trattava di mio padre>
<Deduco che voi due non abbiate un rapporto brillante>
<Per niente... Quando mia madre è morta ero ancora minorenne ma per fortuna sono riuscita a inventare un'escamotage e sono riuscita a vivere da sola anche il mio ultimo mese da diciassettenne>
<Non voglio girare il coltello nella piaga, ma perchè voi due...?>
<Mi violentava... pensavi che ormai lo sapessero tutti sul set, a quanto pare mi sbagliavo>
<Aww Soph, non me lo potevo nemmeno lontanamente immaginare. Non volevo assillanti con queste domande. Se ti fa stare male non ne parleremo più ok?>il mio sguardo che fino ad allora era rimasto fermo alle spezie in cerca di chissà che cosa, si sposta su di lui. I miei occhi sono lucidi e dentro c'è un tornado che sta distruggendo nuovamente tutto, ma quando vedo il suo volto sorrido istintivamente e qualcosa in me sembra tornare alla tranquillità.
Terminiamo la spesa e dato che ormai si è fatto tardi una volta a casa preparo semplicemente dei panini, poi metto immediatamente il ragù a preparare. Dopo aver "pranzato" ci sistemiamo sul divano e lui inizia ad accarezzarmi i capelli. Poi il mio telefono inizia a squillare e mi si gela il sangue nelle vene, quando vedo il volto di Cole sullo schermo mi rilasso.
<Il mio americano preferito! Come va Cole?>
<Mi sento appiccicoso, fa un caldo tremendo qui sul set, per fortuna che giri di sera>
<Aww, mi dispiace zuccherino. Hai chiamato per qualche ragione in particolare?>
<È solo che era un po' che non vedevo il tuo bel faccino, se stasera arrivate un po' prima magari facciamo in tempo a salutarci>
<Ehi Cole, per le 21 va bene?>
<Puoi dirlo forte amico. Dai vi lascio da soli piccioncini>dice facendo l'occhiolino e riattaccando la chiamata.
Alla televisione parte una pubblicità noiosa e così approfitto della distrazione di Jordan per salirgli a cavalcioni come il giorno precedente. Lui mi stringe le mani sui fianchi e poi le fa salire lentamente, gli do un bacio velato sull'angolo della bocca e poi mi avvicino al suo orecchio.
<Sai ballare?>gli chiedo, lui prende il telefono e dopo un attimo sento partire il "tango de roxanne" dalle casse, lo cosa mi eccita visibilmente. Corro a mettermi dei tacchi e poi lui mi prendi rapidamente tra le sue mani e inizia a guidarmi, si vede che non è un ballerino olimpico, ma apprezzo lo sforzo e il fatto che si sia buttato.
<Chiedo scusa My Lady, non sono un gran ballerino>inizia a dire, ma lo blocco con un lungo e passionale bacio.
<Ho apprezzato e poi non sei così male come ballerino> posso vedere la bramosia nel suo sguardo. Dopo mezzo secondo mi trovo con le gambe attorno al suo bacino e lui che cammina verso la camera da letto ma appena mi poggia sulle lenzuola lo fermo.
<A meno che tu voglia mangiare il carbone con accompagnata l'acqua dell'idrante dei pompieri per cena, devo andare in cucina>
<Inizio a chiedermi se tu sia davvero attratta da me o se a qualcuno più in alto non piace vederci troppo vicini>dice mettendo il muso come un bambino.
<J, non dubitare mai di quello che ti dico. È da quando sono salita sulla tua macchina che voglio che tu mi faccia tua, ma diamo tempo al tempo, succederà>decide di seguirmi in cucina e guardare che cosa faccio, anche se è essenzialmente girare un mestolo di legno nella pentola dove sta cuocendo il ragù.
<Vanessa mi ha detto che ci sarà KJ stasera sul set, ma non abbiamo scene insieme, tranquilla>
<Ehi, non mi spaventa. Siamo grandi e vaccinati, non ha alcun tipo di controllo su di me e deve farsene una ragione. Prima o poi dovrò affrontarlo, a meno che non si faccia un esame di coscienza e capisca tutto da solo, non sarebbe male>lo vedo sorridere, di nuovo, e il mio cuore perde un battito, di nuovo.
L'ora di cena arriva e lui si fionda letteralmente come un aspirapolvere sul piatto.
<Se per qualche motivo decidi di andartene ti assumo come cuoca, cazzo se era buono, ed era un piatto di pasta!>ridacchio al suo entusiasmo. In lui vedo sia un uomo giovane e gentile che cerca di farsi strada nella vita, che un bambino capriccioso e entusiasta. Credevo di aver definitivamente perso la piccola bambina che è in me, ma forse lui potrebbe aiutarmi a ritrovare quella spensieratezza.
Saliamo in macchina appena in tempo e all'uscita riusciamo a trovare  Cole e Lili, sono davvero stanchi e così non li tratteniamo con troppe chiacchiere. Dopo aver appoggiato le mie cose nella mia roulotte mi dirigo subito a recuperare i vestiti per la prima scena di oggi e poi nella roulotte per trucco e parrucco. Sotto alla vestaglia ho un bikini, se oggi il mio amico aveva caldo io gelerò. Una volta pronta mi avviò verso il set e mi sistemo con gli altri a ripassare le nostre battute. Con la coda dell'occhio vedo KJ avvicinarsi ad un altro set dove c'è Camila.
<Signorina Soldati ci sono...>inizia a dire un componente dello staff.
<Visite per te>conclude una voce maschile spintonandolo. Quando capisco di chi si tratta sto per aver un mancamento, ma non mi mostrerò debole di fronte a lui.
<Che c'è figliola, non mi presenti ai tuoi  amici e al tuo ragazzo?>
<Perchè dovrei?>chiedo acida.
<Sono tuo padre ragazzina ingrata>
<Questo è quello che dice la genetica, non quello che dice la vita reale>detto ciò richiamo l'attenzione di una delle guardie e lo faccio portare via.
I miei amici e colleghi mi guardano torvi non capendo bene la situazione.
<Sophia, stai bene?>sento la voce del neozelandese esattamente alle mie spalle.
<Adesso si>dico fredda.
<Era tuo padre non è vero?>mi chiede ed io continuando a guardare il pavimento qualche metro più avanti dei miei piedi, annuisco. La mano di KJ mi si stringe su una spalla mentre il braccio di Jordan intorno alla vita.
<Mi dispiace>mi dice infine quest'ultimo. Mi alzo per prendere  una boccata d'aria e fumare una sigaretta. Sento dei passi alle mie spalle e li riconosco come quelli di KJ.
<Ho pensato ti andasse un bicchiere d'acqua>
<Grazie>dico afferrandolo con mano leggermente tremante.
<Tranquilla, non sono qui per insultarti o litigare. Ho parlato con Cole dopo la festa di Lili e mi ha aperto gli occhi. Ho sbagliato e ti chiudo scusa>
<Tranquillo, fa niente>dico ancora seria e scossa.
<Se hai bisogno di una mano ci sono>dice accennando un sorriso e dandomi una pacca sul braccio. Osservo per un attimo le stelle e dopo aver ricacciato dentro le lacrime che minacciavano di uscire rientro sul set. Devo girare una scena davvero piccante con Jordan e dentro quell'idromassaggio mi appendo alle sue labbra con voracità e necessità, peccato che non era solo recitazione. La scena successiva e solo con J e devo piangere, strano eh. Piangere non mi è mai venuto più naturale, dopo aver girato la scena ho bisogno di un attimo per riprendermi.
<Ragazzi, ottimo lavoro! Le scene sono stupende e i vostri nomi sono ovunque sul web, le aspettative si stanno innalzando. Preparatevi alle domande dei giornalisti, non siate noiosi perchè altrimenti diventeranno insistenti. Buon lavoro>ci dice Roberto dopo le prime riprese.
Quando sono finalmente asciutta Jordan mi abbraccia stretta da dietro e mi lascia qualche bacetto a giro per il corpo. In quel momento più che come una provocazione la prendo come una coccola e me la godo tutta. Credo di non essermi mai sentita tanto al sicuro.

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