C'era davvero una stanza per gli ospiti dentro la cattedrale. La porta era dietro il drappo bruciacchiato e per aprirla a Renata bastò un movimento della mano.
Attraversarono un breve corridoio per entrare in una camera rotonda, senza finestre, che conteneva un letto a due piazze, un guardaroba nero laccato, alcuni candelabri argentati e una cassettiera anch'essa nera.
Le candele rosse si accesero per magia non appena i due umani varcarono la soglia.
«Sembra che il tuo Signore ti abbia aperto una porta» Commentò Renata, con un pizzico di ironia
«Quindi io, ehm, dormirò qui stanotte?» domandò il povero prete, spaventato dall'idea di dover dormire da solo in una camera senza finestre: si sentiva sepolto vivo.
Le pareti sapevano di incenso, le lenzuola di fiori: praticamente un funerale.
«È un letto pulito» Disse Renata «E laggiù» indicò una porta bianca ben mimetizzata con il muro, anch'essa curvata per seguire l'andamento della parete «C'è la porta del bagno. Ti consiglio di non usare altre porte a parte quella, per ora, tranne che tu non ti senta particolarmente coraggioso»
«Questa è facile, visto che, insomma, non ci sono altre porte»
«Ma potrebbero apparire. Magari non è la cosa più probabile, ma non si sa mai, giusto Lorenzo?».
"Don Lorenzo" Avrebbe voluto dire il prete per correggerla, ma non ci riuscì. Era spaventato, non con quel genere di paura che fa ridacchiare follemente, urlare o correre, ma con un timore che gli faceva sentire le vene fredde e gli intimava di stare zitto per non svegliare il leone dormiente.
«Immagino che avrai bisogno di un pigiama e di un paio di pantofole» continuò Renata
«Sarebbe, sì, sarebbe fantastico»
«Te li porterò. C'è qualcos'altro di cui hai bisogno?»
«Io... lo so che è una richiesta un po' strana per... per Millennio, sì, ma ecco, io... vorrei un rosario»
«Un rosario?»
«Sì. È un oggetto tipo una collana, con tante piccole palline dette grani, che servono per contare le preghiere e...»
«So cos'è un rosario, Lorenzo»
«Ah. Ok, va ben. Sì, se riesci a trovarne uno mi piacerebbe averlo per pregare. È stata davvero una giornatccia, anzi proprio una brutta settimana, e io vorrei, sì ecco, ricongiungermi con il mio Signore, pregare...»
«Proverò a procurarti un rosario» Renata gli sorrise, rassicurante «Ora riposati un poco e aspettami qui»
«Da solo? Cioè, voglio dire...» Don Lorenzo arrossì un poco «... Non ho niente da fare, non c'è niente...»
«Esplora un po' la stanza» la donna indicò prima l'armadio e poi la grossa cassettiera «Dovrebbe essere sicuro, visto che la cattedrale te l'ha offerta così facilmente. Sarò di ritorno prima che tu abbia il tempo di provare ad annoiarti»
«V-va bene».
La strega ritornò indietro, inghiottito dal buio, e Don Lorenzo sentì un brivido risalirgli la spina dorsale. Era solo.
"Non solo" Disse una voce nella sua mente.
Don Lorenzo era troppo stanco per saltare di gioia, ma poiché gli sembrava di mancare di rispetto alla (presunta) voce di Gesù che era tornata da lui, saltò lo stesso e dopo un paio di balzelli le gambe non lo ressero più. Sdraiato sul duro e freddo pavimento piastrellato, esclamò «Signore!» con un misto di felicità e dolore.
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La Cattedrale di Millennio
Paranormal[STORIA COMPLETA] Se in un antico e incantato paesino pagano, pieno di streghe, all'improvviso arrivasse un prete? Don Lorenzo Impastato, sacerdote pasticcione alle prime armi, è stato scelto da un inflessibile vescovo per portare la parola di Crist...