Capitolo 15

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Dopo aver girato il primo gruppo di scene mi incammino verso la mia roulotte per riposarmi un po' prima delle riprese della prima mattina, ma i miei piani non corrispondo a quelli di Mads, perchè mi segue dentro come se nulla fosse.
<Oh ma prego Signorina Patch, si accomodi pure e faccia come se fosse a casa sua>
<Ok ragazza, lo capisco, sei ancora scossa per prima>
<Scusami ma non riesco davvero a fare la carina e simpatica in questo momento>
<Non voglio fare la guastafeste, soprattutto ora che la situazione è davvero messa male, ma c'è tuo padre fuori dai cancelli che ha chiamato alcuni giornalisti, non so cosa abbia in mente>
<IO. LO. AMMAZZO>dico surriscaldandomi. Mi prendo un paio di scarpe e corro verso il cancello, alle mie spalle sento qualcuno correre, ma ormai sono una furia e vado a dritto con una velocità impressionante. Apro i cancelli e tiro un sospiro di sollievo vedendo che non è arrivato ancora nessuno.
<ENTRA. SUBITO!>dico vedendolo esitare inizialmente, ma non se lo fa dire due volte. Mentre entra cammino avanti e indietro, nel mentre vedo i miei colleghi e amici arrivare vicino a noi.
<Finalmente ho la tua attenzione>dice in tono eloquente, non mi trattengo e gli tirò uno schiaffo, credo che il rumore si possa sentire a 30 isolati dal set.
<Sciocca ragazzina, come osi. Io ti ho cresciuto, ti ho dato la vita>
<E poi me la hai strappata via. Non provarci, non pensare nemmeno lontanamente che riuscirai a rovinarmi una seconda volta, sudicio animale>
<Continui a fare questo brutto gioco e a comportarti di merda con me, ma non hai idea dell'inferno che ti aspetta! Ero venuto in pace, ma tu...>
<Sono felice di dirti che ti sbagli, razza di rifiuto umano. Hai appena violato i 30 metri di distanza che devi mantenere da me. Quindi la scelta è tua, puoi andartene facendoti accompagnare dalla polizia in aeroporto, oppure dritto dietro le sbarre. Ti do un consiglio, qui in Canada le prigioni sono peggio di quelle piene di mafiosi>
<FOTTITI>mi dice sputandomi addosso, gli tiro un gancio stavolta. Prova a contrattaccare ma blocco il pugno sul nascere.
<Non sono più la bambina che violentavi. Va all'inferno>dico sussurrando e scandendo bene tutte le parole. Non ha tempo di ribattere perchè un uomo della vigilanza lo allontana in manette. Quando è abbastanza lontano gli altri mi si avvicinano stretti, ma il primo ad abbracciarmi solidamente è Cole, non so quando sia arrivato, ma il fatto che sia qui è davvero importante per me.
<Sono orgoglioso di te>mi dice stringendomi fortissimo. Sento le forze venirmi meno, quasi svengo tra le braccia di Cole, ma lui mi tiene salda e si assicura che non cada.
<Vieni, ti accompagno nella tua roulotte>
Impiego tutte le mie energie per arrivare fino a laggiù e poi crollo sul divano vicino all'ingresso.
<Ti preparò un bel te, non credo tu sia del giusto umore per questa sottospecie di caffè>riesce a strapparmi una sottospecie di sorriso.
<Cole, cosa ci fai qui? Non dovresti essere a riposarti?>
<Uno dei miei cari amici di una delle riviste di gossip mi ha chiamato, mi ha detto che hanno chiamato da qui e che aveva l'accento italiano, quando ho letto il messaggio di KJ su tuo padre sono salito di corsa in macchina. Lili ha avvertito Mads e per fortuna la stampa non ha fatto in tempo>
<Devo una cena a quel tuo amico, segnatelo. E ne devo una anche a te, KJ mi ha detto che avete parlato>
<Quella situazione stava struggendo tutti e due, ma il problema più consistente era lui, gli ho parlato da amico, con una birra in mano e dato che non è un coglione, non troppo almeno, ha capito di aver sbagliato>
<Davvero, grazie mille>gli dico con quasi le lacrime agli occhi.
<Dimmi un po', te e Jordan?...>
<Non lo so. Cioè, non so cosa siamo ecco>
<Cosa provi per lui?>
<Tanta attrazione fisica, ma soprattutto provo una sensazione di protezione tra le sue braccia e una strana spensieratezza e pace quando sorride>
<Sei proprio cotta amica. Spero sia quello giusto per te>
<Sto dando tempo al tempo. Non abbiamo ancora consumato, veniamo sempre interrotti e abbiamo deciso di non correre>
<Dai, ora riposiamoci un po', ne abbiamo bisogno tutti e due>
Prima di stendersi sulla brandina viene a darmi un bacio sulla fronte, poi mi addormento.
Quando mi sveglio mi faccio una doccia veloce e poi passo nelle varie roulotte a prepararmi, resto intrigata nel vedere un completo da allenamento di thai.
Mentre mi truccano controllo il nuovo copione e vedo che devo girare con KJ, una scusa per riempirlo di sassate.
<Uhh, ti vedo sorridente. Ne sono grato>
<Hai letto il copione? Qualcosa mi dice di no>dico trattenendo una risata.
<No...?>
<Ti dovrò picchiare sul ring. Tranquillo, ci andrò piano>
<Confido nella tua clemenza, ma sono un osso duro>dice mentre si sistema sulla sedia per farsi coprire i tatuaggi. Odia le scene a petto nudo perchè perde ore per coprire i tatuaggi.
<Tu e Jordan fate sul serio quindi?>
<Siamo usciti una volta a cena e non era un vero e proprio appuntamento a dirla tutta. Si, conviviamo e tutto, anche se per adesso è una cosa temporanea diciamo. Non so darti una risposta concreta, non ne abbiamo parlato, sono passati letteralmente tre giorni>
<Ma ti fa stare bene, intendo, ti rende felice?>
<Si>dico con un luccichio negli occhi e vedo la sua espressione ammorbidirsi e le spalle rilassarsi. Ora che ci penso si è dimostrato molto protettivo oggi, sono felice che non si siano create situazioni strane.
Prima di sistemarci sul set ci prendiamo da bere e scaldiamo assieme, per evitare di farci male. Prima di riprendere davvero cerchiamo di creare una specie di coreografia, così che io non agisca di istinto rischiando di fargli male e in modo che sappiano dove posizionare tutta l'attrezzatura. Dopo una ventina di minuti siamo pronti e così iniziamo a girare. Finalmente girare con KJ è piacevole, fa un sacco di scherzi e sentirgli cambiare continuamente accento è troppo divertente. Finito questo gruppo di scene torno nelle varie roulotte per cambiare look e poi su un altro set, per girare con Cole e Skeet.
<Ehi piccola, come stai?>chiede quest'ultimo allargando le braccia per accogliermi tra le sue braccia in un caldo abbraccio. Giriamo tranquillamente e molto rapidamente, letteralmente buona la prima. Dopo vado bella mia roulotte per mettermi i miei vestiti, ovvero un paio di jeans neri aderenti e sopra una maglietta bianca coperta dal giacchino di pelle verde che si abbina però agli anfibi, nascosti sotto i jeans flare. Mentre esco incontro Lili che mi offre un caffè in stile viennese di Starbucks, non è male alla fine, ma nulla a che vedere con un espresso. Ci dirigiamo tutti alla riunione indetta da Roberto per l'assegnazione dei copioni, orario e annunciazione di eventi o interviste. Mi siedo tra Cole e Jordan, i quali quasi si litigano il mio caffè, poi Jordan mi poggia una mano su una coscia e io provo inutilmente a coprire la sua mano, inutilmente perchè è troppo grande. Cole invece si appoggia con un braccio sulla mia spalla. Roberto dopo aver distribuito copioni e orario si volta a guardare me e Jordan.
<Ragazzi, ancora una volta complimenti, mi hanno mandato un po' di materiale dalle ultime vostre scene insieme e devo dire wow. Tuttavia non saranno pubblicate nei prossimi due episodi come previsto, ma più avanti perchè affinché la storyline sia più accattivante dobbiamo girare un'altra scena tra voi due, per questo vi chiedo di fare il sacrificio di venire anche stanotte, malgrado questa settimana siate già pieni di interviste e ne arriveranno altre poiché la scena piccante da girare andrà nel prossimo episodio, il diciottesimo di questa stagione. Per il resto ottimo lavoro ragazzi, troverete le interviste a cui parteciperete e tutte le informazioni necessarie nell'orario come sempre>. Piano piano usciamo a turno, per evitare di creare una specie di ingorgo.
<Andiamo a casa?>
<Si, ti prego. Sono preoccupata per i miei cuccioloni>mi sorride sincero mentre mi avvolge le spalle con un braccio e ci incamminiamo insieme verso la sua auto. Una volta a casa per fortuna e ancora tutto integro.
<Io vado a farmi una doccia, vieni con me?>dico improvvisamente con tono profondo, guardandolo negli occhi e poggiando una mano sul suo petto, lui in tutta risposta afferra quella mia mano e la tiene salda sul suo petto, con l'altro braccio mi attira a se, una volta assicuratosi che io non abbia via di fuga mi fa circondare il suo bacino con le mie gambe, le sue mani si posizionano sul mio fondoschiena e poi finalmente ci baciamo. Subito un'ondata di calore e eccitazione mi pervade, così mi tolgo la maglietta, sotto alla quale non aveva il reggiseno. Lui mi appoggia sullo schienale del divano per permettermi di sfilargli la maglietta e ne l mentre lui mi toglie i jeans e io subito dopo mi sbarazzo dei suoi. Mi riprende in collo e mi porta fino in bagno, sta volta mi poggia sul lavandino. Quando nota il consenso nel mio sguardo mi sfila lentamente le mutandine e poi mi concede di fare lo stesso coi suoi boxer. Mi prende ancora una volta in collo e mi porta dentro alla doccia dove l'acqua è già calda, o forse sono io. Cammina fino a farmi toccare il muro fresco della doccia e a quel contatto rabbrividisco. Unisce le nostre labbra e nel mentre da entrare due dita dentro di me, dopo poco ne fa entrare un terzo.
<Ti voglio mia Soph> lo guardo dritto negli occhi.
<Ti voglio J, fallo>così rimuove le dita e lentamente fa entrare il suo membro. Dopo poco le spinte si fanno più intense e veloci, credo di non aver mai provato tanto piacere e coinvolgimento emotivo durante il sesso. Lui viene e dopo poco anche io, sono felice di non aver dovuto fingere. Mi fa scendere e io subito lo bacio. Quando mi stacco ho un po' di fiatone. Lui ha ancora gli occhi pieni di passione, ma si volta e per un attimo il mio cuore inizia a frantumarsi, ma quando si rigira verso di me con il bagnoschiuma capisco.
<Che c'è, dovevamo farci la doccia o sbaglio?Dai, voltati> sorridendo mi volto, dandogli quindi le spalle. Inizia ad insaponare il mio corpo con quelle sue grandi mani. Quando arriva il mio turno faccio movimenti lenti sul suo corpo, come se lo stessi mappando. Quando scendo verso le gambe mi soffermo davanti al suo membro, faccio per prenderlo in bocca ma lui mi tira su di peso.
<Ho fatto qualcosa di sbagliato?>
<No no, piccola no. Solo non ne sento la necessità. Prima è stato davvero fantastico ok?> dichiara tirandomi verso di lui sotto al getto e grande combaciare di nuovo le nostre labbra. Una volta fuori dalla doccia, mentre lui si asciuga i capelli vado ad infilarmi delle mutandine, subito dopo entra in camera.
<Hai richieste specifiche per la cena?>
<Se è avanzato qualcosa ieri possiamo mangiare anche quello, poi magari prima di andare a lavoro ci fermiamo a prendere qualcosa da asporto se non ci sono molti avanzi>
<Niente asporto ci penso io>dico dandogli un bacio a stampo.
<Soph, c-c-che fai?...>chiede un po' impanicato mentre mi segue in cucina. Dopo aver annodato per bene il grembiule lo guardo interrogativa.
<Cucino, che domande>
<Così, vestita così? Te mi vuoi fare impazzire!>dice riferendosi al fatto che sotto al grembiule ho solo un perizoma.
<Se ti disturba tanto vado a mettermi una maglietta, è solo che fa davvero caldo con i  fornelli, mai pensato di mettere un piano a induzione? La casa in fondo è moderna>
<Se il piano a gas significa vederti così, scordatelo>dice sistemandosi alle mi spalle e dandomi un bacio sul collo e provocandomi dei brividi.
Dopo alcuni momenti di silenzio durante i quali avevo comunque i suoi occhi su di me, inizia a parlare.
<Comunque, riguardo a noi... ehm beh, mi sento quasi stupido a parlarne. So che sono passati davvero pochi giorni e dobbiamo senz'altro conoscerci ancora tanto, ma mi chiedevo beh, se vuoi essere la mia ragazza insomma, nulla di troppo ufficioso ancora, vediamo come vanno le cose, però ecco, posso dire di non essermi mai sentito così fino a quando ti ho conosciuta>
<Ehi, vado dritta al punto, SI. Non ti nascondo che anche io sto provando tante sensazioni che prima erano sconosciute e cavolo quel sorriso, questo sorriso mi manda fuori di testa, mi fa stare in pace, ma non mi dispiace rovinarlo>dico avvicinandomi alle sue labbra per baciarlo, ovviamente ricambia e sistema le sue braccia intorno alla mia vita per stringermi più a lui. Poi il timer per il cibo mi riporta alla realtà.

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