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Lydia' s pov

Ancora non ci credo che sono qui davanti a me, sono felicissima!
Non riesco a trovare le parole per descrivere ciò che sto provando in questo esatto momento.
Non avrei mai pensato fosse possibile tutto ciò. Ancora ci credo a stento, ma è davvero un’emozione indescrivibile: Come se avessi finalmente trovato la vera felicità.
E forse è proprio così.
Non che con Julie io non sia veramente felice, anzi, ma adesso è come se fossi completamente felice. Al cento per cento, non dieci su cento.
«Julie mi ha detto che quando suonate con lei vi possono vedere tutti, perché io vi vedo ugualmente?» domando confusa.
Non capisco nemmeno come possano farsi vedere da dei respiranti. Ma è meglio non porsi troppe domande. Potrebbe valermi la sanità mentale.
Ed è già tanto se in questo momento io sia da questo lato del mondo e non dal loro.
«Non lo so e non importa, l'importante è che noi siamo qui e che tu puoi vederci!» dice entusiasta mio fratello. Sbaglio o quella era una piccola lacrima che provava a scendere? No, non sbaglio per niente.
Mi era mancato un sacco.
Vorrei correre tra le sue braccia e stringerlo fortissimo a me. Come quando eravamo piccoli. Recuperare il tempo perduto, e scusarmi per tutto. Perché si, anche se non lo ammetterà mai nessuno, ho da scusarmi eccome.
«È bello rivederti» mi sorride Reggie.
Ok sto per svenire, è possibile che il suo sorriso è sempre più bello?
Fermate le farfalle nel mio stomaco, stanno iniziando a volare ovunque e senza sosta.
Tanto per curiosità: una relazione tra respirante e fantasma è possibile?
Lydia, riprenditi! Anche se la tua crush è davanti a te, devi avere contegno!
«Anche per me» sorrido a mia volta, cercando di trattenere le farfalle che svolazzano nel mio stomaco.
«Julie, perché non ti unisci alla band? Insieme spacchiamo!» fa la proposta Luke, ricevendo sguardi concordi dagli altri due.
Lei mi guarda per chiedere aiuto.
Dalla morte di sua mamma ha smesso completamente con la musica.
La capisco, pure a me ci è voluto un bel po' prima di poter ascoltare della musica, specialmente le loro canzoni.
Pensare che ho rinunciato al concerto di uno dei miei cantanti preferiti perché non ce la facevo proprio.
So che per lei è dura, ma sono sicura che la voglia di cantare è fortissima in lei e che ha solo paura.
È il suo sogno quello di cantare davanti a un pubblico, non posso permettere che rinunci al suo più grande sogno.
«Sono d'accordo con loro, spaccerete sicuro» espongo il mio pensiero.
Ho già in mente dove farli suonare. O almeno, è un’idea molto fattibile.
«Va bene, accetto» sorridiamo.
La mia migliore amica  canterà davvero davanti a delle persone mi riempie immensamente di gioia.
Dalla morte di sua mamma, ha tagliato i ponti con tutto ciò che riguarda la musica.
«Dobbiamo cambiare nome, io suggerisco Reggie e co!» dichiara convinto di sé, il corvino.
«Per quanto possa suonar bene, no» rido io.
«Vero, e poi perché proprio il tuo nome?» chiede Alex, puntandogli la bacchetta della batteria contro.
«Ovvio, no? Sono il più bello» risponde mettendosi in posa e atteggiandosi da divo.
Julie mi guarda maliziosa e io la fulmino.
«Non mi esprimo» dice scioccato mio fratello, sventolando la mano come per scacciare qualcosa.
«Julie and the Phantoms!» esclamo emozionata.
«Bellissimo!» mi abbraccia Julie
«Andata» rispondono in coro i Sunset Curve.
Modestamente sono un genio nel trovare dei nomi.
Siamo tutti seduti a ridere e chiacchierare.

Io e Alex stiamo ridendo per una figuraccia che ho fatto a scuola (quando sono andata contro al mio professore di storia e gli ho rovesciato il caffè sulla giacca) mentre Reggie parla con Luke, il quale è troppo occupato a guardare di nascosto la mia migliore amica che sta sistemando il tavolino.
Cucciolino, il mio fratellone si sta prendendo una cotta per la dolce Julie. Sarebbero davvero carini insieme!
Mi spiace per lui che a breve starà nella mia stessa situazione: un amore impossibile.
Questa atmosfera è davvero meravigliosa, noi cinque insieme a ridere. Nessuno potrà mai rovinare ciò.
«Quindi, Lydia...il ragazzo?» spezza il tutto Luke.
«Cosa?» domando strozzandomi con la mia stessa saliva.
Come non detto. Grazie fratellone, hai appena rovinato l’atmosfera perfetta.
«Che c'è? Sono tuo fratello, è ovvio che devo saperlo» si giustifica con il suo solito sorrisino.
«Non ha tutti i torti» fa spallucce Julie.
Fortuna che tra migliori amiche ci si deve aiutare eh.
«Grazie amica mia, sei di grande aiuto» la fulmino.
«Daii, siamo curiosi» si avvicina il corvino, sporgendosi in avanti con il busto.
No, non metterti anche tu, Reggie.
«Ci sarà qualcuno che ha fatto breccia nel tuo dolce cuore» sentenzia Alex.
Si, il vostro migliore amico dai capelli corvini e la giacca di pelle. Ma non posso dirvelo visto che è qui con noi ed è un cavolo di fantasma. Bellissimo, ma comunque un fantasma.
Julie annuisce alla sentenza del biondo. Giuro che se continua così la strozzo.
Ma poi, perché diavolo stiamo parlando di ciò? Mi hai appena ritrovata e la prima domanda è: Ti piace qualcuno. Davvero?!
«Probabile, ma scordatevi che vi dico chi è» rispondo cercando di finire la conversazione il prima possibile.
«Almeno dicci quanti anni ha, com'è fatto...» continua mio fratello.
«Certo, in pratica vi dico tutto tranne il nome»
«Almeno è carino?» chiede malizioso il batterista.
«Non immagini quanto!» rispondo con aria sognante, facendo ridere la mia migliore amica.
«D'accordo piccola innamorata, dobbiamo andare a studiare. Forza!» constata alzandosi dal divano.
«Ok» sbuffo seguendola in cucina, non prima però di aver salutato i ragazzi.

«E fa 12. Finito!» dico chiudendo il libro di matematica.
Odio la matematica, non ne capisco il senso. Alla fine, se esiste la calcolatrice ci sarà un motivo, no?
«Finalmente! Vuoi mangiare qualcosa?» domanda stiracchiandosi e aprendo la dispensa in cerca di qualche stuzzichino.
«E lo chiedi pure?» rispondo sarcastica.
«Ecco a lei le patatine» esclama passandosi un pacchetto mono porzione di Pringles.
«Merci»
«È strano, vero? Averli qui intendo» mi domanda, una volta seduta di fronte a me.
«Molto. Ho sognato un sacco di volte tutto questo, e ora è realtà!»
«Anche il tuo amato, ora è realtà» ride.
«Scema! Lo sai che tanto è una cosa assurda e, specialmente, impossibile» dico rassegnata abbassando lo sguardo sulle patatine, le quali sono diventate tutte d'un tratto molto interessanti.
«Perchè impossibile?»
«Non saprei...ah si, perché è un fantasma!» la guardo con fare ovvio.
«E allora? Nulla vieta nulla»
«Vero, ma non voglio illudermi» concludo poggiando la guancia sul dorso della mano addentando una patatina.
«Io vi shippo troppo. Ti aiuterò!» dichiara a mo’ di eroe dei film.
Scoppiamo a ridere.
Dopo attimi di silenzio, passati a finire il barattolino mono porzione, riapre bocca.
«Sai chi potrebbe aiutarti, anche? Alex!» mi informa.
Non ci avevo pensato.
«Vero, magari un giorno gliene parlerò» sempre che non mi prenda per una pazza psicopatica.

Luke' s pov

Rivedere la mia sorellina dopo tutto questo tempo è strano e stupendo allo stesso tempo! Era uno dei miei più grandi dispiaceri non poterla mai più vedere e lasciarla qui da sola.
Ma grazie a non so quale miracolo ora sono qui con lei.
Recupereremo i dieci anni persi, e nessuno ci fermerà!
«Davvero? Un negozio di bici! Ma perché non una pizzeria?!» esclama Reggie, guardando il negozio di veicoli che una volta era casa sua.
«Hanno raso al suolo l'intero quartiere» si rattrista il batterista, guardandosi intorno.
«Dai belli, niente musi lunghi! Abbiamo scoperto che possiamo continuare a suonare, ok? Abbiamo una seconda possibilità con la musica e dobbiamo sfruttarla!» esclamo euforico da tutto ciò.
Voglio farli capire che è stupendo quello che ci è successo, e che non bisogna rimurginare troppo sul passato.
«Vero, ma non vorresti sapere come sono andate le cose?» domanda Alex, riferendosi ai dieci anni passati.
«Solo per Lydia. Andiamo ragazzi, siamo realisti: i miei si sono sempre pentiti di avermi comprato la chitarra. Reggie, i tuoi erano sull'orlo del divorzio e Alex, i tuoi non hanno mai accettato il fatto che sei gay!» spiego salendo sul muretto.
«Ok, non ce la passavamo bene» constata rassegnato Alex.
«Vero» concorda il chitarrista al mio fianco.

«Che staranno facendo le ragazze» domanda poco dopo il biondo.
«Parleranno di ragazzi e cose da femmine»
«Ci credete che ora abbiamo la stessa età di mia sorella? È una cosa fantastica!»
«Già» sorride dolce Reggie.
«Torniamo da loro?» chiede il batterista.
«No, prima voglio vedere l'Orpheum» dichiaro.
«Per ricordarci il nostro sogno infranto? Bell'amico, grazie» risponde sarcastico Alex.

Dopo un po' di insistenza da parte mia, ci trasportiamo al teatro.
Wow, è ancora più bello di quello che ricordavo.
Pensare che stavamo per suonare li è incredibile!

«Ahia» esclama Alex.
«Che succede?» domandiamo all'unisono.
«No, nulla» risponde guardando indietro.

Oltre la realtà || Reggie PetersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora