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Lydia' s pov

«Dai Julie, te l'ho già detto che non ho voglia. Poi oggi ho promesso a mia mamma di sistemare la soffitta» sbuffo nell’ultima frase detta. Ho sempre odiato quel posto, da piccola mio fratello mi raccontava in continuazione storie inquietanti sulla soffitta e, anche a distanza di anni, mi fa un certo effetto andarci. E come potrebbe essere il contrario? Sono sempre stata suscettibile a queste cose.
Poi, dopo alcuni fattori accaduti in famiglia, salire li è davvero difficile per me e per i miei genitori, anche se loro non lo ammetteranno mai.
«Lydia, vuoi che ti do una mano? Posso andare domani a fare shopping» mi propone, sapendo bene tutta la storia e quanto odio determinati incarichi.
«No tranquilla, metterò il CD di mio fratello e canterò a squarcia gola mentre riordino»
Lui, mio fratello maggiore, con i suoi tre migliori amici aveva una band. Spaccavano di brutto, erano strabilianti! Io assistevo sempre alle loro prove, tutti i giorni e tutte le ore.
Purtroppo, all'età di 17 anni, lui e due componenti della band morirono per intossicazione.
Avevo solo sette anni quando è successo, e ancora oggi ci sto davvero male. Ma grazie a Julie, che mi è sempre stata vicina, sto andando piano piano avanti. Le sono infinitamente grata, davvero.
«Un giorno devi farmi vedere una loro foto, ho visto solo tuo fratello» scherza.
«Ovvio, non posso mica non farti vedere quattro ragazzi stupendi» scoppiamo a ridere.
«Specialmente se tra loro c'è la storica crush della mia migliore amica» mi guarda maliziosa.
«Esatto, della tua migliore amica e nessun altro, eh» e riscoppiamo a ridere, per poi salutarci e dirigersi ognuna nella propria abitazione.
Ho sempre avuto, sin da piccola, una mega cotta per uno dei migliori amici di mio fratello che, non so come, negli anni è rimasta insistentemente. Anzi, credo proprio che sia aumentata. Cosa da pazzi!
La cosa pazza, oltre agli anni di differenza? È morto, quindi è decisamente un amore impossibile. Poi lui non ha mai provato niente di diverso da un'amicizia per me, e come biasimarlo: ero una bambina, nonché sorella del suo migliore amico. Chi mai potrebbe anche solo pensare di farsi piacere la sorellina del proprio migliore amico?!

«Sono a casa»
Silenzio.
Giusto, sono andati da dei loro amici!
Meglio così, almeno posso ascoltare il CD di mio fratello e cantare a squarcia gola senza problemi.
I miei non hanno mai superato la sua morte, e nemmeno il fatto che suonasse. Cosa che provocava grandissime discussioni in casa. Io lo difendevo sempre, ma a quanto pare non andava bene. Infatti, un giorno di pioggia, dopo un grande litigio con mia mamma, scappò di casa un mese prima di morire.
Mi manca un sacco!
Ecco, le lacrime che tentano di uscire
«Keep dreaming like we'll live forever, but live it like it's now or never» canto a tutto volume, è la mia canzone preferita in assoluto!

«Allora mia cara, come va?» domanda Julie, dall'altra parte del cellulare.
«Finalmente ho finito, te?» sospiro di gioia, una volta buttata sul mio amatissimo letto.
«Tutto bene, devo sistemare lo studio di mamma… Ma mi senti con la musica a tutto volume?»
«Si sì… Awww! Senti Reginald come canta da dio, oh mamma!» inizio a sclerare.
«Ei piccola innamorata, ti va di venire da me e stare qui a dormire?»
«Ovvio!» esclamo felicissima dell’invito.
«Perfetto, sistemo lo studio e ci vediamo»
«Bye!»
Anche la mamma di Julie, l'anno scorso, ci ha lasciati e io sono sempre stata vicina alla mia migliore amica. Come lei fa con me.

Julie' s pov

Sto sistemando lo studio di mamma da ormai un'ora. E ho notato che aveva un sacco di CD, alcuni mai pubblicati, di molte band. Chissà se ne ha mai fatto parte?!
Ne scelgo uno a caso e lo metto nel lettore. Dalla copertina nera a scritte bianche sembra davvero bello!
Ho appena scritto a Lyd di venire tra mezz'ora, i suoi sono via e non voglio che stia da sola a pensare a suo fratello, Reggie e la band. L’ultima volta che ci ha pensato fortemente stava per finire davvero male. Non voglio che riaccada, non lo permetterò. Non posso perdere colei che considero mia sorella.
BOOM.
Ma che?
«AAAAAAAAA» urlo, dopo che tre ragazzi spuntano dal nulla.
«AAAAAAAAA» urlano pure loro.
«Che...che ci fate qui?» domando alquanto spaventata.
«No. Che ci fai tu nel nostro garage, e come hai fatto a spostare tutto?» risponde uno dei tre guardandosi intorno.
«È casa mia, ok! Chi siete?» ma chi diavolo sono?!
«Poverina ragazzi, non ha mai visto tre fantasmi. La state spaventando» esclama il ragazzo biondo con il cappellino grigio.
«Fantasmi? Cosa!?»
Mi stanno prendendo in giro per caso?! Ma che diavolo.
«Vero Alex. Noi siamo fantasmi, come ti chiami?» prende parola il corvino con la giacca di pelle nera.
Per quanto tutto questo è sicuramente una mia immaginazione, devo dire che sono proprio carini!
«Ok Julie, stai tranquilla. È solo un'allucinazione, niente di grave. Ora scrivi a Lyd, lei ti aiuterà» ripeto ad alta voce prendendo il cellulare.

Oltre la realtà || Reggie PetersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora