Don Lorenzo si svegliò alle dieci del mattino, sentendosi ben riposato. La luce invadeva la sua camera da letto, piccoli mulinelli di sottile pulviscolo danzavano dietro i vetri delle finestre.
L'uomo si stiracchiò, sbadigliò e scese dal letto. Si accorse immediatamente di non stare indossando il pigiama, ma gli stessi vestiti che aveva messo per uscire il giorno precedente.
Rise e scosse la testa.
«Che sbadato che sono!» Si disse, entrando in bagno.
Questa volta non aveva addosso nessuna strana macchia di sangue e si sentiva alquanto rilassato. Stava giusto pensando che questa si prospettava una giornata tranquilla quando finalmente, pulito e profumato, entrò in cucina e vide un mostruoso cane giallo (che averebbe anche potuto essere l'incrocio fra un lupo e un orso grizzly) seduto accanto ai piedi di quel tizio spaventoso, Mark McWoodland, e a poca distanza da loro il gatto senza peli del barista che se ne stava con il suo nudo sedere felino poggiato di lato al lavandino.
«B-buongiorno» Disse «È una giornata davvero, ehm... cosa ci fai nella mia cucina?»
«Dobbiamo parlare» rispose l'omone, senza traccia di accento.
Il prete stava per chiedergli come faceva a parlare all'improvviso un italiano così buono, ma poi si ricordò di Topino e della sua abilità (a questo punto era chiaramente autentica) di facilitare le comunicazioni. Ma il felino doveva per forza stare sul ripiano di lato al lavello? Gli sembrava davvero molto poco igienico. E poi cos'era il mostruoso animale biondo che lo guardava fisso come se volesse mangiarselo? Solo ad una prima occhiata Don Lorenzo era riuscito a pensare che potesse trattarsi di un cane molto grosso e molto brutto, ma adesso era quasi sicuro che fosse un lupo mannaro o un'altra di quelle diavolerie zoologiche che gli mettevano addosso una paura bestiale.
"Fai bene ad avere paura" Disse la voce nella sua testa "Il Ministro Oscuro ha con sé il guardiano adesso. Le nostre possibilità di ammazzarlo a tradimento senza poi essere uccisi anche noi si abbassano drasticamente"
"Ma perché, Gesù?" domandò il prete "Lo dobbiamo ammazzare?"
"E certo che sì! Adesso distrailo, io nel frattempo elaboro un piano".
Don Lorenzo allargò le braccia. Gesù gli aveva detto di distrarre quell'uomo, quindi lui lo avrebbe fatto senza esitazione: aprì la bocca e iniziò a cantare: «Osanna eh, osanna eh, osanna a Cristo signor! Osanna eh! Osanna eh, osanna...».
Mark batté le palpebre due volte e sebbene fosse confuso non lo lasciò intendere e permise a Don Lorenzo di finire l'intera canzone. E poi un'altra. E un'altra ancora. E d'improvviso il mostruoso cane giallo scattò in avanti abbaiando ferocemente e il prete ricadde per terra seduto con un gran botto, strillando.
«Quello che Sara voleva dire è che è un po' annoiata dai canti di chiesa» Disse l'omone, molto pacatamente.
Don Lorenzo guardò il muso della bestia, massiccio e ancora contratto a mostrare i denti.
«Si chiama Sara?» Domandò debolmente.
«Sì»
«Mi dispiace di averla fatta arrabbiare».
Il mostro si ritirò, tornando a sedersi accanto a McWoodland. Aveva un'aria divertita adesso: scodinzolava.
«Dobbiamo parlare» Disse l'omone «Riguardo a quello che hai visto la notte che il barista è morto»
«Io non ho visto niente!» esclamò il prete, raccogliendosi le ginocchia al petto
«Non è quello che hai raccontato alla detective Zanardi»
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La Cattedrale di Millennio
Paranormal[STORIA COMPLETA] Se in un antico e incantato paesino pagano, pieno di streghe, all'improvviso arrivasse un prete? Don Lorenzo Impastato, sacerdote pasticcione alle prime armi, è stato scelto da un inflessibile vescovo per portare la parola di Crist...