Let's get lost

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Mi svegliai in un letto che non era il mio ma che conoscevo altrettanto bene. Cosa ci facevo a casa di April? Mi alzai ma un dolore lancinante alla testa mi costrinse a sdraiarmi di nuovo con un verso frustrato.
"Allora sei sveglio, stavo iniziando a considerare l'idea di chiamare le pompe funebri" commentò la mia migliore amica entrando con una tazza di caffè.
"Come sono finito a casa tua?" Chiesi mentre mi passava quel liquido paradisiaco.
"Beh, diciamo che verso le undici di sera sei arrivato e hai rotto i coglioni finchè non ti ho aperto"
"E ti ho detto qualcosa di particolare?" Domandai impaurito.
Qualcosa balenò nei suoi occhi, ma poi rispose:
"No, deliravi"
"Ah" appoggiai la tazza alle labbra, ma lei me la rubò e prese un grande sorso poi si avvicinò a me.
"Vuoi farmelo bere così?" Ridacchiai.
Lei annuì.
Il mio cuore accelerò, e baciandola dolcemente cominciai a succhiare il caffè, anche quando finì continuammo a baciarci senza nessuna malizia, i movimenti delle nostre labbra erano casti, puri e pieni di amore. Si staccò, ma questa volta non corse via, rimase lì a guardarmi.
"Ma che stiamo facendo?" Chiese esasperata con la fronte appoggiata alla mia.
"Dobbiamo per forza etichettare ciò che sta succedendo?" Chiesi con tono dolce.
"Sì, senza un'etichetta mi sento persa" ammise.
"Beh, allora prova a perderti con me" risposi unendo nuovamente le nostre labbra.
Il bacio divenne sempre più passionale.
Lei salì a cavalcioni su di me e cominciò a muoversi lentamente strappandomi un gemito, sorrise sulle mie labbra mentre il suo respiro accelerava.
Mi staccai dalle sue labbra per cominciare a baciarle il collo lasciando dei segni violacei.
"Mmh Carter..." gemette il mio nome.
Mi allontanai immediatamente sorridendo cattivo.
"Babygirl, sai benissimo come devi chiamarmi in questi momenti..."
La scrutai con sguardo da predatore, lei interruppe il contatto visivo.
"Guardami e rispondi" le ordinai.
Rivolse i suoi occhi scuri verso i miei e disse con tono flebile:
"D-daddy"
"Ma che brava, sbaglia un'altra volta e finirà male" la avvisai.
April mi guardò con le pupille dilatate eccitata come non mai. Le passai una mano sul fianco per poi palparle una natica, sussultò ed emise un piccolo gemito.
"Ti piace proprio essere dominata, non è così babygirl?" Domandai, lei arrossì velocemente e annuì con aria sottomessa.
"Ti piacerebbe essere sotto il mio controllo?" Le accarezzai la schiena.
Si limitò ad annuire.
"Dillo"
"Sì, voglio che tu mi sottometta" rispose.
La feci alzare, ma io rimasi seduto.
"In ginocchio" le ordinai. Lo fece e si morse il labbro nervosa.
"Non provocarmi" la avvisai.
"Toglimi i pantaloni e i boxer"
Con le mani lievemente tremanti eseguì l'ordine.
"Credo che tu abbia già capito cosa voglio che tu faccia..."
"Sì..." rispose con voce imbarazzata.
"L'hai già fatto?"
Scosse la testa.
"C'è sempre una prima volta, prova, ma attenta ai denti"
"Daddy... non so da dove cominciare" mi guardò confusa. Le accarezzai la testa arrivando fino al mento e sollevandole il viso, le lasciai un piccolo bacio sulle labbra e lei sorrise.
"Prova, come credi che si faccia?" Cercai di reprimere l'istinto di farmi fare qualunque cosa pur di venire e cercai di essere più dolce possibile.
Si avvicinò lentamente alla mia erezione e posò un piccolo bacio sulla punta, rabbrividii.
"O-ok, è un buon inizio" la incoraggiai.
Cominciò a lasciare alcuni bacetti lungo tutta la lunghezza per poi tornare al glande leccando delicatamente.
"M-mi stai facend-ah impazzire..."
Inglobò gran parte della mia erezione facendomi rovesciare la testa all'indietro.
Cominciò a muoversi e succhiare con un ritmo che mi stava facendo vedere le stelle.
Dopo alcuni minuti i miei gemiti si fecero più gravi e ringhiando mi riversai nella sua bocca.
Lei ingoiò e mi guardò insicura con le gote arrossate.
"Babygirl... sei stata... bravissima" dissi ansimando.
Sorrise.
"Vieni qui" la feci tornare a cavalcioni su di me.
"Ora ti darò una scelta: preferisci che daddy ti restituisca il favore... o... vuoi arrivare al sodo?" Domandai.
"Io preferirei la seconda..." rispose.
"Come desideri" detto ciò mi sdraiai e scambiai le posizioni.
La svestii velocemente lasciandole solo l'intimo addosso e infilai due dita nelle sue mutandine.
"Ah... baby... sei così bagnata" feci scivolare due dita dentro di lei facendole inarcare la schiena.
"D-daddy!" Strillò.
"Sì?"
"Ti voglio ora" Piagnucolò.
"Sei sempre così impaziente..." cominciai a sforbiciare con le mie lunghe dita.
"Ahh... t-ti prego..."
Le tolsi le mutandine e presi un preservativo dal comodino, me lo infilai velocemente e la penetrai, lei inarcò la schiena e urlò. Cominciai a dare delle spinte forti e decise facendola gemere come non mai.
"Daddy... ah... sto p-per..."
"N-non ancora babygirl"
Sentii le sue pareti stringersi attorno al mio membro per non venire, emisi un gemito gutturale aumentando le spinte.
"D-daddy, t-ti p-p-prego, AH lasciamh...i venire..."
"Ahh... piccola... vieni per me..." le risposi.
Lei gridando eseguì l'ordine con immenso piacere, poco dopo raggiunsi anche io l'apice e mi accasciai di fianco a lei coprendoci con un lenzuolo. April si accovacciò abbracciata a me affannata.
"Baby..."
"Mh?" Alzò la testa con gli occhi chiusi.
"Nel caso non lo avessi già capito... ti amo"
Mi guardò sorpresa poi sorrise.
"Lo so, ieri da ubriaco non hai fatto altro che dirmelo, ma non credevo che da sobrio lo avresti ammesso..."
La fulminai con lo sguardo poi le accarezzai la guancia.
"Ti amo"
"Mi piaci" ridacchiò.
La baciai. Ero felice.

My Best Friend Is A DaddyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora