Thank you daddy

37.7K 302 5
                                    

"Io ti aspetto in doccia" disse dirigendosi verso il bagno e socchiudendo la porta.
Una volta dentro mi chiusi a chiave nel bagno.
April era dietro alla tendina semitrasparente.
Mi bloccai a guardarla mentre si lasciava scorrere l'acqua addosso.
"Carter..." mi chiamò.
"Sono qui"
Sporse il viso dalla tendina:
"Che aspetti ad entrare?"
"Entrare... in quale senso?"
Arrossì lievemente e si morse il labbro.
"In entrambi i sensi" rispose spogliandosi del suo pudore.
Mi avvicinai e le lasciai un piccolo bacio a stampo sulle labbra, a quel piccolo contatto sentii il mio cuore sorridere.
Mi guardò un po' delusa e si scostò per lasciarmi entrare.
Una volta sotto il getto dell'acqua non feci neanche in tempo a respirare che mi aveva già spinto contro al muro baciandomi appassionatamente.
Mi staccai e cominciai a far scivolare la mia mano su e giu lungo la sua spina dorsale.
"Come sei impaziente babygirl..."
Lei arrossì violentemente per quel nomignolo e nascose la faccia nell'incavo del mio collo.
Le accarezzai la testa, le sollevai il mento e le diedi dei piccoli baci interrotti da parole:
"Non vergognarti con me" sulla fronte.
"Io" sulla guancia.
"Ti" sullo zigomo.
"Trovo" sul naso.
"Bellissima" diedi vita a un bacio dolce e lento.
Pian piano il bacio diventò più rude e bisognoso, era come se le sue labbra fossero diventate la mia droga, ne volevo sempre di più.
Lei fece scivolare la mano verso il mio pene e cominciò ad accarezzarlo delicatamente, mossi i fianchi per cercare più attrito ma lei immobilizzò la mano.
"Stai fermo" era lei a comandare, di solito odiavo essere sottomesso, ma vederla sotto una nuova luce era davvero eccitante.
Annuii curioso di vedere cosa avrebbe fatto.
Ricominciò con movimenti lenti e delicati, la sua mano cominciò a impugnare il mio membro con più decisione e velocizzandola mi fece emettere gemiti gutturali sempre più profondi. Non avevo mai goduto così tanto per una sega.
"Mmh... sto p-per-" interruppe bruscamente i movimenti.
Emisi un verso frustrato e la guardai arrabbiato.
"Hanno suonato al campanello!" si giustificò spaventata.
"Vai tu ad aprire dato che il mio cazzo è più duro del cemento armato"
Ridacchiò e uscì dalla doccia mettendosi un accappatoio. Prima di uscire disse:
"Se ti masturbi non te la darò più"
Sbuffai sonoramente e cominciai ad aspettare con ansia il suo ritorno dato che la mia erezione faceva malissimo e implorava di essere toccata.

April's pov:
Andai ad aprire e mi ritrovai davanti Andrew e Bruce.
"Oh, ciao April!" Esclamò il primo abbracciandomi.
"Hey ragazzi! Cosa vi porta qui?" Chiesi nervosa, speravo che la mia eccitazione non ancora sparita del tutto non si notasse.
"Dovremmo dire una cosa Carter, è in casa?"
"Sì, ma non può venire in questo momento"
"Perché?" Chiese Bruce.
"È in doccia"
"Ah, è entrato subito dopo di te a quanto vedo" commentò.
"Oppure avete fatto la doccia insieme?" Chiese Andrew sorridendo in modo pervertito.
"Ehm... no! Certo che no!"
"Hai esitato, vi lasciamo soli..." disse il moro.
"Non è come sembra! Aish cosa volevate dirgli?" Domandai esasperata.
"Che abbiamo spostato l'allenamento a domani" rispose Bruce.
"Glielo dirò"

Carter's pov.
Sentii dei passi avvicinarsi alla porta e scorsi una figura femminile chiuderla a chiave.
"April..."
"Sì?"
"Se fai un altro passo ti scopo così forte da non farti camminare per un'intera settimana"
Lei sorrise e si avvicinò alla doccia.
"Sono tutta tua"
Detto questo si tolse l'accappatoio ed entrò.
"Che bravo che sei stato a non toccarti..." commentò guardando la mia erezione bisognosa di attenzioni.
La intrapolò nella sua abile mano e cominciò a disegnare dei cerchi sul glande.
Emisi un gemito profondo e mi appoggiai al muro. Lei si avvicinò e mi chiese sussurrando:
"Vuoi venire?"
Annuii immediatamente, lei cominciò a velocizzare i movimenti e dopo qualche minuto con un verso gutturale mi riversai nella sua mano.
"Lecca" ordinai stremato.
Mi guardò schifata.
"Me lo devi" le feci notare facendo leva sul suo senso del dovere.
Cominciò a leccare sensualmente le sue dita e una volta finito commentò:
"Pensavo peggio"
Ridacchiai e la presi per i fianchi.
"Ti restituisco il favore"
Cominciai a baciarla facendo scivolare due dita dentro di lei, sussultò e cominciò ad ansimare.
Aggiunsi un terzo dito e cominciai a cercare il suo punto più sensibile e capii di averlo trovato quando emise un gemito molto acuto e si aggrappò a me per non cadere.
Ne abusai finchè non arrivò al limite.
"C-Carter sto p-p-er... veni-" mi fermai.
Emise un verso di disapprovazione e cominciò a cercare altro attrito con le mie dita per poter raggiungere l'apice.
"Sai come mi devi chiamare in questi momenti babygirl..." feci uscire le dita e cominciai ad accarezzare la sua intimità.
"Scusami daddy... ti prego fammi venire"
"Mh... ok" cominciai a muovere le dita dentro di lei un'altra volta e quando era a un passo dall'orgasmo mi fermai.
"Perché?!" Chiese disperata.
"È la tua punizione per non avermi fatto venire prima" detto questo uscii dalla doccia e andai a guardare la tv.

April's pov.
Mi aveva lasciata lì a un passo dal godimento. Lasciai scivolare due dita dentro di me e cominciai a gemere il suo nome.

Carter's pov.
Notai che la mia amica non era ancora uscita dalla doccia. Andai a controllare e mi ritrovai davanti una visione paradisiaca: lei che si toccava pensando a me.
Mi tolsi l'asciugamano ed entrai in doccia, lei non si accorse della mia presenza finchè non misi la mia mano sulla sua.
Lei si irrigidì subito e tolse la mano.
"Babygirl, cosa stavi facendo?" Cominciai a stuzzicarle il clitoride baciandole il collo.
"Mmh... pensavo a te" rispose.
"Sei così carina... ti perdono, cosa vuoi che faccia?" Chiesi sapendo benissimo la risposta.
"Daddy... fammi venire"
"Come desideri babygirl" uscii dalla doccia e mi infilai il preservativo.
La presi in braccio, la misi contro il muro e cominciai a spingermi dentro di lei con spinte veloci e decise.
"Mh...n-non fermarti" biascicò.
Aumentai la velocità e una volta ritrovato il suo punto debole lo colpii ripetutamente finchè non urlò poco prima di venire.
Raggiunsi poco dopo anche io l'apice.
Uscii da lei riappoggiandola per terra.
Lei si aggrappò a me con gli occhi chiusi e sussurrò sfinita:
"Grazie daddy"

My Best Friend Is A DaddyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora