Fuck me Daddy!

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"È la migliore amica di mia madre, ci sarà il suo gruppetto a quanto pare e... vogliono conoscere il mio ragazzo"
"Come lo sanno?!"
"Me lo chiedono tutti gli anni... ma quest'anno il ragazzo ce l'ho"
"Vedi? È un segno del destino!"
"Non ti azzardare a nominare la gravidanza o ti uccido"
"Ok ok" alzò le mani in segno di resa.
"Allora... cosa potrei regalarle?" Pensai ad alta voce mentre mi toglievo gli orecchini.
"Collana?" Propose.
"Non le mette"
"Braccialetto?"
"Già fatto, due anni fa"
"Anello?"
"L'anno scorso"
"Profumo?"
"È impossibile trovarne uno che le piaccia" mi misi un paio di orecchini dorati che mi aveva regalato lei.
Li odiavo.
"Mh... un maglione?"
"Ahahahahah buona questa"
"Una borsa?"
Mi bloccai un attimo.
"Sì... può starci... grazie amore!" Lo baciai.
"Ok, allora al mattino andiamo a prenderle questo fottutissimo regalo"
Ridacchiai.
"Allora... adesso che si fa?" Domandai con un sorrisetto tutt'altro che innocente in volto.
"Si dorme" rispose.
Mi buttai sul letto sbuffando.
"Ooh qualcuno ambiva a qualcos'altro?" Si mise a cavalcioni sul mio fondoschiena.
"Tsk no!" Arrossii.
"Mh ok..." sembrò arrendersi.
Improvvisamente mi prese con forza i capelli e mi tirò la testa all'indietro, le sue labbra sfiorarono il mio lobo.
"Non dovresti mentire al tuo Daddy" sussurrò.
Un sospiro lasciò le mie labbra e lui se ne accorse.
"Io ce l'ho già duro da prima in doccia, se mi vuoi... dillo" rafforzò la presa.
Mi morsi il labbro e cominciai a provocarlo:
"Ah Daddy... ti voglio così tanto" spinsi le mie natiche contro la sua intimità, un piccolo gemito lasciò le sue labbra.
"Questo... non lo avresti dovuto fare" ridacchiò alzandosi.
Prese delle manette e una corda dal cassetto.
"Quante volte ti ho detto di non provocarmi?!"
Mi misi sul fianco e cominciai a divorarlo con gli occhi.
"Evidentemente troppe poche... Daddy" marcai l'ultima parola con una grande dose di malizia.
"Aish... sei proprio una puttanella" mi legò i polsi e mi rigirò a pancia in giù.
Mi sfilò i pantaloni fino alle ginocchia e rinchiuse i miei capelli nella malefica morsa della sua mano avvicinandosi al mio orecchio.
"La mia puttanella" sussurrò.
"Carter..." sospirai.
Uno schiaffo arrivò dritto sulla mia natica.
"Come mi devi chiamare?" Chiese irritato.
"D-daddy" mi morsi il labbro.
"Non ti ho sentita" cominciò a palpare con forza il mio fondoschiena.
"Daddy!" Alzai il tono.
Mi tirò un'altra pacca, più forte.
"Puoi fare di meglio"
"DADDY!" Urlai.
"Ma che brava babygirl" commentò.
"Ora però mi raccomando... fai silenzio" sussurrò bendandomi.
"Apri le gambe da brava bimba"
Non me lo feci ripetere due volte.
Scostò le mie mutandine e con un dito cominciò a stuzzicare la mia intimità senza mai entrare.
"Quanto sei bagnata..." notò.
"È solo... p-per te... daddy" ansimai.
"Quanto sei dolce..." infilò il dito.
Trattenni il mio gemito per miracolo.
Ma quando cominciò a compiere movimenti circolari non ce la feci più.
"Che babygirl cattiva" estrasse le dita.
"Cosa. Non. Ti. È. Chiaro. Di. Fai. Silenzio?" Ogni pausa tra le parole era riempita da una sculacciata.
"Sc-scusami daddy" una lacrima mi rigò il viso.
"Ora riproviamo"
Annuii.
Infilò di nuovo il suo dito e andò molto lentamente. Troppo per i miei gusti, ma non emisi suoni, quando arcuò le dita trovò il mio punto G, chiusi istintivamente le gambe e morsi le corde per non urlare.
"Riaprile." Mi ordinò.
Mugolai in risposta.
"Vuoi essere punita di nuovo babygirl?!" Urlò.
Riaprii lentamente le gambe.
"Brava" mi accarezzò la testa con la mano libera.
Mi girò a pancia in su e mi slegò.
Ma il momento di libertà fu breve, perché mi ammanettò alla testiera del letto.
Si alzò per poi tornare dopo pochi secondi.
"Ora potrai urlare quanto vuoi" mormorò poco prima di penetrarmi con un dildo.

Carter's pov.
Sembrava disorientata e vulnerabile.
Mi eccitava da morire.
Le tolsi i pantaloni del tutto per darle più "libertà di movimento".
Mi sedetti sulla poltrona di fronte al letto col telecomandino in mano e mi abbassai i boxer.
"Vuoi giocare babygirl?" Chiesi in modo provocante.
"S-sì daddy"
Azionai la vibrazione al livello minimo e lei cominciò a gemere sommessamente.
"D-di più" ansimò.
La accontentai aumentando le vibrazioni.
Cominciò a contorcersi e a urlare.
Iniziai a masturbare la mia enorme erezione senza smettere di fissarla.
Ma la mia mano non era certo come la sua amichetta là sotto...
Spensi il "giocattolino" e lei emise un verso di disappunto.
Mi avvicinai al letto silenziosamente e sostituii il dildo col mio "arnese".
"Sì cazzo, sì!" Urlò lei gemendo.
Ridacchiai andando più in profondità.
"Preferisci questo eh puttanella?"
"Sì daddy!"
Aumentai la forza delle mie spinte finché non venne, nonostante ciò continuai a spingermi dentro di lei.
"Daddy... fermati"
Non le diedi retta, e dopo poco, la sentii approcciarsi al secondo orgasmo.
Poi al terzo e al quarto.
"B-basta ti prego" una lacrima di piacere le rigò il viso.
Venni poco dopo.
"Ti è piaciuto?" Domandai liberandola.
Non ottenni risposta, si era già addormentata.
Ci ero andato giù così pesante? Sembrava distrutta.
Sorrisi lievemente e ci coprii con un lenzuolo. Le lasciai un bacio tra i capelli e sussurrai:
"Ti amo"
Poi caddi tra le braccia di Morfeo... mentre tra le mie c'era lei.

My Best Friend Is A DaddyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora