Lydia’ s pov
«Va bene casa mia o vuoi andare da un’altra parte?» domanda dolcemente il biondo in parte a me.
«Va benissimo anche casa tua, tranquillo» gli sorrido.
Compito di storia sto arrivando!
Da notare la mia assoluta non voglia di mettermi a svolgere quella materia.
Che poi, proprio la rivoluzione agricola dovevamo fare?! Non potevamo fare una ricerca su che ne so... Antico Egitto e la mitologia? Quella di che mi piace un sacco!
«Sono felice di essere in coppia con te, non poteva capitarmi compagna migliore» dichiara guardandomi.
«Anche io» sorrido imbarazzata, nessun mio compagno o, in generale, ragazzo mi ha mai detto qualcosa di simile.«E nulla… questo è quello che ho trovato» dichiaro mostrandogli la schermata del telefono, aperta sulla pagina interessata alle rivoluzioni agricole.
«Sempre di più di quello che ho trovato io» ride mostrandomi il suo computer, raffigurata solo una foto di campi in bianco e nero con titolo e le date di inizio e fine.
Scoppiamo a ridere per la situazione.
«Sapevo che questo compito non dovevamo farlo» inizia lui, sempre ridendo.
«Io proprio storia la abolirei seduta stante, a poterlo fare» continuo io.
«La odi tanto, eh?»
«Non si era capito?» rispondo ironica scoppiando a ridere più forte, seguita subito dal biondo davanti a me.
Devo ricredermi: storia non è poi così noiosa da svolgere!Reggie' s pov
Sono passate due ore dal debutto, o forse anche di più. Non ho un orologio!
Stiamo seguendo, di nascosto, Lydia che è appena tornata da casa di quel biondino. Com’è che si chiama? Ah si… Nick.
È un'idea di suo fratello: vuole scoprire la sua vita senza di lui, in breve.
All’inizio io e il batterista ci eravamo rifiutati di fare una cosa del genere, ma Luke ha continuato a insistere fino allo sfinimento e quindi ora ci ritroviamo davanti alla porta d’entrata di casa sua.
«Non mi sembra giusto, sapete» dichiara Alex. Non posso che annuire più che concordo di questa esclamazione.
«Non stiamo facendo nulla di male. Voglio solo vedere mia sorella» si difende lui.
Ci avviamo dentro casa sua, allo stalkeraggio della belliss- Lydia. Alla ricerca di Lydia.
«Sono tornata!» saluta calorosamente i suoi.
Alla vista dei genitori, Luke si rattrista lasciando cadere una dolce lacrima. Quanto mi dispiace per lui. Non dev’essere per nulla facile.
«Ei, tutto ok?» domando poggiando la mia mano sulla sua spalla, in segno di conforto.
«Si, andiamo» risponde convinto asciugandosi velocemente la lacrima.
«Tesoro, fatta la ricerca con quel bel ragazzo?» domanda maliziosa la mamma.
Beh, bello mica tanto! Lui non è all'altezza di sua figlia, mi creda.
«Mamma! Comunque si, abbiamo finito poco fa»
«Giusto in tempo per la merenda. Ho preparato i biscotti, dieci minuti e ti chiamo a tavola» annuncia soddisfatta della sua creazione culinaria.
«Grazie, vado su intanto» informa dirigendosi al piano superiore.
La sua camera è cambiata molto dall'ultima volta che ci sono entrato. Non è più quella di una bambina di sette anni. No, no.
Senza farci ne vedere ne sentire, ci posizioniamo dietro la porta.
«Wow, quel ragazzo è davvero Wow!» sussurra Alex guardando il poster enorme appeso sul muro davanti a noi.
«No ok, Tutti quei ragazzi sono wow» si corregge.
«Maze Runner» leggo il titolo.
«Sarà una serie tv o film che le piace molto» constata Luke notando altri poster dello stesso film, per poi farci segno di stare in silenzio.
Lydia passa una mano su una chitarra, a noi molto conosciuta, sospirando malinconica.
«Quanto avrei voluto aiutarti a far capire quanto ci tieni a mamma e a papà» sospira tristemente.
Luke, incuriosito, si avvicina ancora di più.
Se ci fa scoprire lo riporto in vita e poi lo uccido una seconda volta!
«Anche se ora posso vederti, non è lo stesso…» ammette.
Dopo secondi di silenzio comincia a piangere.
«Sarei dovuta venire a trovarvi più spesso» continua, tra un singhiozzo e l’altro.
Vederla così mi fa malissimo, vorrei andare lì a consolarla, prenderla tra le mie braccia e dirle che va tutto bene. Asciugarle le lacrime e bac- consolarla. Si, consolarla.
Noi ragazzi iniziamo a piangere, o almeno, ci si inumidiscono gli occhi.
«Dieci anni senza di voi. Mi sembra surreale» dice prendendo una foto raffigurante i Sunset Curve e lei che sorridiamo, per poi sedersi vicino alla chitarra.
«Se solo fosse stato diverso... Ora sareste ancora tutti e quattro uniti, Bobbie non sarebbe uscito dalla nostra vita e Cerrie non mi darebbe fastidio»
«Sapevo che c'era rimasta male» sussurra Alex facendoci annuire in accordo.
«Forse ha ragione: dovevo essere lì con voi quel giorno. Me lo avevate chiesto ma io ho rifiutato per andare in quel cacchio di cinema con Lexi. Ho preferito un'amichetta delle elementari che poco dopo se ne è andata, alla famiglia...»
Non immaginavo potesse solo minimamente pensasse ciò.
«Ma che stai dicendo?!» sussurriamo all'unisono.
«Adesso basta! Non posso sentire mia sorella che piange e si incolpa per tutto!» annuncia irritato.
«Luke fai piano, se ci scopre qui non ci parlerà più. Intendo mai più!» prova a farlo ragionare Alex.
«Lydia, vieni è pronto» la avvisa Emily, dal piano inferiore.
La castana si asciuga le lacrime rendendosi più presentabile possibile e, senza vederci, scende in sala. Seguita ovviamente da noi.
«Tutto ok?» domanda il padre vedendola con gli occhi arrossati.
«Si si… Mamma sono proprio buoni, complimenti» fa un sorriso forzato.
«Grazie tesoro»
«Ah, a proposito, in soffitta ho trovato alcune cose nello scatolone da buttare e mi chiedevo se potevo prenderne alcune» inizia vaga lei.
«Ad esempio?» domanda curiosa la madre.
«Oh, emm...ricordi» so che fa così per non far star male i suoi, Luke e i Sunset Curve sono una ferita aperta per tutte le nostre famiglie.
La guardano curiosi e lei spiega il tutto.
«Ho trovato delle maglie di Reggie» spiega velocemente.
Ah, ho ancora delle mie magliette qui? E lei vuole tenerle? Si!
«Reggie?» chiede il padre. La ragazza annuisce.
I ragazzi mi guardano confusi e alzo le spalle in segno di non saper nulla.
«Si, ti ricordi? Alto, corvino...» inizia a spiegare.
«Bello...?» la prende in giro la mamma.
Lei diventa rossa e io pure. La risposta voglio proprio sentirla!
«Non sono tenuta a rispondere!» dai, non è assolutamente una cosa leale!
«Comunque va bene. Poi, trovato altro?»
«Solo foto che ho già in camera e alcuni spartiti»
«Di che tipo?» domanda il padre.
«Canzoni Country e d'amore» spiega calma.
I ragazzi mi guardano storto.
Non è colpa mia se amo il Country!
I genitori annuiscono.
Dopo attimi di silenzio Lydia punta lo sguardo sui biscotti, come se fossero la cosa più importante del mondo.
«Oggi pensavo di pulire la camera di Luke… » sussurra flebile per paura di una possibile reazione negativa da parte dei genitori.
«Pensavo l'avessero svuotata» da voce ai suoi pensieri il ragazzo in questione.
«Ah quanto pare no» rispondiamo in coro io e il batterista.
«Sicura? Se vuoi chiama Julie, così ti aiuta anche emotivamente» consiglia Emily addolcendo il tono della voce ancora di più.
«Tranquilla, posso farcela da sola» le sorride in modo da rassicurarla.
«Non pensavo stesse così male» sospira tristemente Luke, senza staccare gli occhi dalla sorella.
«Vero, mi fa male vederla così e sentire che pensa di aver colpe inesistenti» guardo basso. Alex, in segno di conforto, mi mette una mano sulla spalla.
«Dobbiamo fare qualcosa!» constata il biondo guardandoci serio e determinato.
«Ma cosa? Lei non sa che l'abbiamo ascoltata, se non ce lo dice lei noi non possiamo fare molto» constato.
«Io voglio sapere una cosa...chi è il ragazzo di cui parlava quella vipera, quello che piace a mia sorella e che a quanto pare non esiste»
«Sempre che “non esiste” sia vero» da voce ai suoi pensieri, Alex.
«Chiederemo a Julie. A proposito, ci conviene tornare allo studio, prima che Lyd ci veda» propongo la mia idea.«Dove siete stati?» domanda la riccia guardandoci storta.
«In giro» rispondiamo velocemente
«potevate avvisare… va bene, io vado da mio padre ad aiutarlo. Non fate casino!» ci minaccia con una penna.
«Ma che ha?» ci guardiamo confusiJulie' s pov
Ottimo, dopo il concerto ho litigato con Flynn: lei si è sentita "tradita" per non averle detto la verità sui ragazzi. Ha totalmente ragione ma non posso mica dirle che sono fantasmi, direbbe a mio padre di chiamare lo psicologo e io non ho intenzione di ritornarci!
«Flynn ti prego, credimi!» la supplico.
«No. Julie capisco tutto ma alle amiche non si nasconde niente» risponde incazzata.
«Lo so, ma è la verità!» continuo.
«Non è vero. So quando menti e questa è una di quelle volte» risponde secca.
Non c'è modo di farle credere agli ologrammi.
«Ok hai ragione, non sono ologrammi» ammetto esausta.
«Ma no» risponde ironicamente roteando gli occhi.
«Ti dirò la verità, ma tu promettimi che non lo dirai a mio papà»
«Va bene»
«Sono fantasmi» confesso tutto d’un fiato.
«Ok, ora chiamo tuo padre» prende il cellulare per comporre il suo numero.
«No, è la verità e posso provartelo»
«D'accordo, vediamo questi fantasmi» risponde ironica, riponendolo in tasca.
«Dammi mezz'ora e te lo posso far vedere»
«Certo, se devo dirlo a tuo padre voglio che sia fatto bene. Su» scherza.
Non scherzerà per molto quando vedrà la verità con i suoi occhi!«Mettiti qui, a Reggie serve spazio per ballare» le spiego.
«Oh, certo» risponde ironica.
«Bene, siete pronti?» mi rivolgo ai ragazzi, che in risposta annuiscono sistemando le ultime cose.
«Questa è una poesia che avevo scritto per te, e con Luke l'ho arrangiata per bene. Si chiama Flying Solo» sorridiamo.
"My life, my life would be real low, zero, flying solo without you. You" finisco appoggiando la mia fronte sulla sua.
«Ora mi credi?»
«Si» mi sorride sincera.
L'abbraccio. I ragazzi stanno ancora suonando, così da poter parlare con Flynn per un breve momento.
«Grazie mille per la canzone, siete stati fantastici» e detto questo i ragazzi spariscono dalla vista di Flynn.
«Ciao» entra Lydia salutando tutti noi presenti.
«Lydia! Come va?» le corre incontro Flynn, abbracciandola.
«Hey, tutto bene te?»
Flynn mi guarda come per chiedere il permesso di dirle quello che è appena successo, ma prendo parola prima di lei.
«Flynn sa la verità sui ragazzi»
«Oh, benvenuta nel club allora» ride la mia migliore amica.
«Aspetta. Tu lo sapevi? Sapevi che sono fantasmi?» domanda incredula. Ma non è arrabbiata per questa cosa.
Emm si, in realtà il cantante è mio fratello»
«Cosa?! Ecco perché mi sembrava famigliare. Devi raccontarmi tutto!» dichiara convintissima, portando la castana lontana dallo studio e da noi.
Ovviamente Lydia le racconta tutto per filo e per segno, senza tralasciare alcun dettaglio. Perfino della sua cotta mega colossale per Reggie.
Si capisce quanto sia eccitata Flynn da questa confessione, dall'urlo che ha tirato, con tanto di saltellino.
Fortuna che i ragazzi non erano lì vicino!
«Adoro!» conclude tornando qui entusiasta.
STAI LEGGENDO
Oltre la realtà || Reggie Peters
Fanfiction☆☆☆☆☆ Questa storia è basata sulla serie Netflix Julie and the Phantoms. Parla di Lydia e della sua storica cotta per un certo ragazzo corvino... ☆☆☆☆☆ - 𝓘 𝓫𝓮𝓵𝓲𝓿𝓮. 𝓘 𝓫𝓮𝓵𝓲𝓿𝓮 𝓽𝓱𝓪𝓽 𝔀𝓮'𝓻𝓮 𝓳𝓾𝓼𝓽 𝓪 𝓭𝓻𝓮𝓪𝓶, 𝓪𝔀𝓪𝔂 𝓯𝓻𝓸𝓶...