9. Un paese che non spegne i fuochi

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«Finalmente è la nostra resa dei conti!» Urlò il cacciatore, puntando il forcone magico in direzione del Ministro Oscuro «Ti inseguo da più di dieci anni e finalmente è arrivato il momento della verità!»

«Scusa, ci conosciamo?» domandò Mark, aggrottando un po' le sopracciglia

«Io sono Francois Gaultier, il grande cacciatore! Ho estirpato la tua specie da queste terre e dal resto dell'Europa»
«Scusami, ma non credo che tu sappia a che specie appartengo».

Alcune streghe si alzarono dalle panche, misero le mani a coppa intorno alla bocca e urlarono ancora più forte di Francois.

«A scemo, scendi da lì!»

«Scemo di guerra in tempo di pace, lascia stare il Ministro!»

«Francos,s devi sempre farti riconoscere?! Lascialo in pace!»

«Francois, guarda che ti faccio venire la cacarella per i prossimi vent'anni!».

Ma il cacciatore aveva atteso troppo tempo quel momento per farsi scoraggiare dalla minaccia di qualche anno di diarrea, così si lanciò all'attacco. Questa volta la guardiana non c'era, questa volta l'uomo aveva (o credeva di avere) una possibilità. Fra le mani Francois stringeva un forcone magico, nelle tempie sentiva il rombo del sangue come un fiume in piena, i suoi occhi erano pieni dell'immagine sempre più vicina dell'ultimo grande nemico.

«Muori!» Urlò, sferrando un affondo terribile.

All'ultimo secondo, il Ministro schivò. Sembrava vagamente sorpreso di essere stato attaccato.

«Perché vuoi farti male?» Domandò, quasi con gentilezza

«Muori!» ripeté il cacciatore, roteando il forcone.

Per la seconda volta, un po' perplesso, il Ministro schivò. Non gli era neanche sceso il cappuccio. A questo punto penserete di certo che Francois fosse solo un vecchio matto e che non rappresentasse alcuna minaccia per uno tosto come il signor McWoodland. Dopotutto era anziano, notevolmente più piccolo, privo di poteri magici e del tutto umano, giusto?

Beh, pensate male. Francois Gaultier era davvero uno dei più abili cacciatori di lupi mannari d'Europa e il fatto che avesse speso dieci anni ad inseguire il Ministro Oscuro senza farsi uccidere dalla sua guardiana, come invece era avvenuto a tutti gli altri cacciatori, testimoniava la sua caparbietà, il suo coraggio e la sua intelligenza.

Forse Francois non era molto bravo a socializzare, era burbero e brusco ed era anche un disastro ad esprimersi che parlava come se fosse uscito da una brutta copia del romanzo Dracula, ma di certo sapeva combattere.

La rotazione del forcone accelerò, gli affondi si fecero crescentemente più imprevedibili.

«In nome di Cristo!» Ruggì Francois, strappando con un colpo una lunga striscia dal cappotto del Ministro.

Mark fu molto contento del suo vestiario parzialmente ignifugo.

«Cosa vuoi, Francois?» Domandò rapidamente, dopo un'ennesima schivata difficile, di quelle che stavano imperlando la sua fronte di sudore

«La tua vita!» rispose il vecchio «E ora attaccami, così posso ucciderti senza rimpianti!».

Il Ministro capì che quello strano nemico lo stava spronando a difendersi attivamente e che solo se lui l'avesse fatto avrebbe provato a vibrare colpi diretti ai suoi punti vitali.

Solo se lui avesse contrattaccato Francois si sarebbe sentito in diritto di ucciderlo. E allora cosa fece? Contrattaccò.

«Prenditi la tua gloria» Disse con voce profonda, roca, che sembrava provenire da abissi insondati di roccia, poi sferrò un pugno verso il cacciatore.

La Cattedrale di MillennioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora