🎶11

452 20 2
                                    

Lydia’ s pov

Non sono incazzata, forse delusa.
Speravo con tutto il cuore che avesse capito che sono innamorata di lui da più di dieci anni? Si.
Sapevo perfettamente che non provava assolutamente niente per me? Assolutamente.
Ci sono rimasta completamente da schifo? Ovviamente.
Non dovrei prendermela, non è colpa sua. Non ho mai dato alcun segnale di interesse nei suoi confronti, ma sapere che pensa solo minimamente che mi piaccia Nick è come se mi avesse colpita con una lama.
Mi fermo all’improvviso, davanti al negozio chiuso di caramelle.
L'ho vista quando ho girato l'angolo.
Non se lo aspettava affatto, la vedo con la coda dell’occhio.
«Julie, che ci fai qui?» mi decido a richiamarla, sapendo perfettamente che mi ha seguita di nascosto per tutto questo tempo. Da quando sono uscita dallo studio.
La noto sgranare gli occhi e, come un bradipo appena sveglio, inizia a fare due passi.
«Io… emm… tu come?» si gratta la testa avvicinandosi a me.
Sgamata.
«Ti ho intravista quando ho svoltato poco fa» la smaschero.
«Posso spiegarti: io ero preoc»
«Calma, non sono arrabbiata con te, ahah» la interrompo.
«Davvero?» annuisco ridacchiando per la faccia e la situazione in generale.
«Comunque sto bene, se era questo che ti preoccupava. Ci sono rimasta un attimo male, ma ora è totalmente passato» le spiego, almeno sta più tranquilla e non chiama anche Flynn per farmi il terzo grado.
Le voglio un mondo di bene, a tutte e due, ma certe volte sanno essere davvero pesanti su certe cose.
«Allora perché te ne sei andata così dal nulla?» domanda confusa.
«Beh, ci ero rimasta male e tra poco ho un impegno un po’ importante a cui non posso assolutamente mancare, quindi ecco il motivo»
Già, alla fine ho deciso la risposta da dare al cappellaio fuori di cervello. Ho preso la decisione più giusta per tutti, ne sono sicurissima. Non posso lasciare che si prenda gioco di me e loro.
«Ah, allora è meglio che vada via. Se mai ci vediamo dopo, se ti va»
«Certamente, a dopo Julie» ci sorridiamo mentre lei gira i tacchi e si avvia verso casa sua, ancora in imbarazzo per la figuraccia appena commessa.
‘Ok Lydia, pronta ad incontrare il tanto amato Caleb? Andiamo.’

«Caleb?» lo chiamo guardandomi intorno, non vedendolo da nessuna parte.
«Ai suoi servizi, signorina» appare dal nulla inchinandosi a me togliendosi il cilindro, e facendomi saltare dallo spavento.
Giuro che questo io lo faccio fuori una seconda volta.
«Come promesso sono qui con la tua tanto attesa risposta» roteo gli occhi spazientita.
Non lo sopporto e voglio sbrigarmi a far tutto.
«Finalmente hai scelto. Cosa farai? Lascerai che tuo fratello, il ragazzo amato e il tuo migliore amico muoiano non unendosi a me, oppure ti unirai a me e io gli spezzerò il sigillo?» mi guarda fisso e serio negli occhi.
Devo dire che sono l’unica parte bella di lui. L’unica.
«Si, ho deciso» rispondo seria.
«Mi dica tutto»

Alex’s pov

Ancora mi fa strano che Reggie, Reginald Peters, abbia esposto pubblicamente i suoi sentimenti. Non è mai successo,  ne sono davvero contentissimo.
Una scossa esplode nel mio petto, costringendomi a stringere forte i denti e gli occhi.
Cacchio se fa male!
Non è nemmeno la prima della giornata. Ce ne capitano tre o quattro al giorno, anche con poca distanza l’una dall’altra e questo è orribilmente doloroso e stancante. Ci porterà allo sfinimento ancor prima di sparire nel nulla più assoluto.
Non voglio, non sono pronto a lasciare di nuovo tutto. Non posso sopportarlo affatto.
Lydia, Julie, i ragazzi. Tutto mi mancherà e non ho veramente il controllo emotivo per sopportarlo e superarlo.
Non mi faccio vedere da nessuno mentre sto in questo stato di pseudo malinconia. Sono già pieni dei loro pensieri e preoccupazioni e qualcuno dovrà pur mostrarsi forte ed aiutarli.
Spero con tutto il cuore di riuscire a trovare una soluzione al marchio di Caleb.
«Hey, tutto bene?» domanda con una strana aria, Luke, materializzandosi davanti al mare.
Ogni volta che sono emotivamente instabile mi rifugio qui, in riva al mare seduto sulla sabbia. Ascoltare e vedere come le onde s’infrangono sulla riva mi rilassa.
«Tutto… tutto bene. Tu?» rispondo senza staccare lo sguardo dal mare.
«Sono ancora un attimo scioccato da quello che ha confessato Reggie» lo guardo interrogativo, incitandolo ad andare avanti e raccontarmi quello che gli passa per quella sua testa castana scompigliata. Un po’ come i suoi pensieri.
«Non sono incazzato o schifato. Sono… non lo so nemmeno io. Sapere che a uno dei miei migliori amici piace mia sorella mi fa stranissimo. In questa situazione, poi. Mi destabilizza totalmente. Cacchio, sono di due realtà letteralmente differenti: lei è viva e vegeta, mentre lui è un diavolo di fantasma! So di non dover nemmeno aprir bocca su questo argomento, essendomi preso una bella sbandata per Julie. Ma stiamo parlando di mia sorella e questo… questo non mi fa ragionare. Sono felice che a lui piaccia, credo anche che sia ben ricambiato da Lydia. Solamente mi riesce molto complicato accettarlo a pieno» conclude sospirando e puntando lo sguardo, ormai assente, verso un punto indefinito dell’acqua azzurrina davanti a noi.
La mia mano si posa sulla sua spalla, cercando di confortarlo più possibile.
«Hai tutte le ragioni del mondo, è normalissimo stare così. Anche io, la prima volta che l’ho saputo, sono rimasto per un po’ destabilizzato. Ma poi l’ho accettato a pieno sorriso. Nemmeno noi dovremmo esistere: i fantasmi sono “leggende” e invece eccoci qui, sulla sabbia a parlare di problemi d’amore con dei respiranti. Quello che voglio dirti è che li ho osservati a lungo e posso giurare con tutto me stesso che si amano. Insieme sono indescrivibili. Basta notare come si guardano quando l’altro è distratto. Sono fatti l’uno per l’altro, fin da quando eravamo in vita e tua sorella era piccola. Non ti sto obbligando ad accettare ciò ed essere felice immediatamente per loro, ti sto solo consigliando e mostrando la realtà che circonda i due» spiego dolcemente e pacatamente.
Tutto quello che ho detto lo penso realmente: è come se quei due fossero fatti apposta per finire insieme, in un mondo o nell’altro.
Non risponde, si limita solamente a guardarmi. E a me va bene così, va più che bene.
Non deve darmi una risposta, non era quello l’intento del mio discorso. Lui lo sa, lo ha capito benissimo.

Oltre la realtà || Reggie PetersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora