Lydia’s pov
«Mi spiace un mondo, dico davvero» dico tristemente a Julie, in chiamata.
Per colpa di questo stupido accordo con Caleb, non posso andare a supportare la mia migliore amica e i ragazzi.
«Tranquilla, ti capisco. Ma… dove sei? Sento un baccano» cavolo.
«Sono… fuori con i miei, sai vogliono provare a svagarsi»
So che non è bello e giusto mentire, ma non posso assolutamente dirle nulla. Sto letteralmente lavorando per il nemico, colui che voleva uccidere i nostri migliori amici. Imperdonabile. Questo è paragonabile, se non del tutto, un tradimento in piena regola.
Se venissero a scoprirlo non mi parlerebbero più.
Ma lo sto facendo per non vederli sparire per sempre, e vale più di tutto il resto.
«Ora devo lasciarti, tra pochi minuti devo salire sul palco… spero arrivino presto quei tre»
«Vedrai, non mancheranno per nulla al mondo. Spaccate tutto» detto ciò, ci salutiamo staccando contemporaneamente la chiamata.
“E ora, si va in scena” sbuffo sonoramente.
Reggie’s pov
Seriamente? All’ Hollywood Gost Club! Tra tutti i posti, proprio qui ci doveva far materializzare? Beh, c’era da aspettarselo.
«Ma come siete eleganti» fa il suo teatrale ingresso.
«Bei vestiti» mi lascio sfuggire.
«Come sai le nostre taglie?» domanda Alex.
«Hai domande migliori?» lo guarda Luke.
«Si lo so bene che io non vi vado molto a genio, e passare l’eternità nel mio club può sembrarvi opprimente. Ma vi ho appena regalato dei bei vestiti, quindi assecondatemi in quest’ultima serata. Ora, per iniziare: non siete contenti di essere qui tutti insieme? E credetemi che nel mio club c’è tutto ciò che desiderate, incluso Willie. - guarda dritto negli occhi Willie - Inoltre, sul mio palco, non sparite quando finisce la musica. Gli applausi potete goderveli fino a quando volete. La sintonia che vi legherà al vostro pubblico non la troverete con nessun altro, ve lo garantisco. Oh, lo sentite? Mi stanno aspettando - una scossa ci fa quasi perdere l’equilibrio - questa era dolorosa. Ora, vi voglio ricordare che non sapete se la vostra missione è di suonare all’Orpheum. Avete tempo per commettere un errore? Io vi suggerisco di accettare la mia offerta, perché il tempo scorre veloce» detto ciò sale sul palco, non prima di lanciarci un sorriso vittorioso e molto irritante.
«Cosa ci fate voi qui?!» esclama una voce dal tono alquanto sorpreso e sconvolto.
Ci giriamo verso di lei.
Cosa? Non può essere! Non credo ai miei occhi.
«Lydia!» esclamiamo all’unisono, sconvolti.
Lydia’s pov
Non ci credo, Caleb non doveva farlo.
Non era questo il patto.
Come ci sono finiti qui?
«Perché non siete con Julie. Dovete suonare all’Orpheum, ricordate?»
«Potremmo farti la stessa domanda» osserva Alex.
«Sentite, non dovete restare qui. Caleb farà di tutto pur di non lasciarvi andare, lo so. Quindi, se ci tenete davvero a Julie e alla band, smaterializzatevi ora»
«Sorellina, perché tu sei qui?»
«Io… non posso dirvelo» dico guardando il pavimento.
«E per quanto posso adorarti con questo incantevole vestito, perché sei conciata così?» continua Alex. Reggie non ha ancora emesso suoni, il che mi preoccupa.
So che hanno capito. Non il motivo per cui ho scelto di farlo, ma cosa sto facendo.
«Io… Vi prego, andatevene» qualche lacrima scende incontrollata sulle guance, infrangendosi sul pavimento nero.
«Lydia che succede? Perché ti sei unita a lui?» domanda il biondo, provando ad avvicinarsi a me. Ma io mi allontano, non voglio affrontarli. Non adesso.
«Perché non ci hai detto che ti sei alleata con il nemico al posto che venirci a vedere? Preferisci lui a tuo fratello, i tuoi migliori amici e il ragazzo che ami?!» mi urla Luke ferito.
Reggie mi guarda. Non capisco, è tra lo sconvolto e il confuso. Sia per la situazione che per l’ultima frase detta dal castano.
«Non è come sembra»
«Invece sembra proprio così» si incazza ancora di più, tanto che il suo viso inizia a diventare rosso.
«Luke, ti prego»
«Luke un bel niente! Se ti sei unita a lui puoi ritenerti fuori dalla mia vita per sempre!»
«Io… voi… voi…» le lacrime ormai scendono una dopo l’altra, non posso nascondere il pianto.
«Luke, stai esagerando. Non pensi?» prova a farlo calmare Reggie, che finalmente apre bocca.
«No! Sono convinto di tutto quello che sto dicendo» mi guarda truce.
«Lydia, sai anche tu che persona è Caleb. Perché sei qui, pronta a cantare per lui?» domanda il corvino.
«Perché… perché… vi prego, andate da Julie. Prima che sia tardi»
«No, se devo rimuoverti dalla mia vita voglio sapere il perché»
Ha ragione, ormai sanno quasi tutto.
«Lui è venuto da me e mi ha messo davanti a una scelta: se volevo salvarvi dal suo marchio, dovevo unirmi a lui. Dopo tempo ci ho pensato. Non posso vivere senza voi tre, morirei. -un singhiozzo mi interrompe- Ho accettato, con la promessa che vi lasciava stare e che non sarete venuti a conoscenza di niente. Ma ora, ora lo sapete» confesso il peso che mi portavo appresso.
«Perdonatemi… ora correte da Julie» detto questo corro con le lacrime agli occhi sul palco, pronta ad esibirmi per questa sottospecie di fantasma.
Reggie’s pov
«Io… sono sconvolto» confesso.
«Tutti lo siamo» ammette Alex.
«Io non la capisco… Lei non…» con questo si smaterializza.
Io e il mio migliore amico ci scambiamo uno sguardo preoccupato, per poi seguire Luke.
Lydia, in che cosa ti sei cacciata?
Julie’s pov
«Whatever happens, even if I'm the last standing I'ma stand tall, I'ma stand tall. Whatever happens, even when everything's down I'ma stand tall, I'ma stand tall. I gotta keep on dreaming, 'cause I gotta catch that feeling. Whatever happens, even if I'm the last standing I'ma stand tall, I'ma Stand Tall!» finiamo di cantare, inchinandoci alla platea.
Sto per piangere, tutti e quattro stiamo per farlo.
Come conclusa la canzone, i ragazzi spariscono.
Sono trapassati. Spero stiano bene, ovunque siano.
Mi mancano già, non riesco a trattenermi dal piangere.
«Tu e i tuoi Panthoms siete stati incredibili stasera! Vorrei ringraziarli per riaverti avvicinata alla musica» esclama, davanti all’entrata di casa, papà.
«L’ho già fatto io. E ringrazio te, papi» sorrido per poi abbracciarlo.
«Julie, posso parlarti un momento?» mi chiede Carlos.
«Si, si. Dammi un attimo»
«Ok. Non sparire… come un fantasma» annuncia facendomi l’occhiolino e poi entrando in casa.
Cosa? Come… come cavolo lo ha scoperto?!
«Solo un minuto» dico a papà che entra in casa.
«Julie! Julie scusami davvero un mondo. Ho fatto il prima possibile» si scusa con il fiatone la mia migliore amica.
«Lydia, tranquilla… sono andati, ce l’hanno fatta» sorrido tristemente.
Lei guarda in terra. Ho sentito rompersi qualcosa dentro di lei, ne sono sicurissima.
«Sono felice per loro» sforza un sorriso.
«Stavo andando nello studio di mamma, sai per… vuoi venire?»
«Si, si per favore» risponde con le lacrime agli occhi.
Lydia’s pov
«Io lo so che l’ho già detto però, grazie ragazzi» confessa una volta entrate nello studio.
«Prego Julie» dice una voce sofferente. Reggie!
«Eddai» lo rimprovera Alex.
Come, sono ancora qui?
Julie accende la luce, confermando tutto. I tre sono sdraiati sul pavimento sofferenti.
«Che cosa ci fate qui?» domando sconvolta.
«Io credevo… che foste in paradiso. Perché non siete trapassati?»
«Si vede che suonare all’Orpheum non era la nostra questione in sospeso» pensa ad alta voce il batterista.
«Due punti per Caleb» esclama sconfitto e schifato Reggie, riferendosi anche al litigio avvenuto poche ore prima.
«Volevamo che ci credeste nell’aldilà, quindi abbiamo fatto finta. Però non sapevamo dove andare» piange mio fratello.
Vorrei abbracciarlo, ma mi odierà a morte.
«Pensavamo andaste a dormire» continua il corvino.
«Invece io sapevo che sareste venute qui, ma nessuno mi ha ascoltato» ribatte Alex, per poi ricevere una scossa fortissima.
Pensavo che non gli arrivassero più. Caleb me lo avevo promesso, era il nostro accordo!
Giuro che deve solo provare a farsi trovare in giro da me, è morto. Sotterrato!
«Dovete pensare a salvarvi adesso, svelti! Unitevi al club di Caleb, vi supplico. È meglio che non esistere per niente. Andate. Vi prego, fate qualcosa» esclama in lacrime Julie.
«Noi non ci torniamo li» constata il chitarrista.
«Non vale la pena suonare, se non suoniamo con te. Senza rimpianti» annuncia Luke.
«Io non capisco… non è così che doveva andare… lui… dovevate…» non capisco più niente.
«Lydia, tranquilla okay. Va tutto bene» prova a tranquillizzarmi il biondo.
«No, niente di questo va bene… ho sbagliato tutto… si, è così» esclamo in preda ai singhiozzi, correndo fuori.
Mi accascio al muretto, cercando di camuffare il pianto.
«Ei, non piangere. Ti prego» si avvicina Reggie, posandosi davanti a me.
«Mi spiace»
«Ma non hai colpe. Lui ti ha usata, come ha fatto con tutti noi» prova a tranquillizzarmi.
«E io come una scema ho accettato. Sapevo che non c’era da fidarsi, ma mi sono comunque unita a lui. E ora mi odiate. Luke mi odia»
«Noi non… non potremo mai odiarti Lydia. Mi è impossibile»
«A quanto pare, lo pensi solo tu» singhiozzo.
«Lui non ti odia. Era solo sconvolto, non pensa veramente di rimuoverti dalla sua vita»
«Reggie ha ragione. Scusami Lydia, ti prego perdonami per quello che ti ho detto. Non potrei mai vivere senza di te, sei la persona più importante della mia vita. So che lo hai fatto per noi, per me. E non posso che essertene riconoscente a vita. Ti voglio bene sorellina, e questo niente e nessuno potrà cambiarlo» confessa uscendo in cortile, guardandomi negli occhi.
«Anche io ti voglio bene fratellone» lo abbraccio piangendo.
Sono a casa. Tra le sue calde braccia sono finalmente a casa.
Aspettate un attimo… calde braccia? Lo sto abbracciando?!
«Com’è… com’è possibile!?»
«Non lo so»
«Ragazzi, cosa succede?» esclama Julie uscendo dallo studio.
«Perché non sento più alcun dolore?» la segue Alex.
«Che significa tutto questo?» domanda il corvino, confuso con tutti noi.
«Che il nostro gruppo è tornato»
Ci abbracciamo forti.
È la sensazione più bella che abbia mai provato.
Ora si, sono davvero felice!
Sono in camera mia, affacciata alla finestra.
Ancora non ci credo che posso avere un contatto fisico e abbracciarli, mi sembra così surreale.
I ragazzi hanno voluto stare un po’ da soli, stesso vale per me e Julie. Troppe emozioni in una sola serata.
«Posso?» domanda dolcemente Reggie.
«Entra pure» li sorrido.
«So che è tardi, ma volevo passare la serata con te» si siede in parte a me, guardando per pochi istanti la luna.
«Ne sono… felice» arrossisco lievemente. Non posso farci niente, lo amo.
«Volevo ringraziarti per aver rinunciato alla tua libertà per noi, grazie»
«Non devi ringraziarmi, lo farei senza pensarci due volte»
Mi sorride, avvicinandosi ancora un po’.
«Oggi è stato stranissimo potervi abbracciare. Mi sono sentita felice, per la prima volta lo ero d’avvero» confesso sorridendogli.
«Anche io. Sai, c’è una cosa. Una cosa che ho sempre provato a reprimere poiché non era giusto. Una cosa che a distanza di anni è aumentata fino ad esplodere. E finalmente, finalmente una piccola cosa per essere del tutto felice si è realizzata e mi dispiace. Mi dispiace davvero tanto per quello che potrebbe causare ciò, ma io non posso far finta di niente e continuare a reprimere il tutto. Quindi, perdonami per quello che sto per fare, ma è il cuore a volerlo. E si sa, al cuor non si comanda» senza lasciare che dessi una risposta, mi accarezza dolcemente il viso. Avvicinandosi lentamente a me. Come d’incanto le sue labbra si posano sulle mie, dando vita a un meraviglioso e dolcissimo bacio. Tutt’intorno è come se si colorasse di rosa, come se fossi in un paradiso fatto solo per noi due. Perché è così che siamo. Solo noi due. Oltre la realtà.
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Oltre la realtà || Reggie Peters
Fiksi Penggemar☆☆☆☆☆ Questa storia è basata sulla serie Netflix Julie and the Phantoms. Parla di Lydia e della sua storica cotta per un certo ragazzo corvino... ☆☆☆☆☆ - 𝓘 𝓫𝓮𝓵𝓲𝓿𝓮. 𝓘 𝓫𝓮𝓵𝓲𝓿𝓮 𝓽𝓱𝓪𝓽 𝔀𝓮'𝓻𝓮 𝓳𝓾𝓼𝓽 𝓪 𝓭𝓻𝓮𝓪𝓶, 𝓪𝔀𝓪𝔂 𝓯𝓻𝓸𝓶...