Capitolo 4

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Capitolo quattro

Alcuni cambiamenti sono così lenti che non te ne accorgi, altri sono così veloci che non si accorgono di te.

[Ashleigh Brillant]

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Strillo per l'ennesima volta quando mi strappano la striscia di carta dalla pelle. Sono completamente arrossata. E spennata, neanche fossi un uccello.

"Mi dispiace! È che sei così pelosa!!"

Commenta una ragazza con la pelle colorata di un verde molto chiaro.
Mi limito a fulminarla con lo sguardo, mentre altre due ragazze osservano ogni centimetro del mio corpo nudo, cercando ancora qualche pelo, ma che evidentemente non trovano visto che mi fanno alzare ed indossare un accappatoio.
Mi dirigono in una stanza, completamente bianca, con solamente una poltrona dove mi fanno sedere.
Strappano peli dal mio viso, migliorano le mie mani con qualche strana crema, e colorano le mie unghie. Mi osservano soddisfatti, prima di allontanarsi quando entra un ragazzo. Ha uno smoking blu, con capelli bianchi all'indietro. Anche se dimostra almeno trent'anni.
Orecchini d'argento, e labbra verdi. Il solito abitante di Capitol City in breve.
Mi osserva e sorride, facendomi alzare e togliere il accappatoio.

"Sei davvero splendida."

La sua voce è roca, e profonda mentre gira intorno a me.

"Sarà facile con te."

Aggiunge fermandosi proprio davanti al mio viso.

"Io sono Ray. Il tuo stilista."

Annuisco semplicemente mentre mi osserva ancora e ancora.

"Oggi alla cerimonia d'apertura, ho preparato un vestito in base alla provenienza del tuo distretto. E che cosa produce il tuo distretto?"

Domanda sorridendomi caldamente.

"Legna e carta "
"Esattamente, che proviene dagli alberi."

Ribatte. Probabilmente mi tingerà tutta di marrone, e mi farà i capelli verdi, come gli Hunger Games precedenti. Mi umilierò, in poche parole.

"Ho un vestito splendido per te. Ti piacerà."

Mormora ad io sforzo un sorriso prima di annuire. Mi fa indossare il vestito, di un verde chiarissimo, quasi bianco, prima di sistemarmi un mantello con fantasia foglie. Mi slega i capelli dalla mia, probabile, orrenda acconciatura e con un strano macchingenio, me li rende tutti ondulati. Mi infila una coroncina di fiori rosa, e mi ordina di correre per la stanza. Ho scarpe molto basse, e quindi riesco, e l'effetto è stupendo. Il mantello, ricorda vagamente il movimento delle foglie mosse dal vento. E devo dire che è la prima volta in cui mi trovo così comoda in un vestito. Mi giro intorno, divertendomi a vedere come il mantello possa sembrare così vero.

"Vedo che ti piace..."

Commenta sorridendo leggermente ed io annuisco, ridacchiando continuando ad osservarmi sull'immagine riflessa.

"Vieni, andiamo a mangiare qualcosa."

Aggiunge poi, ed io annuisco seguendolo in una stanza.
Basta che clicca un bottone, ed esce cibo, ed io ne resto particolarmente irritata. Basta solamente un bottone per riempire questa tavolo, e dire che sono furiosa, è dire poco.
Capitol City è così eccentrica e superficiale, che se fosse per me, vorrei loro nell'arena, per poterli uccidere tutti. Sono così odiosi, ed esagerati. Hanno tutto pronto, l'unica cosa che si devono preoccupare, è il colore del vestito che vogliono indossare il giorno dopo. Sono semplicemente mostruosi.

"Immagino l'odio che nutri verso di noi..."

Sussurra notando il mio sguardo indirizzato al cibo. Non ho intenzione di mangiare questa roba. Nemmeno un po'.

La 59esima edizione degli Hunger GamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora