Renata aprì gli occhi e per qualche istante si chiese in cosa si fosse reincarnata. "Qualcosa di grosso e lento" Pensò "Che ha anche un gran mal di testa e si sente la faccia in fiamme". Mosse le dita di una mano e sentì polvere e roccia. Fece vagare lo sguardo e capì di non essersi affatto reincarnata perché prima di farlo avrebbe dovuto morire e lei era ancora, beh... viva con il suo vecchio corpo. Viva e all'Inferno! Non la avevano portata via di lì, ma nessun demone l'aveva uccisa e divorata e lei si sentiva un pochino meglio... ma perché? Non aveva mangiato e nemmeno bevuto, aveva solo riposato (per quanto poi?) e ora si sentiva di nuovo capace di alzarsi.
Faticosamente si mise dapprima seduta e poi in piedi, accorgendosi che due cose mancavano: il corpo del Diavolo e la sua corona. Escluse che il morto si fosse rianimato, si fosse rimesso la corona in testa e se ne fosse andato, perché altrimenti non si sarebbe limitato a lasciarla lì per terra a riposare, si sarebbe di certo vendicato in qualche modo atroce e lei si sentiva ancora tutta intera.
Sentì dei passi rapidi avvicinarsi alle sue spalle.
"Ecco" Pensò "Speravo di cavarmela così, eh? Di farmi uccidere nel sonno da qualche demonietto? Scema io: le cose non vanno così all'Inferno". Si preparò mentalmente alla fine, ancora troppo esausta per combattere, chiudendo gli occhi.
Sentì una serie di schiocchi umidi che si avvicinavano, come qualcosa di vivo che ricompone se stesso, che spezza e rinsalda ossa, qualcosa di alieno e...
«Renata! Oh, stai bene!» Esclamò una voce familiare, dall'accento spagnolo.
La strega si voltò di scatto e vide Alejandro, nudo da capo a piedi, che avanzava verso di lei con aria un po' sollevata e un po' preoccupata. Gli atroci rumori dovevano essere stati solo quelli della sua ri-trasformazione in forma umana, non il verso di qualche orrido predatore infernale...
«Alejandro!» Rispose Renata «Perché sei tornato?»
«Non tornavi indietro, ho portato il prete, ti ho aspettata, ma tu non c'eri e così ho pensato d tornare io... se il Diavolo ti aveva... se lui...»
«Sto bene» disse la strega, veemente «È tutto okay»
«Il Ministro avrebbe dovuto portarti via da qui! Avrebbe dovuto!» Alejandro strinse i denti e i pugni, minaccioso
«Proteggere gli umani non è compito suo, Alejandro» spiegò gentilmente la strega «Non avercela con lui, per favore»
«Che cosa gli sarebbe costato controllare perché non tornavi?!»
«Alejandro...»
«Ti ha voltato le spalle! Il Diavolo e le sue orde... diaboliche... avrebbero potuto ucciderti!» uno scricchiolio provenne dalle braccia tremanti del licantropo, che sembrava sul punto di trasformarsi per la rabbia di quell'affronto.
Renata lo abbracciò forte, cercando di contenere le emozioni di lui, gli spinse la fronte contro il petto e parlò piano, in tono basso e rassicurante.
«So badare a me stessa, Alejandro. Il Diavolo non mi ha fatto niente, sono io che l'ho ucciso invece. Dovevo rimanere indietro, capisci? Dovevo finirlo. Da troppo tempo terrorizzava la mia gente, minacciando di entrare in città, e io ho fatto quello che chiunque altro, tu per primo, avrebbe fatto se ne avesse avuto la possibilità».
Il licantropo le mise una mano sotto il mento e le fece alzare la testa per guardarla negli occhi.
«Renata, tu, hai ucciso il Diavolo?» Domandò, gentile e incredulo
«Non ci darà più fastidio, né a me né a te»
«Stai tremando...»
«Anche tu»
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La Cattedrale di Millennio
Paranormal[STORIA COMPLETA] Se in un antico e incantato paesino pagano, pieno di streghe, all'improvviso arrivasse un prete? Don Lorenzo Impastato, sacerdote pasticcione alle prime armi, è stato scelto da un inflessibile vescovo per portare la parola di Crist...