Phonecalls

3K 63 14
                                    

April's pov:
Mi svegliai a causa di un forte russore, era Grace... sul divano... al piano di sotto. Com'era possibile che facesse tutto quel rumore?! Piantai la faccia nel cuscino e vi soffocai un grido frustrato. Erano le sette, almeno avrei avuto il tempo di prepararmi per la colazione con Lukas.
Il mio portatile iniziò a squillare, era Joy.
"Hey bellissima" mi salutò la sua immagine sfocata accompagnata da una voce metallizzata.
"Heyy, come va?"
"Si tira avanti dai, quel bastardo del mio capo non fa altro che rompere dalla mattina alla sera, mi sarei già licenziata ma al bar vengono certi manzi al sabato sera... complimenti alla mamma"
"Sei sempre la solita" scoppiai a ridere.
"Tu invece? Ti sei un po' ripresa?" Mi chiese preoccupata.
"Diciamo di sì, ho anche conosciuto un tale..." le feci l'occhiolino.
"ODDIO DEVI RACCONTARMI TUTTO" iniziò a urlare.
"Non pensare male, probabilmente Carter resterà il mio chiodo fisso per anni, per ora voglio solo farmi degli amici" sospirai.
"Lui come sta?" Chiesi intimorita.
"Sta alla grande, hai fatto bene a liberarlo da questo peso, ora lo vedo molto più felice sinceramente, e sono certa che presto lo sarai anche tu col ragazzo del mistero"
"Peso? Mio figlio sarebbe un peso?" Mi alterai.
"Dai lo sai che non intendevo quello"
"E cosa intendevi?"
Sembrava che stesse per dire qualcosa, ma venne interrotta da una voce maschile.
"Mio Dio Joy, non so più cosa fare con te, sparisci sempre in bagno per ore anziché lavorare, alla prossima giuro che ti licenzio"
"Ok ok arrivo!" Urlò esasperata lei.
"Il mio capo, devo andare, mi raccomando scrivimi la data della prima ecografia, voglio essere presente, bacii" e attaccò.
Peso.
Aveva definito mio figlio un peso e pretendeva pure di venire alla prima ecografia quando neanche il padre ci sarebbe stato!?
Decisi di lasciar perdere e di farmi una doccia.

Carter's pov:
La fastidiosa suoneria del mio telefono mi distolse dal mio primo sonno decente dopo la partenza di April.
"Pronto?" Risposi.
"Hey bell'addormentato, stasera dove mi porti?"
Mi ero completamente dimenticato dell'uscita con Joy, la mia serata sarebbe stata: pop corn, io, un divano, e programmi idioti nel disperato tentativo di distrarmi.
"Uhm, c'è un ristorante buono vicino a casa mia-"
"Perfetto, alle otto passami a prendere" e attaccò.
"Aspet-" troppo tardi.
"Non so nemmeno dove abiti..." dissi a me stesso.
Provai a richiamarla ma non rispondeva. Così provai con Richard.
"Non ho intenzione di dirti dov'è April" esordì con tono fermo.
"Tranquillo, ho deciso di dimenticarla"
"Oh... e ora vuoi provarci col suo migliore amico? Tesoro, non è che perché sono gay mi piacciono tutti i ragazz-"
"Ma che cazzo... ti volevo solo chiedere l'indirizzo di Joy"
"E perché vorresti saperlo scusa?"
"Stasera usciamo e devo andarla a prendere"
"Mi prendi per il culo?! Giuro che sta volta Joy la ammazzo, con quale coraggio esci con un'amica della tua ex?! Vi siete lasciati da quanto... due giorni? Fai schifo"
"Ti stavo solo chiedendo un fottuto indirizzo, non c'è bisogno di attaccarmi, usciamo in amicizia"
"Oh certo, ti credo" disse in tono ironico.

Joy's pov.
La suoneria incessante del mio telefono mi distolse dal mio mio momento di relax nella vasca.
"Pronto?"
"Che cazzo stai facendo?!" April sbraitò dall'altro capo del telefono.
"Un bagno..." risposi in tono dubbioso.
"Non prendermi per il culo Joy, Richard mi ha detto tutto"
"E quel finocchio che ti avrebbe detto scusami?" Domandai con fare disinvolto.
"Azzardati a uscire con Carter e giuro che prendo il primo aereo per venire ad ammazzarti"
"Allora tesoro, intanto ti calmi, lo sai che quel coglioncello amante di cazzi enfatizza sempre tutto, Carter è venuto nel mio locale ieri e mi ha pregato in ginocchio di uscire con lui, da amici, perché ha bisogno di qualcuno con cui parlare... ha bisogno di un sostegno femminile capisci?"
"Quindi hai mentito, lui sta male per me" constatò.
"No non è per quello!" Mi affrettai a inventare una scusa decente.
"Ecco... lui ha perso una partita a calcio e ha litigato coi suoi amici per questo" avrei potuto dire di meglio ma lei sembrò bersela.
"Oh... scusami... i-io... è che mi manca così tanto" le si spezzò la voce.
"Tranquilla tesoro, tutto come prima" e riattaccai, non avevo intenzione di subirmi altre lagne.

My Best Friend Is A DaddyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora