5 years later (pt.2)

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La dolce voce che avevo ormai quasi dimenticato, semplicemente pronunciando il mio nome, fece riaffiorare alla memoria ogni dettaglio di ciò che era stato.
"Uhm... non avevo calcolato l'effetto che mi avrebbe fatto rivederti" ammise grattandosi la nuca.
Rimasi in silenzio a guardarlo esterrefatta. Era cambiato, i lineamenti dolci che caratterizzavano la sua giovinezza si erano induriti, sembrava più adulto, ma i suoi occhi erano sempre gli stessi, e lo sguardo che riservava solo a me era rimasto lo stesso di sempre.
"Ho così tante domande da farti" ammise esasperato.
"Carter..." fu l'unica parola che riuscii a dire prima di abbracciarlo, fu come tornare a respirare per la prima volta dopo anni, ero rimasta talmente tanto sott'acqua che mi ero dimenticata come ci si sentisse a non affogare.
"Sei qui" nascosi il viso nell'incavo del suo collo, poi realizzai.
"Sei qui... Carter, che ci fai qui?! Come mi hai trovata?" Mi innervosii.
"Sei seriamente arrabbiata con me?! Tu mi hai lasciato senza un cazzo di preavviso con una lettera filosofica di merda che sostanzialmente non ha un fottutissimo significato, e tu sei quella arrabbiata?!"
Rimasi in silenzio a guardarlo, non l'avevo mai visto così arrabbiato, non con me, ma aveva pienamente ragione di esserlo.
Lui fece per parlare ma venne interrotto da una vocina alle mie spalle.
"Mamma, lui chi è?"
Sbarrai gli occhi e mi voltai verso di lei.
"Non è nessuno, torna in camera tua"
"Quanti anni hai?" Le domandò Carter con un'espressione di puro stupore in volto.
"Non rispondergli. Krystal! Riportala in camera!"
"Quanti anni hai?" Domandò nuovamente.
"Ne ho quattro" rispose ingenuamente mostrando il numero con le dita.
In quel momento piombò in stanza sua zia che senza fare domande la riportò in camera.
Mi voltai verso di lui.
"Devi andartene"
"Quattro anni? April..."
"Ok va bene, possiamo parlare da un'altra parte però? Ti prego"
"Va bene"

Poco dopo.
Ci ritrovammo nel bar del primo appuntamento tra me e Lukas mentre Carter mi fissava aspettandosi risposte e io non sapevo da dove cominciare.
"Quindi... che vuoi sapere?"
"Non è facile porti solo una delle domande che mi frullano in testa da cinque anni a sta parte... la bambina, chi è?" Domandò infine.
"È nostra figlia"
"Non cominciare con le cazzate, Joy mi ha detto che mi stavi tradendo"
"No, Carter, lei è tua figlia, assolutamente, ma l'hai vista? È identica a te, ogni volta che guardo i suoi capelli non posso fare a meno di pensare ai tuoi... per non parlare del carattere, è così cocciuta" sorrisi.
Avrebbe voluto sorridere anche lui, ma il suo orgoglio gli impediva di farlo.
"Hai chiesto tu a Joy di riempirmi di bugie?"
"Assolutamente no, le avevo solo chiesto di prendersi cura di te e di evitare che mi trovassi"
"Mi hai mai amato?"
"Carter... dopo averti lasciato ho pensato di morire, mi sono sentita persa senza di te" ammisi senza un minimo di ritegno.
Inspirò profondamente.
"E allora perché te ne sei andata? Voglio il vero motivo"
"Ti ho sentito parlare con Andrew di come non ti sentissi pronto a fare il padre, e ho deciso di farti un favore" ammisi tristemente.

My Best Friend Is A DaddyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora